Gli ospedali non mi sono mai piaciuti...le corsie sono tutte bianche, l'odore di disinfettante aleggia nell'aria ventiquattro ore su ventiquattro...
Ignoro il forte odore che mi investe appena entro dalla porta a spinta principale e mi precipito alla reception."Salve!" Una donna di colore in camice azzurro mi accoglie.
"Salve, so che non è orario di visita, ma ho urgente bisogno di parlare con il signor Arold Silver."
"Uhm...mi faccia controllare..."
La donna digita qualcosa facendo scorrere veloci le dita sulla tastiera connessa al computer e cerca con gli occhi una qualche informazione sul monitor.
Nel frattempo Robert, che era andato a parcheggiare la macchina, mi raggiunge al banco. Lo guardo negli occhi, poi torno sulla signora davanti a me."...le visite sono aperte dalle cinque di questo pomeriggio, la pregherei di tornare più tardi..."
"Scusi, ma non possiamo tornare più tardi" si intromette il poliziotto nel discorso mostrandole un distintivo e trascinandomi per un braccio fino alle scale.
Corriamo di sopra urtando contro qualche paziente dell'ospedale e chiedendo scusa a destra e sinistra. Arriviamo al reparto in cui il signor Silver riposa e, senza alcun preavviso, entriamo nella sua stanza.
Arold è seduto sul letto, con in mano un giornale poco colorato. La sua attenzione viene subito catturata dalla nostra irruzione nella stanza."Per la miseria! Mariline! Pensavo che le visite fossero al pomeriggio..."
"Sì, sì signor Silver, è così, ma a noi serve il suo aiuto subito."
"In questo caso...parla! Ti ascolto!"
"Si ricorda il mio paziente...il signor Pertinent?"
"Oh certo! Cadendo devo aver sbattuto la testa, ma fortunatamente la memoria è salva!" Ridacchia lui.
"È in coma, ci serve la cura subito!"
"In coma? Allora temo sia troppo tardi stellina mia..." Il suo tono è diventato improvvisamente dolce.
"Come, troppo tardi?"
"Mariline..." Robert mi chiama e scuote la testa da destra a sinistra.
***
Attraverso il vetro della porta posso vedere Edward dormire.
"Hey...non possiamo farci niente..." Robert mi accarezza una spalla.
"Non mi è mai capitato di perdere un cliente..." Dò sfogo ai miei pensieri.
Non conosco molto bene Edward, ma mi aveva chiesto aiuto e non so se riuscirò a risolvere il caso prima di...
"...Ora non ci pensare, vieni, ti compro una cioccolata calda."
Seguo Robert, o, meglio, mi lascio condurre da lui fino al bar dell'ospedale.
La stanza è ampia, ma di gente ce n'è poca. Ci sediamo ad un tavolino in un angolo e ordiniamo due cioccolate calde. Appena arriva la bevanda, rimango per qualche minuto a fissare la tazza...non so perché, forse per aspettare che si raffreddi un po'..."Allora, quando arriva tua cugina?" Cerca di distrarmi il mio amico.
"Il prossimo venerdì" rispondo iniziando a sorseggiare la cioccolata.
"...tra una settimana esatta..."
"Già..."
"E fin quando resterà?"
"Partirà martedì."
"Che stupido! Non ti ho neanche chiesto se serve alloggio! In tal caso, casa mia è disponibile, lo sai."
"Tranquillo, il mio letto è matrimoniale, dormiranno lì, io mi accamperò sul divano."
"Sicura?"
"Certo! Il divano è la cosa più comoda che esista!"
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Il Passo Della Morte
Misterio / SuspensoUna ragazza. Un mistero. Una corsa contro il tempo. Per saperne di più dovete solo premere il pulsante leggi