7- Puoi fidarti di me

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All'ora di cena non ero in vena di parlare.
<<Cosa succede stasera?>> chiese mia madre.
<<In che senso?>> inarcai le sopracciglia.
<<Perché tutto questo silenzio? Insomma ragazzi raccontateci qualcosa della scuola>>
<<Mamma, non mi va di parlare sempre di questo>>
<<Allora raccontami qualcos'altro...hai fatto amicizia con qualcuno?>>
<<Non posso definirla amicizia però ho parlato con una ragazza, si chiama Chloe, sembra molto timida. E inoltre ho conosciuto anche un-un ragazzo, di nome Kyle>> dissi, guardando Tyler con la coda dell'occhio. Teneva la testa bassa e gli occhi fissi sul piatto.
<<È carino?>> chiese sorridendo maliziosamente.
<<Mamma!>> mi imbarazzava parlarne davanti a Tyler e Michael.
<<E tu Tyler, non hai niente da raccontare?>> questa volta a fare la domanda non fu mia madre ma Michael che usava un tono di voce molto freddo nei confronti del figlio.
<<No, nessuna novità>> rispose senza alzare la testa.
<<Tyler non hai mangiato niente questa sera, è successo qualcosa?>> chiese mia madre accortasi del suo silenzio. Improvvisamente alzò la testa, scatenando lo stupore dei nostri genitori alla vista del suo naso eccessivamente gonfio.
<<Oh mio Dio! Ma cosa è successo!?>>
<<Ecco, è successo che...insomma...Tyler è caduto e...si è fatto male. Tutto qui>> sapevo bene che Tyler non voleva raccontare la verità, perciò inventai la prima scusa plausibile.
<<Tutto qui? Ti fa ancora male? E poi come hai fatto a cadere?>> mia madre domandò una cosa dietro l'altra, visibilmente preoccupata.
<<Sara tranquilla, ora sto bene>> scrollò le spalle. Poi mi sorrise.

Quando Tyler e Michael si allontanarono dalla cucina, mia madre mi rivolse la sua completa attenzione. Erano giorni che non parlavamo come si deve, perciò mi fece piacere raccontarle qualche novità.
<<Scommetto che hai qualcosa da dirmi ma non volevi farlo davanti agli uomini di casa. Sbaglio?>>
<<No, non sbagli>> sorrisi, perché lei era sempre stata l'unica in grado di capirmi al volo.
<<Bene, dimmi tutto allora>>
Si alzò da tavola e iniziò a sparecchiare, così la aiutai.
<<Come primo giorno non è andato male come pensavo. I professori se la cavano e la scuola è molto grande e bella>>
<<Si ma io voglio sentir parlare di quel ragazzo... Kyle!>> le intimai di abbassare la voce, l'ultima cosa che volevo era farmi sentire da Tyler.
<<Non c'è molto da dire. È carino>>
<<Carino nei modi o esteticamente?>>
<<Anche esteticamente. Beh, diciamo che è un pò più di carino>> ammisi mentre sentivo le guance tingersi di rosso. Non potevo negarlo, l'aspetto di Kyle mi aveva colpita da subito.
<<Come vi siete conosciuti esattamente?>> domandò, poggiando i piatti e i bicchieri sporchi sulla penisola della cucina.
<<Mi ha aiutata a trovare l'aula di spagnolo perchè stamattina mi ero persa>>
<<Capito. Quindi ti piace?>>
<<Mamma, piacere è una parola esagerata. È un bel ragazzo come ho detto e si è dimostrato gentile. Anche se...>> non potevo certo dirgli che odiava Tyler e che lo aveva picchiato proprio quel pomeriggio. Perciò non proseguii a parlare.
<<Anche se?>>
<<No niente. Anche se devo conoscerlo bene, solo questo>>
<<Beh si, tempo al tempo come si suol dire. Ma sono contenta che New York stia portando nella tua vita cose nuove>> mi lasciò un tenero bacio sulla guancia, per poi sparire dalla cucina. Volevo dirle che non era del tutto così e che sarei tornata volentieri ad Hollywood, ma ovviamente non lo feci.

Dopo aver parlato con mia madre decisi di lavare i piatti. Nel silenzio più assoluto sentii dei passi dietro di me. Mi girai di scatto e vidi Tyler, che sorrideva.
<<Tyler, che succede? >>
<<Niente. Volevo solo ringraziarti per prima>>
<<Oh, non è niente, ti ho solo difeso>>
<<Lo so, ma non me l'aspettavo da te>>
<<Ah no? E perché?>>
<<Mi sembri una di quelle ragazze che non raccontano mai bugie>> ammise. Mi dispiaceva deluderlo, però non era affatto così.
<<Ti sbagli. Almeno tutti una volta nella vita abbiamo mentito>>
<<Hai ragione>>
Presi posto su una sedia, dopo essermi sfilata i guanti e averli depositati al loro posto.
Tyler si sedette sulla sedia di fronte alla mia e ci fu un attimo di silenzio. Si sentivano solo i nostri respiri.
<<Chi è Clary?>> chiesi assumendo un tono duro.
<<Jess, non mi va di->>
<<Tyler chi è Clary?>>
<<Una ragazza>> cercò di ignorare il mio sguardo.
<<Fino a qui c'ero arrivata sai>>
<<Una ragazza con cui ho avuto una relazione. Sia io che Kyle>> confermò le versione di Kyle, ma non disse più niente anche se lo spronavo a continuare.
<<E?>>
<<E niente Jessica, ora non mi va di parlarne>> coprì il suo bel volto con le mani.
Era più forte di me, io volevo sapere.
<<Tyler ti prego!>> questa volta la mia voce dura si trasformò in un sussurro. <<Dimmelo, puoi fidarti di me>>

Il Mio Amato Fratellastro (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora