Tomorrow ||Yoongi x Reader||

Chapter 1

Chiavi di lettura

(T/N)=TUO NOME

(N/P)=NOME PADRE

(N/M/A)=NOME MIGLIORE AMICA

(C/C)=COLORE CAPELLI

(D/P)=DOLCE PREFERITO

(C/O)=COLORE OCCHI

(L/C)=LUNGHEZZA CAPELLI

____________________________________________________________________________________________

Third P.O.V.

"Perché?! Cosa c'è di male?!" "'No' significa no! Non lo ripeterò un'altra volta". Il battibeccare di due persone poteva essere sentito fin dalla strada, in quel momento affollata perché ora di punta, di uno dei distretti di Daegu. I due litiganti erano rispettivamente una giovane ragazza dai (L/C) capelli (C/C) e gli occhi (C/O) che solitamente brillavano più dei diamanti, ma che adesso erano annebbiati da rabbia e frustrazione; e un uomo di mezza età coi capelli brizzolati e uno sguardo autoritario, tipico degli uomini d'affari quale lui era. Quella sua "occhiataccia", come in molti la definivano, non era però rivolta a uno degli impiegati della sua azienda, bensì a sua figlia, (T/N), che ancora una volta se ne era uscita con quel suo insulso sogno di voler diventare una fumettista di successo. 'Niente di più inutile' aveva sempre pensato (N/P), non è che egli fosse un uomo crudele, aveva sempre assecondato le scelte della figlia, ma questo proprio non poteva permetterglielo. Era per suo bene, per il suo futuro, e lei avrebbe dovuto capirlo, in un modo o nell'altro e ne aveva già discusso con la moglie.

"Cosa non capisci? E' il mio sogno fin da bambina, un lavoro non dovrebbe anche portare gioia in chi lo compie? Questo mi rende felice!" disse ancora (T/N) che ormai aveva un colorito rosaceo per la rabbia che cresceva dentro di lei. "Questo non è un lavoro, è solo un inutile passatempo, io e tua madre abbiamo-" (N/P) fu interrotto dalla figlia ormai in preda alla collera "Tu e la mamma cosa eh? Non potete decidere al posto mio. e non è solo un inutile passatempo è quel che più amo fare e se non lo volete capire allora vuol dire che me ne andrò di casa e quando diventerò famosa!-" "Basta così, ho sentito abbastanza, non provare a rispondere a tuo padre un'altra volta e fila in-" (N/P) fu di nuovo interrotto da un forte rumore, lo sbattere violento della sua porta di casa color mogano. (T/N) se ne era andata, se ne era davvero andata e l'aveva lasciato lì. Oh, quella ragazza avrebbe fatto meglio a non tornare a casa.

(T/N)'s P.O.V.

Me ne andai sbattendo la porta, non ne potevo più di sentirlo parlare e avevo bisogno di calmarmi. Niente di meglio di una bella chiacchierata con la mia migliore amica (N/M/A), quando sono triste sa sempre cosa fare per tirarmi su di morale. Presi il mio telefono e velocemente le scrissi di incontrarci al nostro solito parco, vicino alla torre dell'orologio, quello dove andiamo sempre quando siamo tristi o felici e che fin da piccole ci ha regalato splendidi ricordi. Abbiamo anche un posto segreto che soprannominiamo 'la radura incantata', è una piccola radura piena di magnifiche rose scarlatte, una piccola altalena è appesa al ramo di una grande quercia. E' un posto magico e che può regalare emozioni come nient'altro a chi le sa cogliere.

Appena arrivai al parco mi sedetti su una panchina aspettando (N/M/A). Non ci volle molto prima di vedere un missile, o meglio una ragazza, venire nella mia direzione urlando il mio nome a pieni polmoni. mi alzai in piedi e mi spostai vedendo che mi si stava letteralmente catapultando addosso. Conseguentemente la ragazza scivolò atterrando sul sedere e un piccolo gemito di dolore fu udibile.

"Perché cavolo ti sei spostata? Vuoi forse uccidermi?" si lamentò la (C/C) ancora dolorante alzandosi e tirandomi un'occhiataccia che sapevamo entrambe non fosse vera. "Non volevo essere scambiata per un birillo da abbattere. Sai che male" risposi con nonchalance alzando le spalle. "Mi stai forse dicendo che sono grassa e assomiglio a una palla da bowling?". Prima che potessi rispondere però riprese.