Capitolo 2

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La cena proseguì in allegria, nonostante sua madre avesse raccontato ai presenti metà della sua vita, e una moltitudine di momenti imbarazzanti della sua infanzia. Bianca si trovava seduta sul divano del salotto, con Ethan al suo fianco che sfogliava un album fotografico.

-Hai davvero tirato un trenino contro un tuo compagno perché ti aveva preso un peluche?-chiese Ethan tra le risate.

-Ehi, avevo solo quattro anni!-si giustificò lei senza riuscire a trattenere un sorriso- quello era il mio Teddy, e lui non voleva ridarmelo-.

-Eri violenta da piccola-esclamò lui continuando a ridere.

-Non è vero! E poi...il trenino era di gomma, non credo si sia fatto male...-disse poi scoppiando a ridere anche lei. Di solito non amava ricordare i giorni della sua infanzia. Quegli anni erano stati i più difficili per lei e per la sua famiglia. La loro situazione economica era peggiorata da quando suo padre aveva lasciato il paese, per trasferirsi a Washington, e sua madre lavorava il doppio per poter mantenere due bambini. Scosse la testa, cercando di allontanare da se quei pensieri negativi, e si accorse che Ethan non aveva smesso un istante di fissarla. Il suo sguardo era così intenso, che si chiese se non avesse qualcosa fuori posto.

-Qualcosa non va?-chiese tornando seria. Ethan scosse la testa in cenno di diniego, con un sorriso sulle labbra.

-Adoro vedersi ridere- le spiegò lui dolcemente, avvicinandola a se- prima hai detto che avevi paura di non meritarmi-disse il ragazzo abbassando la voce- ma sono io a non meritare una ragazza stupenda come te-aggiunse poi accarezzandole la guancia. Bianca si sciolse a quelle parole, e il suo sguardo si perse in quelle due pozze azzurro mare capaci di scaldarle il cuore.

-Ethan!-. Bianca si allontanò bruscamente sentendo sua madre urlare il nome del ragazzo dalla cucina. La donna si affacciò in salotto e gli sorrise dolcemente.

-Si, Molly?-chiese lui tranquillamente.

-Si è fatto tardi, e fuori sta diluviando. Perché non ti fermi qui per stanotte?-chiese scostandosi una ciocca color grano dalla fronte.

-Non vorrei disturbare oltre-disse lui imbarazzato.

-Non disturbi affatto, ragazzo mio. E poi sono sicura che a Bianca farebbe molto piacere-. Ethan si voltò verso la ragazza al suo fianco, che gli rivolse un mezzo sorriso.

-Dai, rimani-lo pregò lei sottovoce, stringendogli la mano.

-Va bene, resterò volentieri-accettò il ragazzo dopo un attimo di esitazione. Bianca esultò mentalmente, e poi unì le loro labbra in un veloce bacio, facendo ridacchiare Ethan.

-Mostragli la stanza degli ospiti, Bianca-disse sua madre tornando in cucina. Bianca si alzò dal divano, ed Ethan fece lo stesso, per poi seguirla su per le scale al piano di sopra. Attraversando il corridoio, la ragazza incontrò suo fratello appoggiato alla porta che li osservava sospettoso.

-Cole!-esclamò Bianca sorpresa- Ethan resta a dormire qui, stanotte-disse lei lanciandogli uno sguardo risentito. Il ragazzo non rispose, annuendo inespressivo.

-Tu-disse indicando Bianca- in camera tua. E tu, nella camera degli ospiti. E se scopro che avete dormito insieme...-.

-Cole, per favore, non aggiungere altro-gridò Bianca in imbarazzo senza fargli finire la frase. Le sue guance si tinsero di rosso mentre inevitabilmente abbassava lo sguardo.

-Va bene, va bene-disse alzando le mani in segno di resa. E prima di tornare al piano di sotto, lanciò ad Ethan uno sguardo di avvertimento.

-Come ti ho detto, è molto protettivo-disse Bianca alzando gli occhi al cielo.

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