X. Stanza delle Necessità

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Il resto delle vacanze trascorse a rilento, in una sorta di dolce torpore, anche se per la maggior del tempo a Blaise toccava starsene in Biblioteca ad affrontare l'enorme montagna di compiti. Gli insegnanti avevano preso tremendamente sul serio la faccenda dei M.A.G.O., per lui lontanissimi in quanto sarebbero arrivati di lì a un anno e mezzo, per loro evidentemente vicini e temibili.

Già un paio di giorni prima che ricominciassero le lezioni la scuola iniziò lentamente a riempirsi. Theodore si riappropriò della sua parte di stanza con irruenza caotica, Daphne tornò dalle vacanze con il preciso intento di portarselo a letto e ci riuscì pure. Draco era sempre più inquieto: stare a Malfoy Manor in quei giorni non gli aveva affatto giovato ed era più pallido che mai.

Eppure Blaise si ritrovò a pensare che mancava ancora qualcuno, una testolina rossa che non si decideva ad apparire tra quelle sempre più numerose degli studenti che rientravano. La sera dell'ultimo giorno di vacanza se ne stava su una delle poltrone più comode della Sala Comune, vicino al fuoco che sembrava anch'esso verdognolo; stava leggendo un testo sugli incantesimi difensivi ma in realtà vagando altrove col pensiero, quando sentì qualcuno picchiettare lievemente sulla sua spalla.

Era un ragazzino del quarto anno dagli arruffati capelli castani e l'aria piuttosto annoiata.
«Sì?»
«Mi è stato detto di consegnarti questo».
Blaise temette per un momento che fosse uno dei soliti rotoli dal nastro viola che annunciavano un'imminente cena col Lumaclub, ma si rilassò subito quando vide che era un semplice pezzetto di pergamena ripiegato accuratamente.
«Grazie.»
L'altro però se n'era già andato, sicuramente infastidito dal suo ruolo di messaggero.

Ti aspetto davanti alla statua della strega orba.
G.W.

Con una piccola fitta allo stomaco si avviò rapido verso un certo corridoio che conosceva bene, stando attento a non farsi beccare. La ragazza lo stava aspettando appoggiata al muro, i sensi all'erta. Sussultò quando lo vide spuntare dal corridoio buio.

«Buonasera piccola Weasley, passato un buon Natale?»
Lei annuì soltanto mentre si alzava la manica dell'uniforme, sfoggiando il bracciale nuovo.
«Grazie, è bellissimo» gli disse con un enorme sorriso stampato in faccia, le pietre che riprendevano perfettamente il colore dei suoi occhi entusiasti.
«Figurati. Come mai sei uscita a quest'ora di sera? Lo sai che c'è il coprifuoco.»
«Beh, è valido anche per te se è per questo, eppure sei qui.»

Blaise rispose con un'alzata di spalle, come a dire che delle sciocche regole non potevano certo compromettere la sua volontà di andarsene a zonzo per il castello a qualsiasi ora del giorno e della notte. Lei lo osservò, improvvisamente silenziosa, ma lui non disse nulla. Era curioso di sapere perché gli aveva chiesto di vedersi ed era sicuro che non fosse per un semplice ringraziamento.
«Tu sai che cos'è la Stanza delle Necessità?» gli chiese infine cauta, spiazzandolo.
«Sì.»

I suoi occhi si erano assottigliati, i nervi improvvisamente tesi. Perché quella domanda? Forse aveva scoperto quello che lui e Draco facevano? Non lasciò trapelare nulla dalla propria espressione, non si sarebbe certo tradito in un modo tanto stupido.

«Vuoi vedere cos'è che diventa quando le chiedo di trasformarsi nel posto perfetto per me?»
A quelle parole si concesse un piccolo sospiro di sollievo. Cosa andava a pensare? Stava forse diventando paranoico?
Ad ogni modo, ovvio che voleva vederlo.
«Devo preoccuparmi? Non è che vuoi approfittarti di me?»
Lei alzò gli occhi al cielo, fingendosi esasperata.
«Cretino. Ti interessa o no?»

Blaise la guardò con più attenzione, abbandonando il proprio sorrisetto strafottente.
«Potrebbe.»
Ginny allora lo prese per mano quasi inconsapevolmente e lo guidò rapidamente lungo strade che in realtà lui conosceva benissimo. In un paio di punti avrebbe saputo anche suggerirle una scorciatoia, ma la consapevolezza di quella piccola mano liscia e calda ancorata alla sua lo rese piuttosto silenzioso. Ebbe tutto il tempo per riflettere su ciò che aveva dentro mentre superavano scale e corridoi.
Sicuramente la Weasley era una ragazza molto intelligente e interessante ed altrettanto sicuramente stuzzicarla senza permetterle di capirlo a fondo lo divertiva molto. Sapeva bene però che le dedicava attenzioni diverse rispetto a chiunque altra; aveva il potere di affascinarlo, di sorprenderlo ogni volta con le sue reazioni, il che era incredibilmente raro. La sua considerazione per il genere femminile era tendenzialmente poco lusinghiera, ma doveva riconoscere che lei poteva ritenersi un'eccezione.

Blaise Zabini e il Principe Purosangue | BLINNY ♥︎ [wattys 2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora