Procedo in corridoio, soddisfatta della mia difesa.
Quella donna è tremenda.
Però ancora mi chiedo come abbia fatto a trovarmi.
Se neanche Abigail Hamilton sapeva della mia esistenza, come ha fatto lei a scoprire che ero ancora viva?
Ha anche detto che tutti i figli di Sarah hanno, per diritto di nascita, il titolo a lei tolto ma mia madre, quando mi raccontava del suo passato, diceva sempre che, avendoci rinunciato spontaneamente, i suoi figli non era considerati nobili.
All'inizio mi dispiacque un po': era il sogno di ogni bambina essere una nobile.
Poi, diventando più grande e capendo cosa aveva passato mia madre per amore di mio padre, cominciai ad odiare quel mondo.
E lo odiavo ancora, finché non conobbi Axel.
Da quando quel nobile è entrato nella mia vita, ho iniziato a pensare che non tutti quelli nati in quel mondo fossero così crudeli e calcolatori.
Sono arrivata, senza rendermene conto, nell'ala del castello dove si trova la biblioteca.
Decido di entrare.
Ho inserito la chiave in una catenina lunga fino al ventre, in modo tale da non doverla staccare dal collo per aprire la porta.
Avrei dovuto restituire questa chiave settimane fa, ma non sono mai riuscita a rinunciare a questo mondo di quiete.
Con la scusa di avere molti impegni, tra lo studio e la mia guarigione, ho sempre ritardato.
Dovrò restituirla, prima o poi.Inserisco la chiave nella serratura e la faccio scattare.
Entro nella biblioteca, facendo perdere lo sguardo su quell'immensa collezione di libri che amo tanto.
Mi avvicino agli scaffali, accarezzando dolcemente i bordi dei volumi sistemati con cura.
- Ciao.
Mi giro verso la voce che proviene dalla porta.
- Ciao, Axel.
Lui abbassa lo sguardo, in imbarazzato, ma io continuo a guardarlo.
Vedo che sta tentando di trovare le parole, ma è in difficoltà.
Decido di aiutarlo a cominciare la conversazione:
- Volevi forse dirmi qualcosa?
Axel alza lo sguardo, fissandomi.
Noto un pizzico di felicità balenare nell'azzurro dei suoi occhi.
Il fatto che non gli chieda di andarsene è già un passo avanti rispetto a questi ultimi mesi, ma che io gli mostri attenzione quando vuole parlare è ancora più sorprendente.
- Si, ecco...volevo dirti che sei stata grande, prima. Quando hai risposto a mia madre con tanta sicurezza. Non le ho mai visto una faccia così sconvolta, neanche dopo che io e i miei fratelli facevano disastri alle feste di altri nobili. È stato...unico. Tu sei stata unica.
Vedo che aspetta una mia risposta.
Non so cosa spera di sentirmi dire, ma so che quello che ho detto ad Adamina è la verità.
Ed è giusto che la sappia anche lui.
Prendo un lungo respiro, prima di parlare.
- Axel, sono sicura che Victor ti avrà raccontato cosa è successo quella notte in biblioteca, quando chiesi che restasse solo lui. - noto i suoi occhi azzurri intristirsi.
Se lo ricorda bene, a quanto pare.
- Perciò saprai che sto lavorando sodo per riuscire a rimettere ogni pezzo al suo posto. Tutto quello che ho detto a tua madre Adamina è la verità. Non posso risalire il baratro se non mi concentro al massimo su me stessa. - distolgo lo sguardo, in imbarazzo - So che può sembrare egoista da parte mia, ma adesso ho veramente bisogno di esserlo.
Capisce come mi sento: lo vedo nei suoi occhi.
- Lo so. - afferma Axel, con una dolcezza improvvisa - So che in questo momento la mia presenza può solo ferirti. Me ne rendo conto. Ma vorrei poterti aiutare, come non ho potuto fare in questi mesi.
- Sono stata io a chiederti di allontanarti da me. È stata una mia scelta. Ma...credo che un amico in più mi farebbe comodo, se tu lo vuoi.
Alza la testa, sorpreso.
Forse pensava che lo allontanassi ancora.
Forse dovrei.Ma, solo l'idea di non vederlo, di non averlo vicino, mi fa male.
Non riesco neanche a capire ciò che provo.
Non riesco a dare un nome ai sentimenti che quel ragazzo mi provoca.Dopo quel bacio lo odiavo, bensì avessi risposto a quel tenero momento.
Ma, nei mesi successivi, la sua lontananza mi faceva sempre più male, mi feriva senza che me ne rendessi conto, peggio delle ferite fisiche.
E, se voglio davvero stare bene, devo provare a curare ogni ferita aperta.
- Amici? - dico con dolcezza, porgendogli la mano.
- Amici. - risponde lui, stringendo la mia mano.
Quel contatto mi provoca un brivido.
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Sono tornata readers!
Axel e Serenity sono tornati "amici", ma è veramente questo quello che vuole Serenity?
Axel ha chiaramente detto di amarla, ma lei?
Quei sentimenti strani che sente nascere, è amore, o qualcos'altro?
Al prossimo capitolo!
Kiss Kiss
Areshadow 🖤
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Never Give Up
RomanceSerenity, 17 anni e un passato tragico da superare. Un collegio in un castello nella campagna italiana. Un sogno per chiunque, ma non per lei. Solitaria e glaciale, riuscirà a battere il suo passato? A far tornare i suoi demoni, due nuovi studenti:...