White Lies and Red Cheeks

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Non ricordava cosa avesse mangiato a pranzo, né se l'avesse effettivamente fatto, ma Jongin si rifiutava di credere che stesse tossendo solo per un filo di saliva andato di traverso, anche se in fondo era l'unica opzione possibile. Gli sarebbe anche andato bene tossire per niente, se non fosse che era nel bel mezzo di un set fotografico. Capì che stava tossendo da un po' troppo tempo, quando vide il fotografo abbassare per un momento la macchina fotografica e sospirare.

- Attento! Tutto ok?- domandò Chanyeol, seduto ai suoi piedi e guardandolo dal basso ridendo.

Per tutta risposta, Jongin lo fulminò con lo sguardo e mise una mano davanti alla bocca, tossendo più forte e chinandosi leggermente di riflesso. Finalmente quello strano solletico in gola sparì e il ragazzo poté prendere un gran respiro. In quel momento sentì una mano piccola e gentile sulla sua schiena.

- Stai bene?- mormorò Kyungsoo, in posa accanto a lui. - Dopo ti offro da bere.-

Jongin alzò gli occhi e vide sul suo volto il più bel sorriso che gli avesse mai visto fare. Tenue, delicato, affettuoso. Gli si scaldò il cuore e gli si tinsero le guance di rosso solo così e fu per lui naturale sorridere ed annuire, senza riuscire a dire una parola.

Fu in quel momento che Jongin ebbe un'idea. Pessima forse, ma anche meravigliosa.

*

- Non hai caldo?- chiese Sehun, con tutta la ragione e l'innocenza del mondo.

Jongin lo guardò e sbatté gli occhi, come se gli avesse rivolto una domanda strana. - No, perché?-

"Perché hai messo la sciarpa e il maglione a collo alto quando fuori ci sono trenta gradi e Baekhyun è in ciabatte, ecco perché." O almeno così avrebbe voluto rispondere Sehun, se non fosse arrivata la signorina che quel giorno doveva intervistare il gruppo per il numero di una rivista.

Dopo un inchino e i saluti di rito, l'intervista cominciò in tranquillità e ogni tanto Jongin improvvisava un colpetto di tosse.

Faceva tutto parte del suo piano ... ma avrebbe funzionato?

- Ehi ... - Per poco non sobbalzò e si girò verso Kyungsoo, che lo stava chiamando dalla sedia accanto. - Non ammalarti proprio adesso, abbiamo la performance tra qualche giorno ... - continuò a bisbigliare il più basso con una mano accostata alla bocca per non farsi sentire troppo.

Sembrava abbastanza serio, ma Jongin non poté fare a meno comunque di restare a guardarlo. Quando quegli occhi si allargavano e puntavano nei suoi, gli diventava impossibile separarsene.

- Temo ... che sia un po' tardi ... - fece dopo un lungo istante, passandosi una mano sul collo coperto e schiarendosi la voce.

Kyungsoo sfoderò un'espressione dispiaciuta che fece pentire il ragazzo per un momento di star recitando una parte, ma il secondo seguente cambiò di nuovo idea, complice la stretta della mano dell'altro nella propria. Jongin si sentì improvvisamente sudare nel maglione pesante.

- Spero che non peggiori ... altrimenti mi tocca badare a te!- bisbigliò ancora Kyungsoo, ridacchiando poi insieme a lui.

E fu allora che Jongin seppe di dover fingere di avere persino la malaria, pur di continuare ad avere le attenzioni di quel piccolo angelo sceso dal cielo.

Rise a bassa voce con lui e strizzò gli occhi dall'emozione quando per un attimo Kyungsoo appoggiò la testa sulla sua spalla. Durò pochissimo; la domanda seguente era proprio per lui e si mise subito composto sulla sedia.

Jongin tenne gli occhi su di lui per tutto il tempo, dimenticandosi di fingere i soliti colpi di tosse per un po'.

Il piano stava funzionando eccome.

White Lies and Red Cheeks [KAISOO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora