un nuovo inizio

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La guerra contro il signore oscuro era giunta al termine, le perdite furono innumerevoli e i cuori di chi aveva vissuto quella battaglia non sarebbero mai tornati normali. L'ultimo anno sarebbe stato il più silenzioso di tutti, cercavano di andare avanti ma le mura di quel castello di notte sembrava quasi sussurrare con le voci delle persone, come se anche lui non volesse dimenticare i giovani maghi caduti contro il signore oscuro. Harry, Ron ed Hermione erano davanti al cancello
- È così intenso, non trovate?
Hermione strinse la mano nella tasca della mantella mentre parlava
- già, sembra tutto così diverso
Aggiunse Harry guardando il gufo sul portone che lo osservava spostando la testa a destra e sinistra. Ron non disse una parola, continuava a guardare dritto davanti a se con lo sguardo pieno di tristezza. Hermione se ne accorse ma non fece nulla, voleva correre da lui e dirgli che andava tutto bene ma un dolore come la perdita di un fratello non poteva essere rimpiazzata da un abbraccio o un semplice andrà meglio. Lei soffriva, voleva aiutarlo ma lui non glie lo permetteva, si era chiuso nel suo dolore e non riusciva ad entrare, eppure lei credeva di essere finalmente riuscita a creare un posticino per se nel suo cuore, ricordava ancora quel bacio appassionato nella grotta mentre uccidevano una parte di Voldemort, di come l'avesse stretta a se come il tesoro piu prezioso ma adesso era tutto diverso e nulla sarebbe tornato come prima.
- Hermione? noi andiamo avanti?
Harry la distolse dai suoi pensieri riportandola alla reatá.
- Si, andate pure, io arrivo tra poco...devo...controllare una cosa!
Bugiarda, non c'era nulla da controllare, voleva solo riprendere fiato. Era stata lei a dire a Ron che andava bene prendersi una pausa ma non aveva messo in conto il fatto di stargli accanto per tutto l'anno.
Si sedette sulle scale, la testa piena di ricci ribelli poggiata sulle ginocchia come a sorreggere tutti i pensieri che si celavano in essa.
- dovresti alzarti!
Hermione alzò la testa trovando due occhi azzurro cenere a fissarla
- Malfoy!
Si alzò veloce asciugandosi le lacrime sicura della frase che l'avrebbe attesta.
Si guardarono per una frazione di secondo poi lui continuò il suo percorso salendo le scale non prenstandole attenzione. Hermione rimase di sasso, nessuna occhiataccia, nessun "beh che vuoi mezzosangue", solo una grande tristezza che riempiva il suo sguardo. La cerimonia di apertura fu molto toccante, la professoressa Mcgranitt aveva preso posto come preside al posto di Silente e cercava di fare il possibile per far restare in piedi la scuola.
- Studenti, maghi e streghe, guerrieri...Non so trovare un modo per rivolgermi a voi dopo quello che avete passato ma voglio che riempiate di nuovo il castello di quel colore che solo le vostre casate sanno portare a questa scuola! Gli orrori non possono essere cancellati ma...per citare il mio predecessore la felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce. Allora io vi chiedo un ultimo sforzo; siate felici, e cercate di perdonare e ritrovare quella luce che solo voi studenti potete portare anche in memoria di chi non è più fisicamente qui con noi!
Lo sguardo di Hermione cadde su Ron che scosse la testa, era proprio davanti a lei accanto a Harry, lei capii cosa volesse dire la preside, le sue parole non erano mai dette a caso, per Ron però una cosa del genere era inaccettabile. I suoi occhi quasi si fossero mossi da soli si voltarono al tavolo serpeverde, Draco era seduto come tutti ma tra lui e gli altri c'erano due posti vuoti ed era comprensibile dal loro punto di vista. Lucius era stato rinchiuso ad Azkaban insieme a molti mangiamorte, il ministero non poteva far correre dopo tutto quello che aveva fatto quindi adesso tutti trattavano Draco proprio come suo padre visto che anche lui era stato uno di loro. Ad Hermione quella scena fece solo tanta tristezza, certo, con lei era sempre stato cattivo e privo di tatto per via del suo sangue sporco come diceva lui ma quello doveva essere un periodo di rinascita e non di odio. Draco che fino a quel momento non aveva mai alzato la testa si trovò a guardare Hermione che le fece un accenno di sorriso, uno di quei sorrisi malinconici, di chi capiva. Non sapendo come regire abbassò nuovamente la testa odiandosi per quel gesto, lui che era stato il leader dei serpeverde adesso abbassava lo sguardo davanti ad una mezzosangue. Sorrise tra se e se pensando a quanto fosse patetico trovarsi li in mezzo a tutti quei ragazzi che lo odiavano a morte ma lo aveva fatto solo per sua madre, voleva alleviare un po le sue sofferenze e se quello voleva dire farsi un altro anno li e soffrire come un cane lo avrebbe fatto, per lei!

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