❝Mostrami com'è volare. Fammi toccare il cielo con un dito e lasciami sognare i tuoi occhi ancora una volta❞
ᴹᴱᴰᴵᴬ
편히
ᴮᵞ ᴹᴼᵀL'odore di Kimchi fermentato si estese in tutta la casa, arrivando all'olfatto del dormiente Hoseok. I suoi occhi stanchi si schiusero lasciandosi abbracciare dalla luce che filtrava dalla persiana tirata su per metà. L'aria calda di metà Luglio sembrava essere più soffocante del solito. I colori del cielo erano più chiari e limpidi, il sole aveva da poco toccato Seoul ed una leggera brezza mattutina rinfrescava il corpo accaldato di Hoseok. I suoi piedi si mossero, scostando le fastidiose coperte di lino. Saltò in piedi, smuovendo leggermente i capelli dal viso chiaro. Le spalle erano leggermente umide a causa del sudore accumulato durante la notte. Una doccia sarebbe stata più che sufficiente per alleviare quel fastidioso senso appiccicaticcio. Mosse i piedi in avanti, raggiugendo a passo felpato il bagno situato accanto la sua stanza. Si guardò allo specchio per alcuni secondi, per poi sospirare.
Odiava l'immagine che vedeva riflessa. Odiava quanto ricalcasse la realtà dei fatti.
Jung Hoseok odiava sorridere.
Dover fingere la beatitudine della sua anima. Perché, semplicemente, non lo lasciavano solo con i suoi pensieri?
Solitudine che amava più di tutto.
Si calò i pantaloni con cautela, per poi sfilare anche i boxer bianchi che indossava.
Entrò nel box doccia e lasciò che l'acqua facesse scivolare via tutti i suoi problemi, assieme alla consapevolezza di essere inadeguato a tutto.
Hoseok osservava il mondo da una prospettiva diversa.
Vedeva tutto ciò che lo circondasse privo di senso. Un vuoto esistenziale.
La sua vita era scandita da tre principali cose: Mangiare per non morire, Dormire per non pensare, Vivere per non disperare.
Se c'era una cosa che odiava più di tutto era sentire la percezione della falsità creare vortici di insicurezza ed infedeltà intorno alle persone che incontrava. Suo padre lo aveva abbandonato insieme alla madre per inseguire un'altra donna. Lui era stato l'emblema e l'inizio delle sue insicurezze.
Di tutto ciò che portava rancore alla sua giovane esistenza. Il castano non era mai stato particolarmente perfetto nei suoi diciannove anni di vita. Era un'autonoma dai mille difetti e dai mille vizi.
Amava bere in solitudine, seduto ai piedi del letto, con la sua playlist preferita che sparava parole di amaro conforto nei timpani e la sua bottiglia di vodka fra le mani. Beveva per dimenticare memorie che nemmeno lui ricordava. Insieme al sapore forte dell'alcolico, scivolavano nel suo esofago anche le lacrime che non riusciva a trattenere quando era solo.
Il suo letto era così forte da sostenere il peso del suo corpo tagliato a pezzi e le pareti della stanza attutivano i colpi della mannaia che tagliava la sua anima afflitta.
Lavò via tutte i suoi sporchi propositi ed uscì dalla doccia, avvolgendo l'accappatoio intorno al suo corpo bagnato.
Sospirò nuovamente, lasciandosi cadere sul letto una volta rientrato in camera.
Dover continuare a sopravvivere senza, effettivamente, avere uno scopo era il peso più doloroso che Dio gli avesse poggiato sulle spalle. Per quanto potesse sembrare un ragazzo dai mille errori, vi erano virtù nel suo animo che in pochi avevano.
Riusciva ad amare così tanto da togliere il suo stesso respiro per donarlo a chi aveva violentato il suo cuore.
Quando il sole calava dietro i grattacieli, lui apriva la porta di casa ed usciva per le strade trafficate di Seoul. La cabriolet nera del suo migliore amico lo rapiva e cercava di rendergli l'esistenza migliore. Ma non era quella decappottabile a rendere il suo sorriso piacevole, quanto il ragazzo che la guidava nervoso.
Min Yoongi.
Ventun'anni gettati nel cesso di casa.
I suoi capelli cambiavano spesso colore, anche se in quel momento erano neri come la notte. Hoseok apprezzava il suo nuovo colore. Trovava che le ciocche ribelli che ricadevano sul viso stanco del suo hyung fossero le sette meraviglie terrene. Il suo viso tondo e pallido era sempre descritto da un cipiglio. I suoi occhi erano scuri e lucidi. Così lucidi da sembrare due specchi che riflettevano e sapevano quanto Hoseok in realtà soffrisse. Le sue labbra erano sottili ma il castano avrebbe voluto avvolgerle con le proprie ogni volta che gli si presentava l'occasione. I week-end, entrambi, saltavano sulla Cabriolet e viaggiavano diretti al mare. Afferravano la coperta rubata dall'armadio della madre di Hoseok e la stendevano sulla sabbia. Il loro indimenticabile sacchetto del pranzo ed un paio di bottiglie di alcolici da mini-market. Poggiati sulla superficie morbida, guardavano l'ondeggiare del mare ed il sole che spariva dietro l'acqua, lasciando il suo posto al rosato cielo d'estate. Hoseok aveva una piccola abitudine. Quando il cielo diveniva buio ed entrambi avevano scolato due o tre bottiglie di alcolici, si poggiavano alla parte frontale della loro auto e fumavano insieme l'unica sigaretta che Hoseok portava sempre nel suo taschino. Prendevano la coperta e ciò che avevano lasciato sulla spiaggia, per poi caricarlo in macchina.
