Capitolo 2

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Mi affaccio alla staccionata
"Dimmi?" La guardo dall'alto, lei alza la testa
"I ragazzi sono arrivati un ora fa c'è bisogno di fare la spesa per cena"
"L'andassero a fare loro" accanto a lei appare Kevin
"Ma che carina, facciamo che ci alterniamo a giorni?" Io annuisco
"Ma stasera si ordina pizza" James si affianca a me
"Io voto pizza" dice
"Io pure" sento urlare da sotto
"Alex?" Urla James
"Fate come vi pare stasera vado da Charlotte" James alza gli occhi al cielo
"Ieri non era Kally?" Urla Kevin
"Non me ne frega un cazzo di come si chiamano" Urla di risposta
"E pizza sia" annuncia Kevin.
"Io salame piccante" dico scendendo le scale
"Per me Margherita" dicono Nik e Staph all'unisono
"Per me rossa con würstel" aggiunge James
"Bene tre Margherita, una Würstel ed una salame piccante"
"Fai due con il salame" io sobbalzo per la voce dietro di me
"Ti ho fatto paura" mi sussurra all'orecchio, io mi volto di scatto
"Non ho paura di niente" Ringhio e mi allontano. La porta a sinistra da al salone grande. Mobili bianchi e neri moderni, con una televisione al plasma, e i videogiochi già montati. Dietro al divano c'è il tavolo per mangiare in vetro rigido con le sedie bianche e nere. Una porta sulla parete dietro al tavolo conduce alla cucina. Che in mezzo ha un isola con tre sgabelli neri, frigo a due ante, macchina del caffè e microonde. Tutti vizzi che io non ho mai potuto avere. Nel porta a destra dell'entrata è un altro salone ancora più grande, con il camino e due poltrone, tappeto rosso a coprire il parquet sotto il tavolino in legno, la parete opposta al camino è in pietra, con appeso un quadro con delle montagne e sotto una cassettiera,  con un bagno alla parete opposta alla mia, accanto alla porta c'è una grande libreria in legno. Amo questa stanza. Poi ci sono 7 camere da letto tutte con un bagno incorporato tranne il mio. Uno studio ed una piccola palestra. Nel dietro della casa c'è una piscina e sotto al portico i lettini.
"Tu ed Alex dovete condividere il bagno" Nik si siede accanto a me sul divano
"Perché?"
"Avete le stanze più grandi ma sono entrambi senza bagno, a meno che tu non vuoi la camera rimasta vuota che sarà degli ospiti" io scuoto la testa. Sbuffo sonoramente.
"E va bene"
"Ah speravo accettassi l'altra stanza" dice Alex dalla poltrona
"Sapendolo..." faccio finta di pensarci su
"L'avrei scelta ancora più volentieri per darti fastidio" sorrido acida, Nik ride me mi batte il cinque.
"Amico questa ti tiene testa meglio di chiunque" Kevin si siede accanto a me dall'altro lato, e Steph si siede sulla poltrona.
"Immagino che anche la vostra università sia Harvard" io sorrido
"Cosa studiate?".
"Ingegneria" Steph è la prima a parlare.
"Come noi" dicono all'unisono James e Nik
"Tu?" Chiedo a Kevin
"Economia" sgrani gli occhi
"Che palle economia" Kevin scoppia a ridere
"Immagino che tu fai lettere" io scuoto la testa
"Psicologia?"
"Psicologia!" Diciamo insieme io Alex
"Abbiamo due psicologi in casa" annuncia Jemes, che subito inizia a parlare con Steph e Nik di Ingegneria, Kevin esce per andare a prendere la pizza.
"Perché hai scelto Psicologia?" Chiedo guardando Alex
"Mi ha costretto mio padre" io faccio una smorfia con la bocca, la Psicologia va amata e apprezzata, non può farla senza passione non sarà mai bravo. Lui mi guarda e sorride
"E tu, Perché?" Io abbasso gli occhi
"Molte persone sono vittime di errori altrui e ne soffrono più del colpevole, io voglio essere la loro ancora di salvezza" Lui mi guarda con una strana scintilla negli occhi
"Il colpevole continuerà" dice amaro
"Ne sono certa, ma la vittima può reagire, e fare qualcosa" Lui scuote la testa
"Non sarebbe utile, meglio subire" io mi alzo di scatto
"Se subisci ti sei già arreso in partenza, il colpevole o è mangiato dai sensi si colpa o ha pura di essere scoperto. Ti assicuro io che appena ti ribellerai lui le ripagherà tutte" dico con odio stringendo i pugni lungo i fianchi
"Ehi Lizzy calmati" Steph mi guarda con tristezza
"Prendo la tua auto"ignoro quello che mi ha detto perché è inutile, così prendo le chiavi dal tavolino all'ingresso e salgo sulla Maserati. Senza neanche accorgermene raggiungo la periferia della città,  mi inoltro nelle stradine di campagna finì a quando l'adrenalina non consuma totalmente la mia frustrazione.

