°•°•° diciassette •°•°•

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Wonwoo quella notte tornò a casa confuso.
Era davvero infastidito da quella sua prepotenza, ma chi si credeva di essere quello?
Lui decise di ignorare l'accaduto di quella sera, e anche Mingyu, almeno era il suo obiettivo.

Quando andò in camera sua, guardò i suoi polsi, notò ancora delle piccole cicatrice e stranamente non ne creò delle altre, quella notte non voleva farsi del male, quella notte voleva solo andare a dormire e cercare di dimenticare tutto quello che era successo, di dimenticarlo almeno per un po'.

-

Junhui intanto era rimasto ancora con i suoi amici e quella voglia di stare da solo con Minghao fu davvero tanta, ma cercò solo di placare quel desiderio perché di certo non avrebbe potuto soddisfarlo, ma fu Joshua a realizzarlo in parte.

"Io obbligo Minghao ad andare in giardino per 10 minuti."
"Ma ci sarà freddo."

Rispose quello.

"E' un obbligo."

Quello dovette solo realizzarlo e nel giro successivo lo stesso Joshua obbligò anche Jun ad andare fuori.

Junhui allora, prima di dirigersi fuori, notò come Minghao avesse dimenticato di prendere il suo giubbotto, allora ci pensò lui a portarglielo, cercando di fare il galantuomo.

"Minghao pensavo avessi freddo, allora ti ho preso la giacca."

Disse Jun, sbucando da dietro la porta.

"Oh grazie..ne avevo bisogno."

Junhui lo aiutò ad indossarlo.

"Chi ti ha obbligato a venire qui fuori?"
"Joshua."
"Dovremo fargliela pagare, non credi?"

Disse Minghao.

"Forse no."

Rispose Junhui sorridendo.

Minghao non sapeva come prendere quella risposta, allora non disse nulla.

"Minghao domani ti va di venire a casa mia?"

Chiese all'improvviso.

"Va bene."
"Non ci posso credere, hai detto subito sì senza crearti mille complessi sul fatto se potessi disturbarmi o no."

Rispose quello sorridendo.

"Magari in realtà li sto avendo proprio adesso. Magari sto pensando di crearti davvero disturbo e di non presentarmi domani."
"Non pensarci nemmeno Minghao, io domani voglio stare con te."

Purtroppo quelle parole a Junhuu uscirono senza essere bloccate.

Fortunatamente arrivò Joshua che li richiamò.

Quella serata passò e tutti tornarono a casa.

Minghao pensò tutta la notte a quella frase, ed ogni volta che la sua mente si soffermava su quelle parole il suo cuore implodeva.
Minghao non voleva ammettere a se stesso che forse provava qualcosa per Junhui, ma ormai lo sapeva già, ormai la parte impulsiva aveva preso il sopravvento e questo non poteva negarlo o fermarlo.

Junhui invece quando tornò a casa si maledisse per la sua impulsività, ma nello stesso tempo non si pentì del tutto su quello che aveva detto, perché aveva potuto vedere la reazione dell'altro.
Infatti Minghao, come aveva visto Jun, dopo che ebbe sentito le sue parole, arrossì e cerco di coprire le sue guance e il suo imbarazzo.
Questo poteva significare qualcosa? Junhui non poteva saperlo, ma sapeva con certezza che avrebbe dovuto fare qualcosa di più, avrebbe dovuto lanciarsi, ma non sapeva come.

-

La notte passò e Junhui non vedeva l'ora di vedere Minghao.
Era desideroso di poter osservare quei bellissimi lineamenti, quel piccolo sorriso che si creava.

Le ore passarono velocemente e Minghao finalmente arrivò.

"Oh eccoti."

Disse Jun sorridendo.

"Ti prego non sorridere, quel tuo sorriso mi manda in confusione."
Pensò Minghao, osservando la sua stupenda espressione.

"Come stai?"

