L' aiuto di un draghetto

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Le ore non passavano mai, anche quando mi portavano del pane secco e dell' acqua fredda.
Dormivo appoggiata al muro, i cavalieri mi avevano strappato dai capelli il mio fiocco beige ma il mio vestito era ancora bello, forse perché era magico ed io non lo sapevo...
Faceva molto freddo perché mi battevano i denti e avevo i brividi in tutto il corpo.
All' improvviso le sbarre della finestrella si folgorarono con delle fiamme che riconobbi subito: Chronos. Infatti il draghetto entrò guardandosi intorno e quando incrociò i miei occhi scosse la coda e mi volò incontro. Lo abbracciai e lui mi leccò una mano.
Se c'è Chronos vuol dire che c'è anche Alex, pensai sorridendo. Non c'era tempo da perdere, dovevo andare da lui immediatamente!
Chronos lasciò le mie braccia e incendiò le sbarre della mia cella. Uscimmo e vidi Lorena, pensai di venire a liberarla quando tutto era finito.
Incontrammo i cavalieri che nel vedere Chronos risero per le sue dimensioni piccole.
Il draghetto sputò il fuoco, c' era chi scappava e chi si suicidava con la spada spaventato dalla potenza di quel fuoco.
" Vedete valorosi cavalieri? In un drago non importano le dimensioni del corpo ma il fuoco che sputa! " Dissi e risi nel vedere quei cavalieri fuggire.
Dissi a Chronos di occuparsi degli altri cavalieri.
Ero contenta di non avere più le catene ai piedi e ai polsi, mi avevano lasciato perché le ho tenute due giorni.
Corsi su per le scale a chiocciola e per il lungo corridoio. Alex doveva essere vicino, me lo sentivo.

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