Mi preparai per il Festino, presi tutti i coltelli che potevo tenere nella giacca e mi preparai.
Mi ero allenata per una buona parte della notte. Ero pronta.
Mi girai e rivolsi lo sguardo verso Cato, lui annuì e si avvicinò.
"Sta attenta."
"Lo sono sempre." gli risposi decisa.
Dopodiché mi nascosi dietro un cespuglio e aspettai.
Dopo poche ore sentii rumore di passi che si dirigevano alla Cornucopia, spostai velocemente gli occhi e vidi una ragazza correre, prendere lo zainetto col numero 5 stampato sopra e sparire nel bosco.
Non cercai di ucciderla. Non ne valeva la pena. Risparmiavo le forze per Katniss Everdeen.
Sapevo che sarebbe venuta, avrebbe fatto di tutto per salvare Mellark.
Passarono pochi minuti e la vidi, immediatamente scattai in piedi, presi un coltello dall'interno della giacca, con un gesto veloce lo lanciai e colpii la fronte della ragazza, la quale cadde a terra.
La raggiunsi, cercando di bloccarla ma era troppo forte. Combattemmo finché non riuscii a fermarla
"Dov'è il tuo ragazzo, Distretto 12? Ancora in giro?" la mia voce era acida, le parole mi uscivano di bocca e non riuscivo a fermarle.
"Adesso è la fuori. Dà la caccia a Cato! Peeta!" urló lei.
La colpii al petto con un pugno e mi girai di scatto. Non c'era nessuno. Così rivolsi il mio sguardo su Katniss.
"Bugiarda — dissi con un ghigno. — È quasi morto. Cato l'ha ferito. Probabilmente l'hai legato su qualche albero mentre tenti di tenerlo in vita. Cosa c'è in quel grazioso zainetto? La medicina per il Ragazzo Innamorato? Peccato che non l'avrà mai." aprii la giacca e scelsi accuratamente il coltello da usare: quello che ritenni il Migliore della mia collezione.
Poi ricominciai a parlare.
"Ho promesso a Cato che, se ti avesse lasciata a me, avrei offerto al pubblico un bello spettacolo."
Katniss provava in tutti i modi a liberarsi, ma ero più forte e allenata di lei.
"Lascia perdere, Distretto 12. Ti uccideremo. Come abbiamo fatto con quella tua patetica, piccola alleata... come si chiamava? Quella che saltava sugli alberi? Rue? Be', prima Rue, poi te, e poi penso che lasceremo semplicemente che la natura si occupi del Ragazzo Innamorato. Che te ne pare? Allora, da dove cominciamo?" asciugai delicatamente il sangue dalla sua ferita con la manica della giacca, esaminai il suo viso.
Lei tentò di mordermi, ma rapidamente le afferrai i capelli e ricominciai a parlare.
"Penso... Penso che inizieremo dalla bocca." sussurrai mentre tracciai il contorno della sua bocca con la punta della lama. "Sì, non penso che le labbra ti serviranno più a molto. Vuoi mandare un ultimo bacio al Ragazzo Innamorato?" mentre dicevo tutte queste cose pensai a loro: avevano ricevuto molti sponsor solamente perché facevano finta di amarsi, poi pensai a me e a Cato, eravamo noi due i veri sfortunati amanti e tutto questo mi faceva impazzire.
Con mia sorpresa la ragazza sotto di me mi sputó in faccia. Subito il mio viso arrossì di rabbia.
"Bene, allora. Iniziamo." proprio mentre aprii il primo taglio sul labbro di Katniss, mi sentii trascinare via e uscì un urlo agghiacciante dalla mia bocca.
Imprigionata dalle mani di un uomo enorme, cercai di liberarmi invano.
"Cosa hai fatto a quella ragazzina? L'hai uccisa?" urla lui.
"No! No, non sono stata io!"
"Hai detto il suo nome. Ti ho sentito. L'hai uccisa?" la sua voce si fece più forte e piena d'ira. "L'hai fatta a pezzi come stavi per fare con questa ragazza?"
"No! Non sono stata io!" queste erano le uniche parole che mi venivano in mente, non riuscivo a pensare, ero nel panico totale.
Fu quando vidi il sasso che Thresh, quel ragazzo, teneva in mano che riuscì a urlare più forte.
"Cato! Cato!"
"Clove!" sentii la sua voce ma capii che era troppo lontana, era la fine.
Successe tutto molto velocemente.
Thresh colpì violentemente la mia tempia, rialzai e riabbassai il petto per far fuoriuscire un basso lamento.
Presto scivolai a terra, sentii le voci di Katniss e il ragazzo dell'11 ma non riuscii a capire cosa stessero dicendo.
Non so quanto tempo passò prima di risentire le urla di Cato, secondi probabilmente.
"Clove!" la sua voce era molto più vicina, aveva un tono addolorato.
Con la lancia in mano, si inginocchió vicino a me.
Riuscii a vederlo in viso, per l'ultima volta e questo mi rese felice.
"Clove, no, no, Clove, ti prego, rimani... rimani con me, ti supplico rimani con me." il suo respiro era affannato, ciò vuol dire che aveva corso molto, per riuscire a salvarmi.
"Devi vincere, Cato. Prometti che vincerai. Promettimelo." gli rivolsi a fatica un sorriso.
"Clove..." mi prese la mano ed io la strinsi forte.
"Ti amo, ti amo Cato." queste furono le mie ultime parole, dette alla persona che ha reso la mia vita bellissima nonostante tutto.
Speravo che vincesse, per il nostro distretto, per la sua famiglia, per me, per vendicarmi.
Ma sapevo già cosa avrebbe fatto.
Infondo questo era il patto, no?
Insieme o per niente.
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It's a promise. [CLATO] [COMPLETATA]
FanfictionNon si può amare nell'arena. L'amore ed i Giochi non vanno d'accordo. Me lo ripetei piú volte quella notte. Ma non riuscivo a smettere. Non riuscivo a smettere di amare i suoi occhi, non riuscivo a smettere di amare i suoi capelli, biondi e perfetta...