Deve sapere

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Questo episodio è collocato in termini di tempo pochi giorni prima della festa per Emma.

Pov Rachele Mancini

La puntualità non è mai stata il mio forte, ci ho provato in ogni modo: sveglie a ripetizione, post-it ovunque (sul frigo, sulle ante dell'armadio, sullo specchio e persino sul volante) e organizzandomi anticipatamente. Ma è risultato tutto inutile, hanno ragione i miei amici a definirmi Ritardataria Cronica. Anche perché i miei ritardi non sono di 5 minuti, ma di 20/30/40 minuti, una volta sono anche arrivata ad un appuntamento dopo un'ora, ma a mia discolpa posso dire che sono rimasta in studio ad aiutare mia madre sommersa dalla contabilità. Fatture, bilanci e non so più che cosa. Mia madre fa la commercialista e ogni tanto, per alleggerirle il lavoro e guadagnare un extra, mi offro di aiutarla.

Oggi del mio innocente ritardo posso incolpare il traffico milanese e il fatto di non riuscire mai a trovare un parcheggio libero. Per non parlare che ogni volta che sei convinto di averlo finalmente trovato, il tuo sorriso di soddisfazione puntualmente sparisce per via di una Smart. È così frustrante!

Il cellulare squilla e quindi non potendomi mettere gli auricolari attivo la modalità viva voce e così in automatico la radio si interrompe.

"Sono appena arrivata, ti manca molto?"

"No, ma che figurati. Questione di cinque minuti e sono lì Alessia."

Sembro quasi convincente, d'altronde con tutte le volte che l'ho ripetuto ai miei amici e al mio ragazzo ormai ci ho fatto l'abitudine. Anche se loro non se la bevono più, ma con lei non esco spesso. Oggi per esempio dobbiamo incontrarci per scegliere il vestito per Emma e la sua festa. Sono consapevole che le due ragazze non abbiano più lo stesso rapporto di prima, ma si vogliono ancora bene e questo è l'importante. E non ho nemmeno dovuto insistere, appena gli ho proposto questa cosa ha accettato senza esitazioni.

"Allora non ti dispiace se faccio un salto in libreria?"

"Ma figurati fai pure. E mettici tutto il tempo che vuoi, io ti aspetto."

Più tempo ci mette e più ho possibilità di arrivare ad un orario più che accettabile senza dovermi sorbire i soliti rimproveri. Gente è inutile lamentarsi, sono così non c'è molto che si possa fare!

"Ok, allora a dopo."

"Perfetto, ci vediamo ancora davanti al duomo?" Le chiedo per sicurezza.

"Va bene. Ho una chiamata sotto, devo andare ci vediamo dopo." Mi liquida lei con una certa fretta. Immagino sia qualcuno di importante.

[...]

Dieci minuti dopo sono davanti al Duomo e di lei nessuna traccia. Quando le ho detto di fare con calma mi deve aver proprio presa alla lettera!

Ma eccola arrivare dopo pochi secondi, sembra aver fatto una corsa, cosa che mi conferma lei stessa una volta raggiuntami.
"Scusa, ma ero così contrata sulla scelta del libro da non rendermi conto del tempo che passava. Hai dovuto aspettare tanto?" Mi chiede con il fiatone dovuto dalla corsa fatta.

Ho dovuto aspettare tanto? Direi proprio di no, sono appena arrivata, ma questo è meglio se lo omettiamo.

"No, tranquilla. Anzi non mi dispiace stare sola ogni tanto."
Non è proprio una bugia e poi così non ho fatto né sentire colpa lei né, soprattutto, me. Già gli altri ci si mettono fin troppo...

L'amore esiste, ma è complicato. (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora