Capitolo 20

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-Lisa, per favore, non farlo, succederà un casino.- mi sussurrò Jennie all'orecchio mentre freneticamente digitavo dal computer sulle ricerche di Instagram tutti i dati di Taehyung.

-Tranquilla Jen, ci cascherà e poi per lui sarà finita.-

Avevo creato un account Instagram falso, il mio obbiettivo è far credere a Taehyoung di essere una sua possibile preda e, al momento dell'incontro, beh...farlo fuori.

Misi qualche like alle sue foto, giusto per farlo abboccare.
Eravamo sul letto di casa mia io e Jennie, lei accoccolata al mio petto ed io col computer sulla pancia.
Dopo 5 minuti circa arrivò la risposta.
Mi misi subito a sedere e Jennie sbuffò per averla smossa dalla sua posizione comoda.

-Jen. Eccolo.- esclamai.
-Ma va?- disse lei ovvia e ridacchiammo entrambe.

Da BadBoy: ~Ciao, Dolcezza.~
A BadBoy: ~Hey💋~

E da lì iniziò una conversazione di conoscenza, quanti anni hai, frequenti la scuola, nome, hobby ecc.
Finché finalmente...

Da BadBoy: ~ti va di vederci?~

Io e Jennie ci guardammo compiaciute.

A BadBoy: ~Certo! Dove? Quando?~

Da BadBoy: ~Conosci la pizzeria al centro della città? Ecco c'è un vico lì vicino~

A BadBoy: ~Si, a che ora?~

Da BadBoy: ~Una decina di minuti?~

A BadBoy: ~Okay!~

Spensi il computer e baciai a fior di labbra Jennie che, nel frattempo, mi guardava con un sopracciglio alzato. Ridemmo entrambe e mi alzai dal letto, aprendo l'armadio.
Sotto i panni c'era l'amica di tante avventure, la mia pistola.
Sorrisi e la caricai nascondendola nella tasca interiore della felpa.
Jennie mi abbracciò da dietro ed io mi girai per ricambiare, stampandogli un bacio sulle labbra.

-Lisa..- sussurrò sulle mie labbra ad occhi socchiusi, mente le accarezzavo dolcemente le guance.
-Jennie..?- sussurrai.

-Mi manca...- mormorò ed abbassò la testa, una lacrima le rigò il viso e mi morsi il labbro.
Mancava un casino anche a me.

-Piccola..?- sussurrai, alzandole piano il viso, mettendo due dita sotto al suo mento.
Le baciai le guance umide, facendola sorridere appena.

-Manca tanto anche a me.. ma dobbiamo essere forti, okay?- sussurrai e lei annuì, abbracciandomi.
-Certo che sei pazza...- sussurrò quando con la mano andò a testare la parte della felpa dove si trovava la pistola.

-Il pazzo qui e lui.- sbottai e la feci ridacchiare. -E poi non sono pazza.-

Sorrise e mi guardò scuotendo la testa.
-Si che lo sei. Ed è per questo che mi fai impazzire.- sussurrò al mio orecchio per poi mordermi lentamente in lobo.

-Mh...Sai che c'è?- mormorai prendendola per i fianchi, facendola perfettamente aderire al mio corpo; di conseguenza iniziò a strusciarsi sul mio, procurandomi dei gemiti.

-Cosa, Lisa?- sussurrò ed alzò una gamba sul mio fianco che le presi ed accarezzai.

-Il tizio può aspettare.- sussurrai e la lasciai cadere sul letto, mettendomi a cavalcioni su di lei.

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Entrai in quel vico ed impazientemente, aspettai.
Jennie aveva insistito per venire con me ma non avrei mai potuto permettere che gli succedesse qualcosa, quindi mi feci accompagnare da Jisoo, con lei avevo fatto più volte casini del genere e sapeva difendersi come sapevo fare io.
La sua gamba era guarita alla perfezione e giustamente, voleva dare la sua dose di mazzate a chi aveva abusato di lei.

Ci guardammo entrambe con un sorriso malizioso quando una Porsche nera con i vetri scuri parcheggiò proprio di fronte a noi.
Da quella macchina scese Taehyung, in tutta la sua bellezza.
Era uno stronzo, un manipolatore, malato, drogato, ma era davvero un bel ragazzo.
Appena ci vide sbiancò di scatto, evidentemente impreparato, senza nessuno che gli parasse il culo e/o armi con se.

-Ciao, Taeh.- sussurrai. -Di un po', secondo te, non lo sarei venuta a sapere? Secondo te ora te ne andrai sano e salvo con la speranza di chiarire?- sbottai.
Stavo veramente trattenendo tutta la rabbia possibile ed immaginabile.

-Lisa...da quanto tempo.- sorrise malizioso, la preoccupazione sul suo volto durò poco e niente.
Ora era tutto più chiaro.
Jungkook, suo fratello, si era sempre sentito inferiore a Taehyung e per sentirsi alla sua "altezza", aveva iniziato a fare ciò che faceva il fratello.

-Ho iniziato un affare, ma non l'ho portato a termine.- sussurrai, sfilando dalla tasca interiore della felpa, la pistola.
Il suo volto si impallidì e finalmente si accorse di Jisoo.
Camminò indietro fino a sbattere contro la macchina.

-Lalisa cazzo, no.- sussurrò.

Jisoo gli diede un calcio sotto la cintura ed un pugno sullo stomaco così forte da fargli uscire il sangue dalla bocca.
Quando fu disteso a terra dolorante, puntai la pistola sulla sua fronte.
Sparai.

STAY WITH ME. ||Jenlisa||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora