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Andrea's pov

Arriviamo davanti al Colosseo.
Ci sediamo su una panchina, Simona ha gli occhi che brillano.
È felice. A lei piace tutto ciò che è storia, cultura e pieno di dettagli.

«È maestosamente immenso» dice sognante a rimanendo a bocca aperta.

«Una sera te lo faccio vedere al buio, tutto illuminato» le dico dandole un bacio tra i capelli

La prendo tra le mie braccia e le faccio le carezze sulla spalla.

«Ti amo» dice

Me lo dice spesso quando la rendo felice, ma me lo dice anche quando sta male, quando lo facciamo.
Ho la certezza che lei mi ami davvero e sono certo di amarla davvero anch'io.

«Sai cosa amo tanto di te?» mi chiede ed io la guardo in modo misterioso, in fondo lei cosa può amare di me?

Il ragazzo di merda che sono?
Il mio aspetto modestamente parlando affascinante?

«Amo quando mi abbracci, no tu non mi abbracci, mi stringi. Mi stringi come se fossi la cosa più bella della tua vita, come se oltre che a me non ti serva altro. Mi tieni stretta tra le tue braccia come se potessi scomparire e hai paura di rompermi, lo sento, ma mi stringi forte perché hai paura di perdermi»

«Hai perfettamente ragione. Mi hai lasciato senza parole. È tutto quanto vero» dico, poi la stringo a me, le accarezzo i capelli e la bacio.

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