Hoseok era sempre il primo a baciare il maggiore, seppur fosse il passivo della coppia. I sediolini venivano abbassati, la parte superiore della decappottabile veniva alazata, lasciando intravedere il cielo pieno di stelle. Le loro magliette venivano sfilate e dietro i sedili posteriori consumavano le loro labbra a baciarsi ed accarezzarsi. Facevano l'amore nel silenzio della notte.
Ed era così bello.
Così bello da sembrare irreale.
Ed in parte lo era.
Quando il cielo diveniva chiaro e la notte moriva, Jung Hoseok e Min Yoongi continuavano ad essere solo migliori amici, anche se il loro rapporto stretto rasentava il vero amore.
Il mondo è un posto crudele.
Le persone parlano e parlano, privi della consapevolezza delle loro parole.
Il giudizio del mondo bruciava sulla pelle e Yoongi era troppo pallido e sensibile per non sentire dolore.La decappottabile era proprio davanti il suo cancello. Hoseok sorrise leggermente, aprendo la porta della macchina. Yoongi aveva un cipiglio diverso in volto. Qualcosa che non portava nulla di buono. Il castano se ne accorgeva con poco. Perché lo conosceva meglio di chiunque altro. Meglio persino di se stesso.
❝Hyung, c'è qualcosa che non và?❞ Hoseok deglutì e guardò il maggiore negli occhi.
❝N-nulla, andiamo❞ mormorò il corvino, mettendo in moto l'auto. Come tutti i Week-end partirono per la zona costiera.
Il viaggio era così silenzioso e malinconico che Hoseok sentiva di morire.
Si fermarono allo stesso punto.
La spiaggia che era diventato il loro rifugio proibito. Scesero entrambi e si poggiarono sulla parte anteriore dell'auto. Yoongi tirò una sigaretta dalla tasca della giacca e la pose fra le labbra.❝Da quando fumi senza di me, hyung?❞ chiese Hoseok, guardando come la sigaretta del maggiore si consumava da sola.
❝Da quando non ho più bisogno di sentire il sapore delle tue labbra.❞ rispose Yoongi, osservando il minore deglutire a forza❝Non credo potremo mai essere una buona coppia io e te.❞ ispiro la nicotina per poi gettare fuori il fumo dalle labbra.
❝Non siamo mai stati una coppia, hyung. Non ti ho mai chiesto di amarmi come io amo te. Non ti ho mai obbligato a venire qui, a baciarmi, a fare l'amore. Avresti potuto evitare i miei baci, darmi un pugno e lasciarmi consumare nel mio amore a senso unico.❞ rispose Hoseok con la voce che tremava di già.
Yoongi gettò la sigaretta sul terriccio e la spense con il piede. Si avvicinò a Hoseok e gli prese il viso fra le mani❝L'hai fatto. Abbiamo scopato tutte le volte che ero ubriaco. Sei tu che hai alimentato da solo il tuo amore❞ anche la voce del corvino sembrava tremante❝Lasciamoci❞
Hoseok guardò in un punto impreciso. Il cuore smise di battere per alcuni secondi.
Senti tutte le farfalle nello stomaco morire insieme alla sua anima. Abbassò lo sguardo e si dimenò dalla presa del maggiore. Corse verso il mare ed iniziò a camminare. Camminare fino a che l'acqua non arrivò al busto❝H-Hoseok. Cosa stai facendo? Porca puttana, torna indietro❞ Yoongi si tolse le scarpe e lo raggiunse nell'acqua. Afferrò il castano per la maglia, ormai completamente zuppa, e cercò di trascinarlo a riva.❝Hyung sei il mio unico conforto. Senza i tuoi baci io sono perso. Ti prego, amami. ❞ singhiozzò Hoseok, piangendo come solo un bambino poteva fare.
Yoongi non rispose e lo trascinò sulla riva, dandogli uno schiaffo in viso per calmarlo❝Hoseok, ho incontrato un'altra persona che mi ha stravolto la vita ed ora il mio cuore appartiene a essa. Lasciamoci per sempre.❞ Hoseok alzò lo sguardo. I suoi occhi erano rossi e privi di sentimenti❝H-Hoseok è meglio se ti accompagno a casa.❞ i due entrarono nella cabriolet nera e ritornarono sui loro passi.
Quella fu l'ultima volta in cui Hoseok vide il loro rifugio. L'ultima volta in cui vide Min Yoongi. L'ultima volta in cui potè esser toccato dalla persona che amava.
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i’m sorry
now, my heart that you left
is looking at you like nothing’s wrong
and i let you go like thatright now, my broken heart which gradually torn apart
is looking at you like nothing’s wrong
and i let you go like thatnow, i want to rest at ease because
in the shattered mirror i’m not reflected and fit anymore
and you may erase me like that
you, whom already vanished and left in memories
is looking at meand now, with the sound of my heartbeat which gradually stop
i close my eyes in a deep breath
and i let you go like that편히
By MOTCommentate e fatemi sapere cosa ne pensate di questa storia. Mi fa molto piacere ascoltare i vostri pareri
-Martina