Attendo che i riflessi della neve si smorzino, annunciando un fantasma di estate. Accarezzo con lo sguardo una perfezione tutta bianca, incantata, ma dal cuore spietato.
Mi guardo dentro e ci trovo i miei paesaggi, le ultimi protaggini frastagliate degli Ered Luin con le loro valli che urlano il silenzio, le distese di neve che abbracciano il mare. Vedo le strade invisibili ed effimere che solo noi sappiamo tracciare, tra una nevicata e l'altra, scivolando sulla schiena di questa terra dall'apparenza insensibile, dove la renna lancia il suo richiamo e l'occhio fermo del pesce si nasconde sotto spessi tappi di ghiaccio. Sembra malvagia, questa terra, al raro viaggiatore che si spinge fin quassù. Le storie che ci sono state raccontate da alcuni di loro parlano di alberi più fitti di quelli che si incontrano, intirizziti e severi, quando ci spostiamo verso l'interno con le nostre mandrie di renne, scandendo il circolo di stagioni sfumate.
Sembra malvagia e glaciale, ma ha un cuore caldo, dentro le nostre case erranti, dentro le tende abbracciate di pelliccia e nel fuoco che contorcendosi si specchia nelle nostre storie.
Lossoth, uomini delle nevi, sopravvissuti del Forodwaith. Nostra è la resistenza, nostra la discrezione, nostro il segreto. Nessuno ci conosce davvero.Io sono l'immagine del mio popolo all'interno di esso, il segreto nel segreto, l'ignoto nell'ignoto. Le storie che che si sciolgono piano in fondo al mio petto sono protette da spessi strati ghiacciati, ed è difficile scrutare a lungo una barriera abbagliante per trovare il crepaccio che ne rende possibile l'accesso. Il mondo di dentro è ostile come quello di fuori, ed è vasto almeno il doppio. Nella mente, ci sono l'unicità e la fragilità del fiocco di neve confuso tra gli altri e trascinato dal vento. Di tanto in tanto qualcosa crolla, di notte, qualcosa cede. Ma qui l'oscurità è tanto lunga, che quando il sole ritorna tutto è già tornato come prima, di nascosto, scivolando su lame fatte d'osso. Luce e buio litigano poco, si spartiscono il bottino a larghe porzioni. Quando il fuoco celeste sta sospeso a lungo sopra le coperte fredde, il calore che c'è sotto un po' si fa vivo e un po' si nascode, intimidito. I momenti migliori, però, dentro di me e fuori di me, sono quando le luci del nord danzano sospese sopra la realtà, sfuggenti e sonore, scintille divine sollevate dalla coda della volpe in corsa. Quanto all'anima, lei non fa rumore, ma vive e trema sepolta sotto la neve.
Per quanti non conoscessero i Lossoth, popolazione alla quale molto probabilmente apparterrei, se fossi nata nella Terra di Mezzo, consiglio di fare qualche ricerchina perché, anche se il materiale disponibile è poco, ne vale la pena. Nelle due immagini avete la localizzazione geografica e una bellissima illustrazione di cui non riesco a reperire l'autore. Cercherò di scoprirlo in tempi brevi.
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OneShots Volanti
Short StoryPrevalentemente One Shotes sparse come volatili disorientati in un cielo di metallo, testi per challenge e concorsi, e qualsiasi opera imprevista che cercasse di decollare con disordinati battiti d'ala. 1) Challenge "E tu Che creatura sei?" di @fant...