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< Ecco che arriva! Ale, siamo qui!! > urlò Pamela, agitando la mano.

Pam è la mia migliore amica, e all'epoca stava facendo di tutto per farmi trovare "l'amore della mia vita", ma sinceramente non credo che avesse capito che organizzarmi appuntamenti al buio in un pub con gente presa a caso dalla sua lista delle amicizie non funzionasse, o almeno non lo aveva fatto fino a quel momento.

 In ogni caso non volevo deluderla, quindi avevo deciso che sarei uscito un paio di volte con quella persona, poi sarei andato da Pam, le avrei detto che io e "Ale" non eravamo adatti a stare insieme, lei se ne sarebbe fatta una ragione e io sarei stato salvo per un altro paio di settimane, come al solito, fino a che lei non mi avesse organizzato l'ennesima uscita con gente che non conoscevo affatto.

Trovavo il tutto estremamente stupido.

"Perché tutta questa fretta di trovare l'anima gemella?" pensavo "Ho 17 anni, il vero amore può aspettare, nel frattempo voglio solo divertirmi" ma Pam questo non lo capiva, non lo accettava, le mie avventure di una notte non le erano mai andate a genio, e insisteva, madonna quanto insisteva. Ma all'epoca non sapevo che quell'insistenza mi avrebbe portato a incontrare, quella sera, il quel pub rumoroso e affollato, la persona con cui avrei passato il resto della mia vita.

Alzai lo sguardo verso la porta d'ingresso, cercando di scorgere tra la folla qualcuno che si dirigesse nella nostra direzione, quest'Ale, di cui Pam non mi aveva mai descritto l'aspetto fisico, e la cosa mi insospettiva non poco. E se Ale si rivelasse essere un mostro di bruttezza? Non sarei riuscito neanche a uscirci quel tanto che bastava a far contenta Pam. Tendo a essere molto schizzinoso per quanto riguarda l'aspetto fisico delle persone.

Guardandomi un po' intorno intravidi una persona che veniva nella nostra direzione, ma non la vidi bene in faccia.

Ma quando venne più vicino, il mio cuore perse un battito.

Era la cosa più bella che avessi mai visto.

I capelli neri e corti, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra sottili, sembrava un angelo sceso dal paradiso, la cui giacca di pelle metteva in risalto il fisico slanciato e atletico.

"Ale, questo è Lucas! Lucas, ti presento Ale"

Mi svegliai con una scrollata di spalle dalla mia trance temporanea e strinsi la mano a quella visione celestiale.

Doveva aver notato il mio stupore nel vedere una così magnifica creatura, perché fece una mezza risata. Quella risata, quel sorriso. Le farfalle nello stomaco non sono una metafora appropriata per descrivere la sensazione che provai in quel momento. Nel mio stomaco si era scatenato un vero e proprio uragano.

Pam si alzò per andare a prendere da bere, e noi ci mettemmo a chiacchierare. O meglio, Ale parlò, io passai il tempo a tentare di non balbettare e a giocare con il mio anello. Non ero mai stato così nervoso in vita mia.

A quanto pare la personificazione della bellezza aveva la mia stessa età, suonava la chitarra e faceva volontariato in un canile.

O almeno questo era ciò che avevo afferrato mentre nel mio cervello correvano pensieri di ogni genere, che sommati facevano più rumore della musica e della folla. Penserà che sembro uno stupido? I miei capelli sono a posto? Chissà come sarebbe baciare quelle labbra? Non posso dargli un bacio, sembrerei strano. E se poi io me ne innamorassi, ma non venissi mai ricambiato? Ma perché sto pensando queste cose? Ma soprattutto, dov'è finita Pamela?!?

A questo pensiero mi girai verso il bancone per vedere dove fosse finita la mia amica.

<E' uscita> <Come uscita? Aveva detto che sarebbe andata a prendere da bere!> <Non è neanche arrivata al bar, si è diretta subito verso l'uscita e se n'è andata, sul serio non te n'eri accorto?>.

"E come faccio ad accorgermene quando l'unica cosa a cui riesco a pensare sei tu?"

<Ti va di ballare?> <Non sono molto bravo a ballare..> <Non fa niente, neanche io!> esclamò ridendo, prima di afferrarmi per un braccio e trascinarmi in mezzo alla folla.

Ci saranno state 100 persone lì quella sera, ma non so come, erano tutte invisibili. Per me, quella sera, c'erano solo quegli occhi azzurri, che andavano da una parte all'altra, seguendo dei movimenti buffi e scoordinati, ma che esprimevano una voglia di vivere, di sognare, di volare, che non avevo mai visto. 

Fu in quel momento che lo feci.

Presi la sua testa tra le mani e baciai quelle labbra che tanto mi avevano ammaliato. Erano morbide, calde, come un abbraccio dato tra le nuvole.

Quando ci staccammo, quel sorriso, che sembrava racchiudere lo splendore di tutte le stelle del firmamento messe insieme, quel sorriso, ora contornato da un leggero rossore, si chinò a guardare il pavimento.

<E questo cosa significa?> <Significa che mi piaci, e che vorrei uscire di nuovo con te. Ti andrebbe di rivederci?>

Mi sentivo un imbranato totale. Non avevo mai chiesto un secondo appuntamento in vita mia.

Annuì leggermente, poi mi guardò negli occhi e con voce divertita mi disse:< Com'è possibile che  io ti piaccia se neanche sai come mi chiamo?>  che stupido che ero < Oh beh, a questo si pone facilmente rimedio. Per cosa sta "Ale"? >

< Alessandro >

Alessandro

Il nome più bello del mondo. Il nome della persona che amavo, amo e sempre amerò. 



oneshot - love at first sightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora