La mia donna

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La mia donna è di una bellezza pensosa.
Ama silenziosamente senza far rumore, il suono di un bacio imprigionato, racchiuso senza speranza nella mia mente.
Il rumore di un'onda che muore sul nascere senza mai arrivare a toccare la riva.
La mia donna fugge dagli occhi miei per paura di essere scoperta.
Denudata, privata della sua armatura.
Creatura fragile adagiata sul suolo bagnato, candido come rugiada posata su un filo d'erba.
La mia donna ricoperta di fiori giace entro me, sposata al cuor mio che a palpitar non cessa, benché questo non sia altro che un'illusione poiché è già da troppo tempo che non batte più.
È freddo.
Immobile.
Bramoso di calore.
La mia donna non pensa più, non fugge, tremante esalò l'ultimo respiro.
La luce fioca di una candela che si spegne e non illumina più.
Ora tutto attorno a me è buio e distaccato, non vivo più ma mi lascio vivere, possedere, trasportare. Un corpo vuoto abbandonato alla deriva.
La mia donna dentro me ha creato una voragine incolmabile, un vuoto dove i miei pensieri echeggiano. Dove i mie ricordi sono sepolti.
La mia donna mi manca.

- Meryem

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