Chiese Jun, sedendosi sul divano e quello lo seguì.
Minghao di certo non poteva davvero dirgli come si sentiva, non poteva dirgli che lui lo stava facendo impazzire.

"Umh bene, tu?"
"Non lo so."

Minghao guardò le sue scarpe e poi alzò lo sguardo.

"Che significa?"
"Che non so come sto, non so nulla in questo periodo, è tutto così confuso, ma allo stesso tempo bello e affascinante."
"Stai male?"

Si preoccupò subito l'altro.

"Oh no, non sto male..non volevo farti preoccupare."
"Sai, so che non ci conosciamo tantissimo e so anche che hai dei migliori amici, ma se dovessi avere qualche paura o anche solo qualcosa che ti turba io ci sono."

Rispose l'altro fissandolo e anche Junhui lo fece.
Il corvino rimase a contemplare la bontà dell'altro.

"Sei così buono, Minghao."

Questo fu solo quello che riuscì a dire.

"Apprezzo davvero tanto le tue parole, perché tu..tu sei così buono e non vorrei mai che tu potessi stare male."

Minghao fece un piccolo sorriso.

"Jun..posso dirti una cosa?"
"Certo."
"Come riesci a superare un dolore o come riesci a smettere di pensare a qualcosa che non vorresti ti passasse per la mente?"
"Minghao come mai questa domanda? Ei, non farmi preoccupare."

Rispose quello avvicinandosi e prendendo le sue mani, ma quando l'altro osservò le loro mani intrecciate, Jun tolse le sue.

"Scusa.."

Aggiunse il corvino per il gesto avventato.
Allora Minghao fece un atto davvero coraggioso, perché egli prese le mani del più alto, stupendolo.

"Jun porto con me un dolore e non riesco a superarlo del tutto, anche se in questo ultimo periodo non va poi così tanto male."
"Minghao se vuoi sfogarti io sono qui."

Jun accarezzo con il pollice il palmo dell'altro.

"Ti ricordi di quando ti raccontai la mia storia?"
"Sì."
"Io sono stato vittima di bullismo e mia madre non ha mai fatto nulla per proteggermi. Io sono stato fin da piccolo maltrattato sia fisicamente che psicologicamente e non riesco a non pensare ai miei momenti di crisi e di pianto, delle notti mi sveglio e penso ancora a tutte quelle bastonate che ho ricevuto, alla forza delle mani che facevano bruciare la mia pelle, a tutti i segni che mi procuravano e poi a mia madre, quando un giorno le raccontai tutto e lei rimase impassibile. Ecco perché mi isolo, ecco perché non sono molto socievole, anche quando vorrei esserlo. Jun-"

Minghao non riuscì più a continuare perché le lacrime iniziarono a rigare il suo viso.

"Minghao, Minghao ci sono io adesso. Io ti proteggerò da tutto, ti giuro che starò al tuo fianco e che non ti farò soffrire. Tu non meriti di essere trattato in questo modo."

Disse tenendolo stretto fra le sue braccia.

"J-jun..non volevo che mi vedessi così.."
"Minghao non dire nulla..Io non ti giudicherò mai per le tue lacrime."

L'altro allora affondò la sua testa nel suo incavo, respirando e apprezzando il suo bellissimo profumo.
Minghao in quel momento non voleva andare da nessuna parte, voleva solo rimanere stretto fra le braccia di Junhui.

"Sappi che da questo momento in poi tu non sarai più solo, quindi ti prego non andare nel retro della scuola, sai non mi dispiace stare con te. Lo fai per me?
"Va bene Jun."
"Grazie, non voglio vederti solo."

Minghao allora alzò la testa dal suo incavo e furono ad una minima distanza.
Jun, vide come ancora le lacrime scendevano e lui allora le asciugò con il suo pollice, accarezzando la sua guancia.

"Xu Minghao sei una creatura così bella ed io non posso vederti in queste condizioni."



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