[The Good Side by Troye Sivan].
Min Yoongi / Kim Hanbin
–Acromatopsia.
a·cro·ma·to·psì·a/
Anomalia della vista per cui non si distinguono (parzialmente o totalmente) i colori.La voce flebile di Jimin era spezzata,come se quella verità che conservava da tempo stesse per soffocarlo da un momento all'altro come un cappio stretto alla gola. Le sue guance erano scarlatte, paragonabili a due appetitose ciliegie mature, incandescenti dal sesso e dalla timidezza di essere ancora con la pelle del ventre esposta agli occhi del suo amato Yoongi. Il suo volto di fiori di cotone e porcellana era orlato da palpebre gonfie e da pupille dilatate quanto quelle di un cieco. Fin quando gli era possibile costringeva i suoi occhi a restare aperti su di lui, talora gli si riempissero di lacrime Jimin alzava lo sguardo verso il tetto e poi lo portava nuovamente sulle iridi del suo hyung, che erano di un nero paragonabili alle scaglie di carboncino che usava per la creazione di ombre nei suoi ritratti. «Dì qualcosa, ti prego hyung, parlami» pensò Jimin, pregando di non finire all'inferno per il focolare di menzogne che aveva appigliato nella sua vita. Ma Yoongi continuava a non batter ciglio e a tener le labbra assottigliate e sigillate come le gambe di una vergine, fronteggiandosi con lui in uno struggente silenzio.Dritto come lo stelo di una dalia scuoteva soltanto la testa e titillava la lingua sui denti a causa della smania, sperando che le parole velenose dette dal più piccolo fossero solo fandonie create al solo scopo di poter giocare al "Filo di Arianna" con i suoi più celati ricordi. E magari farlo impazzire nuovamente, come aveva fatto dapprima sul legno di ciliegio di quello scrittoio d'epoca, avvicinando la punta del naso alla sua e inarcando la schiena a ogni tocco languido delle sue dita. Servendosi delle sue cosce calde strette al suo bacino e dei gemiti, così indigenti e assetati delle sue irrefrenabili spinte. Il suo piagnucolio lo confondeva, fino a fraintendere il significato delle sue lacrime: Pativa a causa del suo amore o a causa del piacere? Il corpo di Jimin rendeva Yoongi soltanto suscettibile all'amore.
«Stai mentendo» il più grande sorrise amareggiato, «Sei un bugiardo» il suo sguardo implorava al più piccolo di interrompere immediatamente quel suo gioco astioso. Non era divertente agitare il suo cuore come un salvadanaio e fargli sentire il mal di mare al solo sentire il suono straziante del nome "Kim Hanbin".
Quando Jimin fece un passo avanti verso di lui, con in mano quella busta di carta ingiallita dal tempo, Yoongi indietreggiò intimorito. Spaventato come un cervo di fronte a un arciere, nemmeno se avesse in mano un pugnale o una pistola carica di proiettili. La cruda verità è che le parole, quelle che si scrivono gli amanti durante l'imbrunire del giorno, sono stese su dei fogli bianchi usando dell'inchiostro tossico. Leggerle quando oramai tutto l'affetto è andato perduto ammala, uccide, quelle degli amanti sono locuzioni che portano in casa un vento fragrante di mela e cannella ma che si espandono come un virus nel corpo e nella mente. Le parole, anche le più belle, creano in un uomo delle guerre alla quale non esistono trattati di pace. Restano lì, ferme come un'acqua stagna, con la consapevolezza che dopo averle lette non possono più essere cancellate dalla memoria.
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RESILIENZA
Fanfiction[yoonmin]❝Jimin era Gennaio, Yoongi era Giugno.❞ title cred: © blackhairblackdress