Un angelo un po' invadente?

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Dopo aver legato con Jimin, ovvero quella volta al ristorante quando gli avevi fatto finire il tuo piatto perché eri piena, te lo sei sempre trovata attorno.

Si è affezionato a te, non solo per quell'episodio hahahah ma in generale. Da un mese però ti sta più vicino delsolito. Letteralmente si è trasferito a casa tua. Inizialmente sembrava venisse da te una sera ogni tanto per poi restare a dormire, ma l'ultima volta si era portato un borsone... O.O

Anche il tuo vicino, BamBam, lo aveva notato e come te voleva capire cosa fosse preso a Mochi. Avevi anche scritto al resto dei Bts chiedendo se fosse successo qualcosa, ma ti aveano risposto che tutto ad un tratto gli era venuto questo schizzo. Approfondisti di più laquestione con J-Hop dato che era il suo compagno di stanza, e insieme cercaste di capire cosa fosse scattato in quella testolina. A te non dispiaceva questa situazione, però ti turbava non conoscere le origini del suo gesto.

Era un giorno di lavoro come tanti, senon fosse per quel pensiero che avevi fisso in mente. Stavi cercando di creare nuovi outfit per i Got7, che avrebbero usato nei prossimi eventi, ma continuavi abloccarti a fissare il vuoto. Ad un tratto il tuo capo, JYP ti chiama riportandoti su quel mondo chiamato terra in cui vivevi. Lo seguisti e vi dirigeste in sala riunioni.

La giornata passò così, discutendo sul calendario promozionale e altra roba. Tornata a casa salutasti BB ed entraste nei vostri appartamenti. Appena chiudesti la porta ti ritrovasti davanti un Jimin sorridente che aveva abbandonato la tv per salutarti.

-"Ciao ChimChim"- gli dici tu mezza morta. -"Ciao anche a te principessa."- ti risponde lui vedendo la stanchezza sul tuo volto.

-"Vado a farmi un bagno caldo"- gli dici poi con un tono che ordinava un 'stai buono li.' Sapevi che Jimin in fondo era un piccolo pervertito, perciò ogni volta era una raccomandazione per la tua incolumità.

Dettogli ciò ti chiudesti in bagno e ti perdesti in un lungo bagno rilassante.

Mezz'ora dopo uscisti e ti ritrovasti una bella tisana calda sul tavolo preparata appositamente per te dal tuo coinquilino abusivo.

-"Grazie"- gli dici mentre ti siedi sul divano.

-"Prego"- dice lui entrando a sua volta in bagno.

Te ne stavi li beata quando ad un certo punto un telefono iniziò a squillare. Non era il tuo e il suono era troppo forte per essere quello di BamBam.

Girasti per il salotto cercando la fonte di quel suono, finché non arrivasti al cellulare di Jimin. Ti soffermasti un attimo a guardare chi potesse essere, magari uno dei ragazzi che lo rivoleva a casa, ma poi leggesti 'eomma'. Cominciò a salirti il panico. E ora che fai? Devi rispondere? Ma sua madre sa della tua esistenza? E se non è così che figura ci fai? Che figura ci farebbe Jimin? Così opti per la soluzione migliore, ovvero urlare chiamando il suo nome con la speranza che ti senta.

Lo chiami una volta, poi due e finalmente una testolina curiosa quanto preoccupata esce dal bagno.

-"Che succede T/N?"- chiede lui-"C-c'è tua madre al telefono"- dici velocemente sperando prenda in mano quel coso prima che smetta di squillare.

Lo vedesti uscire di corsa e preso il telefono rispondere.

Era li davanti a te con i capelli arruffati e ancora un po' umidi, e con addosso solo i pantaloncini.

JIMIN MANNAGGIA A TE, METTERTI UNA MAGLIETTA NO?!

Sei ormai rossa come un pomodoro, ma a lui sembra non importare e resta fermo a sfoggiare i suoi addominali a tutta la stanza.

Stai per sentirti male così decidi di prendere la tazza ed emigrare in camera tua, sperando di non collassare durante il tragitto.

PARK JIMIN (short story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora