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Entriamo nel salone e resto incantata.

Questa sala è sempre meravigliosa ma, addobbata a festa, è veramente una magia.

Ghirlande di fiori attaccate ovunque, ramoscelli secchi posti delicatamente su sedie e tavoli.

Finestre luccicanti da cui filtra la luce della luna.

Lampadari accesi, le cui gocce spargono luci in tutta la sala, facendo brillare abiti pieni di lustrini.

Abbasso lo sguardo e vedo Charlie, il fidanzato di Veronica, incantato a guardarla.

La spio con la coda dell'occhio, notando un sorriso raggiante.

È splendida.
Sembra una principessa delle fiabe, una Cenerentola che incanta l'intero ballo.

Tutti in sala, insegnanti e studenti, maschi e femmine, guardano verso di lei.

Sono così contenta per lei, per la sua storia d'amore, che non capisco subito che qualcosa non torna.

Mi accorgo che la folla guarda in una direzione leggermente diversa, rispetto a dove si trova la mia tutor.

La folla non guarda Veronica, guarda ME.

Centinaia di occhi fissi su di me, a guardarmi come se fosse la prima volta.

Scorgo gelosia negli occhi delle ragazze, mentre in quelli dei ragazzi noto una bramosia quasi spaventosa.

Gli insegnanti, invece, mi guardano sorridendo, forse felici di vedermi un po' diversa, cambiata.

Ma perché guardano tutti me?
Cosa ho che non va?

Come percependo i miei dubbi, Veronica mi sussurra dolcemente in un orecchio:

- Ti ammirano tutti perché sei splendida.

Arrosisco fino alla punta dei capelli.

Sono sguardi diversi da quelli che di solito ottengo, ma non li sopporto lo stesso.

Mi sento a disagio con tanti occhi addosso.

Finalmente, scorgo una scia nera tra la folla, finché non incontro due occhi azzurro mare.

Axel mi sta fissando con espressione indecifrabile.
Victor, sorridente accanto a lui, lo spinge fuori dalla folla.

Ricomponendosi piuttosto alla svelta, Axel viene verso di me, con una rosa rossa fra le mani.
Me la porge.

- Sei...sei davvero... - Axel tenta di parlare.

Ridacchio.
Poverino.

Non sembra per niente il piccolo nobile sicuro di sé.

Gli vado in aiuto, tranquilla.
La sua sola vicinanza mi calma.

Prendo la rosa dalle sue mani agitate, la guardo e la metto insieme ad alcuni tulipani gialli in un vaso accanto alla porta.

Torno dal principino, porgo la mano ad uno sgomento Axel e lo porto in pista a ballare.

Parte la canzone di Céline Dion "My heart will go on".
Amo questa canzone.

Siamo al centro della sala quando mi giro verso di lui, prendo la mano di Axel e la posiziono sul mio fianco, prendendo l'altra e tenendola con la mia.

Cominciamo a muoverci a ritmo di musica.

Dio, cosa mi fa il suo tocco.

Sento il suo respiro sul collo.

Chiudo gli occhi e mi lascio andare.

Sono sempre stata brava a ballare, costringevo William a danzare con me.

Ma, ora, fra le braccia di Axel, mi sento così leggera, così libera.

Volteggiamo come foglie al vento, girando.
Sento un sussurro nell'orecchio:

- Sei una principessa.

Sorrido.
Se resta ancora così vicino potrei fare qualcosa di molto, molto stupido.

Le canzoni cambiano, molte volte, ma noi restiamo lì.

Balliamo, aggrappati l'uno all'altra.

Ci sorreggiamo a vicenda, restiamo a galla per tenere su l'altro.

Dopo molte canzoni, e altrettanti balli, sento uscire dalle labbra delle parole senza che me ne renda conto, prima che possa fermarle.

Le dico nell'orecchio di Axel, capendo in quel momento quanto siano vere:

- Ti amo.

Axel si irrigidisce sotto le mie mani.

Si allontana da me, quel tanto che basta per guardarmi negli occhi.

- Ripetilo. - chiede. - Ti prego, dimmi che non ho sentito male.

Sorrido.
L'ho detto e lo penso.

Non me ne ero accorta finché non ho pronunciato quelle profetiche parole.

Ma, appena uscite di bocca, ho capito che erano vere.

La gelosia provata quando pensavo che Axel amasse un'altra, la passione di quel bacio in giardino, le mie fughe appena si avvicinava, la mia paura di aprirgli il cuore per timore che scappasse, il dolore che sentivo quando gli stavo lontana.

Tutto ha senso, adesso.
Non è una distrazione, è la mia rotta.

Sorrido.
Ne sono certa.
Ed è ora che sappia anche lui.

- Ti amo Axel Ridley.

Sento i suoi muscoli rilassarsi sotto il mio tocco.

Avvicina le labbra alle mie e, stavolta, non ho intenzione di tirarmi indietro.

Mi sporgo verso di lui, toccando la sua bocca con la mia, per fargli capire che lo voglio anch'io.

Con estrema dolcezza apre la mia bocca con la lingua, incrociandola con la mia.

Sento il sapore del punch di frutta nella sua bocca.
Restiamo lì, a sentire le nostre anime con un lieve bacio, per un'eternità.

Solo il rumore di un applauso mi ricorda che siamo in pubblico.

Ci stacchiamo l'uno dall'altra, entrambi con il sorriso sulle labbra.

Siamo al centro della sala, vuota attorno a noi.
Tutti si sono radunati ai margini della pista, lasciandone buona parte per noi.

Abbiamo ballato da soli, con gli occhi di tutta la scuola addosso, senza che ce ne rendessimo conto.

Eravamo tornati nella nostra bolla.

Tutti ci guardano sorridendo; Victor, che ha fatto partire l'applauso, è felice come un bambino.

Veronica urla un "Era ora!", accompagnata dall'applauso di Charlie ed Eric.

Rufius mi guarda da un angolo della sala, un sorriso paterno sulle labbra.

Mi guardo intorno sorridendo.
Sono rossa come il mio vestito.

Sto cominciando a capire come ci si senta ad essere felici.

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Ed ecco, un po' in ritardo, il capitolo del ballo.

Tutto sta tornando nel verso giusto, ma continuerà così?

Serenity continuerà in questa strada felice o sarà costretta a scegliere vie più tortuose e dolorose?

Continuate a seguire la storia e consigliatela!

Kiss Kiss
Areshadow 🖤

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