L'inizio dell'oscurità

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Avrei voluto che quel giorno non arrivasse,quei sguardi di terrore,di tristezza nei loro occhi era qualcosa che non avrei mai voluto vedere,ero distesa per terra con la faccia contro il tramonto ,era bello,non avrei mai pensato che un tramonto lucente e splendente poteva essere senza parole. Non riuscivo a muovermi il ginocchio era incastrato tra due macini di pietra,la testa mi scoppiava come non mai,ricoperta di polvere ma non sapevo dove mi trovavo, nella testa mi fluivano solo i ricordi.
-flashback-
Erik: Cardia dai muoviti o faremo tardi a scuola.
Io: Arrivo dammi 5 min.
Mio fratello e un rompi palle ogni santo giorno. Come sono più piccola di lui mi deve accompagnare a scuola prima che vada lui all'Università. Non so perché se mi fa guidare la moto non posso andarci da sola uff,non lo capirò mai. I nostri genitori sono sempre in ufficio o viaggiano per problemi d'affari. Vi state chiedendo che lavoro fanno,beh sono due dei più temuti mafiosi della nostra città. Non gli vedo cosi spesso ,ma quando stiamo insieme andiamo sempre a visitare una città nuova. Abbiamo case in tutte le città che abbiamo visitato ,non siamo solo una famiglia di mafiosi ma anche stra ricca. La città che amo di più è Amsterdam, anche lei è piena di gang ma là noi possediamo la nostra base segreta. Comincio a vestirmi con un paio di jeans neri e una maglietta bianca con scritto in rosso LIVE, le mie adorate star,mascara un po di fondotinta e sono pronta,prendo il mio giubotto,lo zaino e sono pronta per passare un giorno d'inferno,ah dimenticavo sono all'ultimo anno del liceo musicale. Da quando ero piccola la musica era la mia arma a dare il meglio di me. Sono il violino e il piano.
Scendo di sotto prendo un biscotto e mi avvio alla macchina di mio fratello Erik una lamborghini nera.
Erik:Finalmente... Tempo da recordo.
Io: Se mi svegliassi con più calma non come un ippopotamo in ormoni. Penso che non ti farei fare tardi ogni volta.
Gli do uno schiaffo sul braccio.Massaggiandosi il punto dolorante.
Erik: ahahah,spiritosa.
Io: Cmq guarda che posso andare anche da sola a scuola invece di fare tutti questi capolini da scuola all'univerità. Non credi? Erik: Sorellina cara guarda che per me è un piacere cosi al massimo saluto anche Alton.
~Alton,Alton... Madonna ma mio fratello solo di quel rompi palle del mio ex devo parlare ogni santo giorno~
Zitta.
~Ti stai zittendo da sola mia cara.~
OK OK basta tregua fino a fine giornata.

Iniziamo a percorrere il tragitto per andare a scuola.E mio fratello che fino al tragitto non a spifferato nessuna parola dice;
Erik: Cardia senti sono un po preoccupato per sta cosa di mamma e papà...
Io:Erik sai che Alton non farebbe un cazzo, il padre non gli da mai ragione dice sempre che mente e che non gli darebbe mai in mano la  gang . Devi avere fiducia. Ci vediamo dopo.
Scendondo dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia. Beh che ci penso da quando io e quel coglione di Alton non stiamo più insieme mi affliggono pensieri che potrebbe fare qualcosa per vendicarsi. Non ci pensiamo saluto i miei amici e ci avviamo ad entrare, sarà una giornata lunga.
Le lezioni percorsero molto lentamente, finita la scuola come il solito mio fratello arrivò 5 min dopo e cominciando ad andare a casa dove i nostri genitori ci stavano aspettando. Arrivati a casa i nostri genitori erano seduti sul divano un po preoccupati.
Papà: Erik, Cardia sedetevi con noi,dobbiamo dirvi una cosa.
Io e Erik ci guardiamo un po spaventati.
Erik: Di cosa si tratta papà?
Mamma: Ci dobbiamo incontrare con i nostri nemici per un accordo... Dicendocelo con un sguardo malinconico. Nostra madre è sempre stata un osso duro nessuno la batteva,ma adesso che ci penso cosa gli sta succedendo.La guardo e non mi sembra che davanti a me ci sia un fantasma. E molto elegante a un corpo che ogni uomo la vorrebe a letto,occhi azzurri e dei bellissimi capelli biondi. Nostro padre se ne accorse cosi prese la sua mano e la strinse a sè cosi continuo lui per lei,il discorso.
Papà: Derek vuole parlarci per un accordo e voglio che stasera voi non vi facciate vivi in casa. E un incontro tra capi e non vi deve riguardare.
Erik: Non puoi dirlo sul serio, papà sto per prendere il tuo posto,devo sapere come collabori con i gli altri capi delle gang.
Papà: Figliolo lo so ma stasera dovette sta alla larga dalla casa.
Gli guardavo paralizzata non sapevo cosa fare come reagire,guardavo mia madre con la paura nei occhi sapevo che sarebbe successo qualcosa, per questo non volevano che ci fossimo stasera ma perché. Dalla mia bocca non uscii un suono avrei voluto dire ' di no che siamo una famiglia e che avremo affrontato le cose in sieme' ma non uscii niente. Mio padre era il capo della più temuta gang della nostra città Divin angel, tutti la temevano, ma adesso loro avevano paura degli altri, ma perché cosa stava succedendo che noi non sapevamo...
Siamo stati allenati da quando siamo piccoli,sappiamo amanegiare un arma,come guidare, anche se Erik mi lascia guardare solo il mio bimbo( la mia moto),come combattere come hackerare i server. Perché vogliono che scappiamo dai problemi, ci hanno sempre insegnato che i problemi anche quelli complicati vanno sempre risolti a testa alta mai lasciarli insospesi. Io e mio fratello ci guardiamo negli occhi e poi annuiamo.
Salgo nella mia camera e mi butto sul letto con la curanza di un elefante. E penso,ma perché ci vogliono lontani sta sera,perché non vogliono che ci siamo anche noi a quest'incontro? Ci siamo sempre stati ai loro affari con gente ricca,balli,feste. Perché hanno deciso di tagliarci fuori adesso. Ah boh è meglio che mi prepara.
Decido per un abito lungo tutto in pizzo tacchi altri e una borsetta bordo,i capelli gli ho legati in una coda alta un po di trucco e sono pronta. Apro la porta dove davanti a essa c'era mio fratello con una mano alzata pronto battere per vedere se ero pronta. Scendiamo di solo e i nostri genitori ci fermano per dirci solo un ultima cosa.
Mamma: Qualcunque cosa accada non dobbitate delle vostre abbiglita, fidatevi una del altro,mira comando. Ci stringe un un abbraccio caloroso come se fosse l'ultimo che c'è lo darà e usciamo.
Ho una strana sensazione ma decido di non pensarci e di godermi la serata con mio fratello.
Dopo 10 min di macchina mi accorgo che mi sono dimenticata il telefono a casa.
Io:Erik dobbiamo tornare indietro mi sono dimenticata il telefono in cucina .
Erik: Sei seria Cardia? No non trono indietro, mamma e papà sono stati chiari di non tronare a casa prima delle 23:00.
Io: Erik lo so ma ne ho bisogno, neanche non si accorgeranno che siamo ritornati,faremo piano.
Erik:Va bene, ma fai presto.
Ero felice che avevo convinto il testardo di mio fratello a ritornare in dietro. Arrivati, tutto successe in un attimo la casa esplose e poi tutto buoi
-fine flashback-
Non riuscivo a muovermi sentivo solo una voce chiamarmi, ma non riuscivo a parlare,la voce mi muoriva ogni volta che aprivo bocca. Mi sentivo il corpo morto non riuscivo a muovere un dito. Sentivo quella voce più vicina poi un calore prendermi da terra e un cuore battere. Poi il buio che mi avvolgeva.

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