Sono le 07:58 del primo giorno di scuola di quinta e come tutti gli anni sono in ritardo, mentre corro per i corridoi della scuola, mi maledico per aver dormito troppo e non essermi svegliata in tempo. Cercando di arrivare in tempo in classe prima che la campanella suoni, vado a sbattere contro un ragazzo.
Rebecca, figurati se per una volta riesci a stare attenta a dove metti i piedi.Penso.
Il ragazzo si gira verso di me, è alto con occhi scurissimi, che sembrano essere capaci di penetrarti. Ha le caratteristiche del tipico Bad boy, io rimango a guardarlo, incuriosita dall'aria enigmatica e misteriosa che lo circonda, fino a che non sento il suono della campanella, che mi fa tornare nel mondo reale. Mi ridà le mie cose e se ne va senza dire nulla.
Raggiunta la mia classe, busso ed entro. La professoressa di italiano si interrompe dalla spiegazione sulla vita di Leopardi.
<< Neri, buongiorno, come tutti gli anni sempre in orario vedo>>
<<Professoressa, buongiorno, mi scusi, c'era traffico sta mattina>>
Tutti i miei compagni a ridere, dato che sapevano benissimo del mio difficile rapporto con la sveglia.
<<Silenzio! Neri, va bene, vada a sedersi là in fondo, di fianco a Castelli>>
Mi vado a sedere di fianco ad Andrea, siamo migliori amici dalla prima, anche se a dire la verità all'inizio non ci rivolgevamo la parola, ci stavamo antipatici; lui circondato dal suo gruppo di amici e io dal mio.
Un giorno siamo stati obbligati a rivolgerci la parola, per un progetto scolastico, è stato un disastro; abbiamo passato tutto il tempo a scontrarci e a criticare le idee dell'altro, senza soffermarci se fosse stata davvero una buona idea, l'unico scopo era quello di attaccare l'altro, piuttosto che concentrarci sul progetto; il progetto si era trasformato in una battaglia tra di noi. Da quel momento, abbiamo iniziato a vederci sotto un'altro aspetto e senza un vero motivo siamo diventati inseparabili.
<<Ehi, Andre, come stai?>>Appoggio in mio zaino a terra e mi siedo.
<<Uguale a ieri Reb!>> Mi guarda con i suoi occhi azzurri, ridendo.
Abbiamo passato tutta l'estate assieme, ogni mattina arrivava a casa con le brioches che amo tantissimo: una per me, una per mio fratello, Marco, e una per sé. Facevamo colazione tutti assieme, dopodiché , era ora di prepararmi per una nuova giornata, in viaggio verso una destinazione ignota. Ogni volta cercavo di corromperlo, nella speranza che mi dicesse dove eravamo diretti, ma ogni mi rispondeva: << Reb, è una sorpresa, non serve che insisti, non te lo dico>>.
Ogni giorno di questa estate è stato indimenticabile, ogni momento passato assieme è stato incredibile, abbiamo riso, scherzato; con lui era divertente anche visitare città e musei,che di solito sono una noia pazzesca; sapeva rendere ogni cosa speciale.
Appena mi siedo, bussano nuovamente alla porta:
<<Oggi è impossibile fare lezione!Avanti!>> Esclama la professoressa D'Amico.
La preside entra in classe, saluta la D'Amico, la quale sfoggia un sorriso imbarazzato per quello detto poco prima.
<<Buongiorno ragazzi, vi volevo presentare un nuovo compagno che passerà l'ultimo anno assieme a voi: Luca Donati>> Esordisce la preside Pellegrino.
Alzo lo sguardo dal libro e incrocio nuovamente quegli occhi scuri e misteriosi, di poco fa in corridoio.
<<Andre, sono andata a sbattere contro quel ragazzo poco fa in corridoio>>
<<Strano! Vedo che te e la tua attenzione state facendo proprio passi da gigante!>> Afferma con aria sarcastica.
<<Sempre diretto e sopratutto molto delicato eh! Ti ho promesso che sarei stata più attenta, mi sto impegnando!>>
La preside, impegnata nel suo monologo noiosissimo, sulle solite informazioni generali di inizio anno, fa addormentare tutta la classe.
<<Ragazzi volevo informarvi, inoltre, di un nuovo progetto promosso della scuola, per la realizzazione è stata scelta proprio la vostra classe. Il progetto consiste di due settimane in Grecia, per uno stage, dove si alterneranno alle ore di lezioni, ore dedicate a diversi progetti di gruppo.>> Emerge la preside.
Abbiamo smesso di ascoltare la preside alla parola Grecia, ci siamo alzati e abbiamo iniziato ad esultare, eccitati per l'incredibile notizia.
Come iniziare bene l'anno. Ho pensato
<<Ragazzi mi fa piacere che vi piaccia il nuovo progetto, vi lascio alla lezione. Buona giornata>> Afferma la preside uscendo dalla classe.
<< Arrivederci>> Esordiamo tutti in coro.
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Rebecca's adventure life
ChickLitRebecca è una ragazza come si dice: "con la testa fra le nuvole", ma con un gran voglia di vivere nuove avventure. Desiderosa di vedere realizzati i suoi piani e i suoi sogni. Prima, però, deve affrontare la tanto temuta maturità e tutto ciò che co...