In garage incontro Kevin che sta scendendo dalla moto blu.
"Dove sei stata per un ora?" Mi squadra
"Non ti devo spiegazioni" Lui alza le mani sorridendo, ed io accenno un sorriso.
"Forza andiamo che qui le pizze fumano" prende la busta che era attacca alla moto. Raggiungiamo la casa in silenzio
"È arrivato il cibo" urlo entrando. Poggiamo le pizze sul tavolo in vetro. Mi siedo a capotavola con un ginocchio tirato al petto e afferro il mio cartone di pizza. Tutti ci raggiungono subito dopo
"Dove sei stata?" Chiede Steph sedendosi
"Qui intorno, ho corso con l'auto" Nik ride
"Immagino per te cosa significa correre, tipo mia nonna" io alzo un sopracciglio guardandolo
"Mi stai sottovalutando?" Lui alza le spalle
"Le donne non sanno guidare" io faccio un ghigno, ammetto che ho sempre pensato che le femmine sono superiori agli uomini sotto quasi tutti gli aspetti. É questo maschilismo mi da fastidio.
"È una sfida?" Incrocio le braccia sotto al seno
"Vedila come una sfida ma è già persa in partenza" Steph scoppia a ridere
"Oh io questo non lo avrei detto" passo il resto della cena in silenzio, quando finisco di mangiare salgo in camera mia. Infilo una legghins nero, una canottiera bianca e la giacca di pelle. Lego i capelli mori in due trecce che partono dall'altro, mi arrivano comunque sopra al seno. Infilo i guanti di pelle che lascino le nocche e le dita scoperte lasciando vedere lo smalto nero. Infilo gli stivali bassi con un leggero tacco, neri. Afferro il mio casco nero e scendo.
"Allora la vogliamo fare questa sfida?" Chiedo dalla porta del salone guardandolo, lui si volta verso di me ridendo
"Poi non piangere" si alza afferrando il casco rosso, anche lui si infila la giacca di pelle ed usciamo insieme.
"Conosco un posto dove andare ma per arrivarci non possiamo usare l'auto" io annuisco. Ogni ragazzo sale sulla sua moto e quella di Alex è quella nera, mentre quella di James la verde.
"Vieni Steph" Nik fa salire la mia amica dietro di lui.
"Chi mi porta?" James esce dal garage ridendo. Io guardo Kevin e Alex
"Avresti paura con me" dice Alex abbassandosi la visiera del casco, io gli sorrido scuotendo la testa e salgo dietro di lui.
"Non controllarti tranquillo" Lui scuote la testa
"Non lo avrei fatto comunque" stringo le mani sulle prese dietro
"Non hai capito ti devi reggere forte" mi afferra le braccia bruscamente legandomele al suo bacino
"E tu non hai capito che ho la capacità di muovermi a sola e non mi devi toccare" lo sento sbuffare. Esce dal garage lentamente, poi in strada parte a tutto gas. Ad ogni curva devo stringere molto il ginocchio, ma non mi stringo più di tanto a lui per non dargliela vinta. Arriviamo prima di tutti, subito dopo Nik. Scendo dalla moto guardando la pista. È una vecchia strada di campagna.
"Che moto prendi?" Chiede James. Io controllo ruote e motore delle tre, ma amo il tipo di moto che ha Alex si vede che se ne intende
"Io la mia non te la do, me la sfasci e se non fosse così non gli porteresti onore arrivando seconda"
"Ci scommetto 50 dollari sopra, dato
Che sei sicuro che non vincerò in caso ti darò 50 dollari" Lui alza un sopracciglio
"È in caso contrario" abbasso la visiera del casco
"Tu li darai a me" sorride allontanandosi. Salgo sulla moto e levo il cavalletto reggendomi con la gamba.
Guardo Nik con un ghigno. Steph parla
"Due giri completi al via si parte" scrocchio il collo e stringo il volante
"3...2...1..via"

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