Ottobre 2010
Dopo essersi fatto largo fra le decine di fan che lo attendevano all'uscita dell'agenzia, Kyuhyun salì in macchina frettolosamente.
Abbassò leggermente il finestrino e sporgendo la mano all'esterno per salutarle continuò ad elargire calorosi sorrisi.
Fu solo quando la vettura riuscì ad immettersi nel traffico che finalmente poté tirare un sospiro di sollievo e accasciarsi sul sedile posteriore..
"Kyuhyun-sshi rilassati, per oggi hai finito. Fatti una bella dormita fino a casa."
A quella notizia confortante ringraziò con un sorriso stanco il ragazzo alla guida e inforcando gli occhiali scuri si lasciò scivolare sul sedile reclinando il capo all'indietro.
Cercò di svuotare la mente ed isolarsi da ciò che lo circondava per riuscire a schiacciare un pisolino, ma dieci minuti dopo ancora non vi era riuscito.
Ogni volta che il sonno stava per coglierlo, la scena a cui aveva assistito il giorno prima riaffiorava sempre più prepotente nei suoi pensieri.
Aprì gli occhi rassegnato e incrociando le braccia sul petto spostò lo sguardo al di fuori del vetro.
A poco a poco, come d'incanto, il paesaggio che gli scorreva davanti svanì, mentre la sua mente tornò nuovamente alei…
…quando la sveglia del cellulare iniziò a farlo vibrare sul comodino non ricordava nemmeno di essersi addormentato.
Aprì con fatica un occhio e scorse al di fuori della finestra la città ancora immersa nel buio.
Si rigirò su stesso stendendo le braccia sopra la testa, poi con un deciso colpo di reni si mise a sedere. Lanciò uno sguardo carico d'invidia verso l'amico che poteva restarsene a letto per un altro paio d'ore.
Dall'altra parte della stanza Sungmin, raggomitolato sotto le coperte si confondeva nell'ammasso informe del piumone.
Cercando di fare il meno rumore possibile si alzò e a tentoni si rifugiò in bagno a cambiarsi. Ne uscì venti minuti più tardi, non più sveglio di quando vi era entrato, ma per lo meno il suo aspetto non assomigliava più a quello di uno morto vivente.
"Dovrei decidermi a smetterla di giocare fino a notte inoltrata." si rimproverò mentalmente lanciando un occhiata fugace al portatile sulla scrivania.
Passandoci accanto tentennò indeciso se portarlo con sé, poi la passione per il gioco ebbe di nuovo la meglio e velocemente lo infilò nello zaino.
Dopo essersi dato un'ultima occhiata attorno per assicurarsi di non aver dimenticato nulla, uscì.
Non appena mise piede fuori dalla stanza il delicato profumo di riso che aleggiava nel corridoio lo fece sorridere senza che neanche se ne rendesse conto.
Si mise lo zaino in spalla e seguendo deliziato quell'aroma uscì dalla zona notte.
Malgrado fosse ancora buio e la casa fosse ancora avvolta nell'oscurità, la luce che usciva dalla cucina gli permise di raggiungerla tranquillamente senza accendere altri luci.
Il rumore di YooJin che si muoveva ai fornelli si faceva sempre più distinto.
Le aveva detto più volte di non alzarsi per preparargli la colazione, ma lei ostinata come sempre non l'aveva ascoltato nemmeno quella volta.
Gli dispiaceva che dovesse svegliarsi così presto a causa sua. Doveva però ammettere che uscire di casa dopo aver fatto colazione con lei, per quanto impegnativa potesse essere la giornata iniziava sempre nel migliore dei modi.
STAI LEGGENDO
Amarti nell'ombra
FanficSu una cosa Leeteuk era stato categorico sin dall'inizio. Nessuno dei membri avrebbe mai dovuto portare una ragazza all'interno del dormitorio. In effetti Yoojin ai suoi occhi non era una ragazza ma solo la sua sorellina e quando chiede ed ottiene i...