Epilogo

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Epilogo:

«Adam!» Urlo e intanto il fastidioso rumore del campanello riecheggia per tutta la piccola casa. «Vai tu ad aprire!» Esclamo mentre prendo la macchina fotografica, che avevo precedentemente messo in carica, e la metto direttamente in borsa. «È Sasha. Fallo venire qui.»

In verità, non avendo controllato, non so se è Sasha, ma sono le sette e mezzo quindi presuppongo che il signorino si sia degnato di passarmi a prendere - con mezz'ora di ritardo.

Non che ci abbia fatto più di tanto caso, ad essere sinceri. Ho la mente da tutt'altra parte.

La notizia-bomba di Jackie mi ha letteralmente travolta in pieno. Un simile fatto non l'avevo mai contemplato.

Sì, si sente dire alla televisione di queste ragazze di a malapena vent'anni che hanno un figlio e devono mantenersi e tutto ciò che ne comporta, ma sono sempre stati discorsi lontani, una realtà distante dalla mia.

Mai avrei pensato che potesse succedere anche qui, anche a Jackie.

Ho provato a consolarla, ma mi sembrava che qualsiasi cosa dicessi fosse scontata, banale e superficiale.

Ma penso che lei neanche mi stesse ascoltando.

La prima cosa che ha detto dopo dieci minuti buoni è stata: «E Nash?»

Sappiamo entrambe come è fatto Nash con quel suo carattere assurdo e complicato. L'ho rassicurata, dicendole che Nash la ama e questa cosa è stata fatta da entrambi -se non da lui interamente.

Era sconvolta e l'ho lasciata una mezz'oretta fa a casa sua con ancora gli occhi lucidi, stanca come non mai.

«Okay, ma smetti di urlare!» Stilla mio fratello, facendomi risvegliare dai miei pensieri, e intanto mia sorella sbuffa.

«Potete non urlare come le persone normali?» Sbotta lei risentita, da qualche giorno le è presa questa voglia di ribattere.

«Vai a prepararti che stasera vai con Adam e la Nonna a cena.» La liquido velocemente.

«Sono già pronta. Non lo vedi?» Fa una giravolta e i suoi capelli castani svolazzano a mezz'aria.

«Sì, sei veramente bella.» Le dico senza neanche guardarla. Dove ho messo il caricabatterie del mio telefono?

«Sì, lo so.» Fa con aria da superiore. «Quando posso iniziare a truccarmi?»

«Cazzo, è vero!» Esclamo e mi tappo la bocca subito dopo aver realizzato di aver detto una parolaccia di fronte a mia sorella. È assolutamente contraria alle parolacce. «Non mi sono struccata ancora.»

«Allie! Dobbiamo andare noi. Siamo in ritardo.» La chiama mio fratello e io continuo a cercare l'introvabile caricabatterie.

«Ciao Amy, buona serata.» Mi augura con gentilezza. Nonna le fa questo effetto.

«Sì sì, grazie anche a te.» Le rispondo velocemente e sarcasticamente.

«Noi andiamo, Amy!» Esclama Adam e dopo poco sento la porta di casa chiudersi.

Ma Sasha? Perché non mi raggiunge in camera?

I miei pensieri -o meglio dire, le mie paranoie- vengono spazzati via dall'entrata della stanza del mio ragazzo.

«Ehi.» Lo saluto senza alzare lo sguardo e continuo a frugare nei cassetti. «Dovrei essere incazzata con te per la mezz'ora di ritardo, sai?»

You and me baby how about it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora