19.

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Questa era la nostra storia, Marco, una storia senza fine, una storia a cui io non voglio mettere fine.
Ho provato a dimenticarti, ci ho provato in tutti i modi, ma davvero mi è stato impossibile.
E quindi io ora sono qui, sono su questo taxi maledetto. Ho detto al conducente di fare in fretta, perché l'amore della mia vita mi sta aspettando. Senza esitare, mi ha sorriso ed è partito.

Guardo fuori dal finestrino e ti immagino, in quella che sarebbe dovuta essere la nostra casa, seduto sul nostro divano bianco, a giocare a Fifa, oppure a finire un'altra puntata di Narcos, non ho ancora deciso, ma sarai sicuramente bellissimo, preso da quello che devi fare. Sei sempre concentrato quando fai qualcosa che ti piace, perché metti passione in tutto, ed è questo che ti ha reso grande e che ti renderà grande. Verrai ricordato per la tua tenacia, per la tua voglia di fare senza mai mollare, senza mai darti per vinto.

Poi, mentre sto guardando il tramonto sulla nostra bellissima città, immagino il mio arrivo.

Immagino il tuo volto, bello come al solito, il tuo sorriso, i tuoi occhi che cominceranno a guardarmi increduli e che brillano, come le stelle, le nostre stelle; neanche loro si aspettano di vedermi lì.

Poi immagino le tue braccia, pronte ad accogliermi. Quelle braccia, sono la mia vita, sono il mio posto sicuro, dove mi hai promesso di poter stare qualsiasi volta ne avessi avuto bisogno. Ci sei sempre stato, sempre pronto ad accogliermi e proteggermi.
Ora non immagini quanto io abbia bisogno del mio posto sicuro, Marco.

Il taxista si chiama Miguel, me lo ha appena detto guardandomi dallo specchietto retrovisore.

Ti ricordi del mio amico Miguel? No, non è lui, non ci assomiglia per niente, ma quando mi ha detto il suo nome ho subito pensato al mio amico. Non l'ho più sentito, sai? Anche lui mi aveva promesso di rimanere, eppure mi ha lasciata. Ti ricordi quel giorno allo stadio? Il giorno in cui ci siamo baciati per la prima volta? Ricordo benissimo i tuoi occhi, eri arrabbiato, forse con te stesso, o forse con me, ma eri arrabbiato. Hai iniziato ad urlarmi di tutto e di più, ma non riuscivi ad essere cattivo, mi urlavi quelle parole dolci, parole che esprimevano tutto il tuo amore.

Io volevo piangere, dalla felicità sia chiaro, ma volevo piangere perché finalmente avevo trovato qualcuno che a me ci teneva per davvero, che avrebbe fatto di tutto per vedermi sorridere.

Le lacrime minacciavano di scendere dai miei occhi quella sera.

Sono stata un po' stupida in quel momento, me ne stavo andando, rischiando di non essere fermata da te, rischiando di perderti.

Però tu mi hai bloccato, come in quei film americani dove i due ragazzi si urlano in faccia, ma alla fine sanno che non possono vivere l'uno senza l'altro.
Io e te sapevamo che non ce l'avremmo fatta a stare separati.

Mi hai bloccata.

Mi hai baciata.

E' stato bellissimo. In quel momento credevo di sognare. Era magico, tu eri magico.

Non te l'ho mai detto, quindi te lo dico adesso. Nel momento in cui le tue labbra si sono posate sulle mie, ho capito veramente quello che provavo per te.

Io mi ero innamorata.

Io mi ero innamorata di Marco, il mio Marco. Nonostante tutto, l'amore aveva superato l'odio, aveva superato tutti i tuoi difetti e avevo imparato ad apprezzarli e avevo capito che ti rendevano unico.

Il destino ha voluto che quell'amore crescesse sempre di più, per poi essere distrutto dalla distanza. Tu non l'hai mai sopportata questa distanza. Hai sempre voluto tutti al tuo fianco. Tuo padre ti ha seguito fino a Madrid, i tuoi amici passano più tempo con te che a casa loro. Solo io non ho voluto dartela vinta. Ne ho pagato le conseguenze.

Ma io sto tornando amore mio, Miguel sta guidando come non ha mai fatto prima di oggi perché sa anche lui che mi stai aspettando, che dobbiamo ricongiungerci.

Amore mio sto arr

.
.




Sì, non è un errore.
Sì, la frase finale non è conclusa.
Sì, sarà successo qualcosa.
Sì, lo scopriremo nel prossimo capitolo.
Sì, ho finito di scrivere tutti questi .

Potete odiarmi a questo punto, vi do il permesso.

The Best Nightmare. | Marco AsensioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora