through the blizzard

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Più che di una storia, forse si tratta di una sorta di esperimento. Ho buttato giù una lunga serie di pensieri formulando una trama semplice e non so nemmeno se abbia davvero senso.
Ho sviluppato e scritto le mie storie per tanti motivi, ma soprattutto per il semplice piacere di farlo, come in questo caso. Che dire, buona lettura.




🎵 "Obstacles"
by Syd Matters. 🎵

• au oneshot
• slash (boyxboy) 
yoonmin
• fluff, sentimentale, supernatural







Fin dai tempi più antichi, l'uomo ha sempre cercato di trovare una giustificazione a tutto ciò che non riesce a spiegare logicamente. Di sicuro, una delle tante questioni è quella che riguarda entità di altro genere, a noi sconosciute, forze fuori dalla nostra portata, spiriti su cui non possiamo avere alcun controllo. L'uomo ha cercato un contatto con loro, ha provato a comprenderne l'origine, senza mai riuscirci davvero. Varie religioni, varie etnie, vari modi di vedere l'aldilà, varie visioni degli spiriti anche completamente diverse tra loro; entità che, secondo alcuni, esistono e si trovano generalmente a tutt'altro livello rispetto al nostro. Possono essere buoni, cattivi, o anche nessuna delle due opzioni. Possono essere angeli, demoni, semplici defunti alla ricerca della pace che non riescono a trovare per qualche motivo. Ma tutti sappiamo che, se davvero questi esseri non sono fantasia e superstizione, non sempre sono separati da noi. Non sempre si trovano in un altro mondo, in un'altra dimensione, un altro universo. Potrebbero trovarsi anche qui e noi potremmo non vederli, non sentirli, non sapere che ci sono. Abbiamo sentito parlarne così tante volte da averci fatto l'abitudine, a tal punto da dare per scontato ciò che ci veniva proposto, senza analizzare il fondo di verità che poteva anche non esserci.

Min Yoongi era uno di loro da molto tempo, ormai. La sua anima non aveva trovato la pace, ma non la cercava nemmeno. Vagava, semplicemente, da circa un secolo, tra il mondo a cui un tempo apparteneva e quello che ormai era il suo. Yoongi era diverso, era uno spirito raro, ed era forte, tanto forte da essere riuscito a non ancorarsi completamente al mondo dei vivi, ma nemmeno a quello dei morti. Yoongi era rimasto come sospeso, ma gli andava bene così. Era abbastanza potente da poter fare ciò che più desiderava.

Secondo alcune teorie, il solstizio d'estate è il momento migliore affinché si possano mettere in comunicazione le due dimensioni, perché in questo periodo le barriere che li dividono si assottigliano a tal punto da poter essere oltrepassate dai defunti, così come durante il solstizio d'inverno e gli equinozi. Insomma, i periodi di passaggio e tutti gli eventi astronomici molto importanti in generale, indipendentemente dalla tua credenza o cultura. Yoongi però non aveva più bisogno di aspettare determinati momenti per interagire con la dimensione che non gli apparteneva più, semplicemente perché proprio lì c'era qualcosa che prima o poi avrebbe dovuto trovare e prendere. Non lo sapeva ancora, ma quel momento era ormai giunto. Vogliamo chiamarlo un conto in sospeso? Può anche essere definito così, ma Yoongi non ne era del tutto consapevole. Qualcosa lo chiamò a lungo senza mai rivelarsi davvero, Yoongi si sentiva così incompleto, ma quel qualcosa alla fine iniziò a manifestarsi palesemente, e non soltanto per lui.

Park Jimin aveva diciotto anni, tutta la vita davanti ed una nonna materna dolcissima che gli aveva trasmesso la sua credenza in qualcosa di più alto di noi, qualcosa che non possiamo e non dobbiamo comprendere, che semplicemente esiste e che non va importunata in alcun modo, anche perché effettivamente, un modo, non c'è. Jimin non ne aveva mai avuto paura, sua nonna aveva sempre detto che le persone buone non devono temere, e Jimin, in effetti, era tanto buono. Un ragazzo amorevole, i suoi capelli di un caldo castano si sposavano bene con la sua pelle chiara e rosea, le labbra piene e cremisi, gli occhi grandi e scuri, anch'essi così caldi, che lo obbligavano ad indossare un paio di occhiali da vista essendo la sua difettosa. Jimin era bellissimo ed aveva una voce angelica tanto quanto lui stesso, ma nessuna melodia ad accompagnarla quando cantava, in qualsiasi momento della giornata.

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