Capitolo 9

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Yuū POV
Ero quasi giunto a destinazione, la paura aveva preso possesso della mia mente, la voglia di fuggire era immensa ma lo era anche la consapevolezza che sarebbe stato inutile. Già una volta avevo provato a fuggire da quel posto e non era andata tanto bene, gli uomini di Urd ci avevano messo pochissimo a trovarmi e a riportarmi indietro. Io ero una sua proprietà, lui era il mio padrone e come tale aveva ogni diritto su di me, sul mio corpo e sulla mia vita. Non potevo semplicemente andarmene e nemmeno fuggire. Sarei invecchiato, forse, e morto in quella prigione che da sempre era la mia casa.
Con tutto il coraggio che avevo in corpo mi diressi verso il suo ufficio, pronto a ricevere l'imminente punizione.
Una volta bussato attesi il suo permesso per entrare e una volta entrato rimasi sulla porta ad aspettare .
Lui era seduto alla sua scrivania, le mani intrecciate sotto il mento, mi osservava attentamente immerso nei suoi sadici pensieri.
<<bene piccolo mostriciattolo, vedo con piacere che sei tornato. Spero tu sia pronto alle conseguenze che ci saranno per la tua assenza ingiustificata>>
<<si padrone>>
Queste le uniche parole che sapevo per esperienza che mi era concesso dire, se solo avessi provato a dire una parola di più, per difendermi e\o giustificarmi avrei peggiorato la situazione.
<<bene, a partire da domani farai dei turni pieni, dall'orario di apertura fino alle nove, poi verrai nel sottopalco dove io personalmente ti preparerò per la tua personale esibizione. Infine al posto di andare alla tua blackroom a servire il pubblico verrai nella mia, sarai a mia completa disposizione fino all'orario di chiusura del bordello, ovvero fino alle 3. Questo per una settimana intera, da venerdì a venerdì, e il lunedì lo passerai interamente con me. Ora vai nella tua stanza e domani mattina vieni qui mezzora prima dell'apertura che apporteró delle modifiche alla tua divisa>>
<<ai suoi ordini padrone>>
Un volta salutato con un inchino, come da lui preteso, finalmente potei congedarmi, i sette giorni a seguire sarebbero stati un vero inferno. Un giorno intero e sei notti con quell'uomo nella sua stanza delle torture. Ne sarei uscito devastato. Ora ero sicuro che da Mika non sarei riuscito a tornare illeso.

Come richiesto la mattina seguente alle 7.30 ero nell'ufficio di Urd.
<<allora, dato il successo della scorsa giornata a tema ho deciso che per una settimana useremo le divise a tema, oggi avremo le Maid, ma non saranno le classifiche Maid, saranno delle Neko-Maid. I tuoi accessori saranno un po' diversi. Ora indossa la divisa e mettiti carponi davanti a me>>
Feci quello che mi era stato ordinato il più velocemente possibile, Urd non amava aspettare.
In meno di 2 minuti ero carponi davanti a lui aspettando la sua prossima mossa. Con la coda dell'occhio lo vidi prendere qualcosa dalla sua scrivania, poi lo persi di vista e infine sentii il suo "dolce" peso sulla mia schiena. Si era messo a cavalcioni sopra di me e pesava parecchio, soprattutto per il mio esile corpo. In più sentivo le ferite sulla mia schiena urlare per protesta. Poi iniziò a sussurrarmi altre spiegazioni all'orecchio
<<dato che siete dei gatti non dovrete parlare, il vostro dovere sarà prendere ordini e servire tavoli. Pertanto non avrai bisogno della bocca perciò non ci vedo nulla di male se trovo il modo di tenerla occupata. La mascherina con sembianze da gatto del tuo costume avrà un potente vibratore incorporato, che rimarrà attivo per tutto il tuo turno alla massima potenza>>
E così dicendo mi obbligò ad indossarla, notai che il vibratore oltre a essere potente era anche altrettanto lungo e ingombrante, mi arrivava in gola.
<<e sempre e solo per te ho scelto una coda molto speciale, è un dildo mooolto lungo e come quello della bocca molto potente. Sarà tenuto in posizione da una cintura costrittiva che obbligherà il tuo cazzo in una posizione molto scomoda. Per farti godere ancora di più andrò a metterti anche altri 4 rocket>>
I seguenti minuti furono pessimi. Già odiavo quando lo facevano i clienti, ma almeno loro poi pagavano, lui no, lo faceva solo per puro sadismo e la cosa che più mi rivoltava era che quelle stesse mani che ora mi stavano toccando anni prima avevano ucciso la mia migliore amica.
Per prima cosa mi mise la cintura, senza i vari vibratori, poi passò ad allacciarmi alle cosce delle cinghie alle quali fissò le batterie dei rocket. Poi passò a inserire i rocket, fecero tutti e 4 un po' di fatica ad entrare, da parte del mio corpo c'era parecchia resistenza. Al terzo Urd fu costretto ad usare entrambe le mani, con una allargava una natica e con l'altra inseriva il rocket. Averli tutti e 4 spenti dentro di me era una cosa molto fastidiosa. Ma non attesi molto per la loro attivazione. Urd li attivó tutti e 4 contemporaneamente.
<<e ora viene la parte più bella, non so se te ne sei accorto ma nel tuo vestito, propio all'altezza del tuo fondoschiena vi é un buco, questo permetterà alla coda di spuntare fuori dal vestito. La cintura che ti ho precedentemente messo farà da blocco al vibratore, quindi in qualsiasi caso, sia da solo o per colpa di qualche cliente, questo rimarrà fisso al suo posto. Anzi se ti tireranno la coda le vibrazioni aumenteranno d'intensità per qualche minuto>>
Andavamo di bene in meglio, la mia situazione peggiorava di minuto in minuto, mi chiedevo come avrei fatto a servire i tavoli in quelle condizioni.
Nel mentre riflettevo mi preparai all'imminente e violenta penetrazione. Il vibratore che venne inserito in me in un colpo solo era assai lungo e ingombrante, questo aveva spinto ancora più in profondità i 4 rocket. Ora si poteva dire che questi mi stessero scuotendo le viscere.
<<bene abbiamo finito, ora alzati e va ad aprire il locale>>
Si, muoviti, come no. Appena uscito dal suo ufficio fui costretto ad appoggiarmi ad un muro, le gambe mi tremavano tutte per via dell'elevata intensità delle vibrazioni. Per rimettermi in sesto mi ci vollero alcuni minuti. Poi finalmente andai ad aprire il locale, ero in ritardo e non volevo peggiorare ulteriormente la mia situazione, al momento non ne avevo bisogno.

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