Capitlo 23

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Scendo dalla macchina.
"Grazie della serata" dico davanti al portone.
"Grazie a te di aver accettato" sto aprendo la porta quando Lui mi afferra il polso e mi sbatte al muro delicatamente, iniziando a baciarmi con passione, gli Poggio una mano sul viso leggermente ruvido per la barbetta, Lui mi tiene delicatamente per i fianchi. Sento mille scosse percorrermi la schiena. Si stacca leggermente da me
"Cosa mi stai facendo" mi stampa un ennesimo bacio e poi mi lascia andare. Mi strucco e vado a dormire, dopo aver preso la mia pasticca. A svegliarmi sono i raggi di sole dalla finestra. È fiammante sabato, guardo la sveglia e noto che sono le 10. Mi faccio una crocchi disordinata, quando sento chiamarmi dal salone.
"Lizzy, Steph ci sono i vostri fratelli" io e Steph apriamo contemporaneamente la porta, entrambe ancora con la maglietta di uno di loro. Scendiamo di corsa le scale, ed in fondo ad attenderci ci sono 3 bellissimo ragazzi, io salt addosso al fratello di Steph mentre lei addosso a Micol.
"Ciao Lizzy" ride Tom
"Amore mio mi sei mancato tantissimo" gli bacio la guancia, e lui mi lascia scendere.
"Micol" gli getto le braccia al collo e lui mi solleva facendomi girare
"Sorellina". Mi volto vero Marcus che mi abbraccia ed io gli bacio la guancia.
"Cosa ci fate qui?" Chiediamo io e Steph
"No una domanda la faccio io chi sono questi?" Tom indica i ragazzi che si sono goduti la scena ridendo, chi lo avrebbe mai detto la ragazza di ghiaccio affettuosa.
"I nostri coinquilini" risponde Steph
"Non che amici" aggiungo io
"E voi girate così?" Marcus ci indica.
"Senti evitiamo la gelosia, per piacere" alzo le mani al cielo.
"Allora sorelline avete tempo per un pranzo con noi?" Chiede Micol, subito dopo tutti e tre alzano lo sguardo, Rose sta con la maglietta di Kevin sulle scale.
"Ehi Rose, ti presentiamo i nostri fratelli" le prendo la mano e la tiro giù.
"Marcus e Micol i miei fratelli" lo presento.
"Non lo avrei mai detto" già siamo totalmente diversi, hanno i linimenti di mia madre molto definiti, le labbra sottili come lei, gli occhi scuri ed i capelli Marcus biondi e Micol castani. Si presentano sorridenti
"E lui è mio fratello Tom" la fotocopia di Steph.
"Dateci il tempo di vestirci ed usciamo. Ragazzi trattateli bene" fulmino i miei amici
"Ed anche voi" Steph li indica tutti. Poi saliamo in camera per prepararci. Indosso un jeans nero strappato, una maglietta a maniche lunghe rossa scuro, che lascia la pancia scoperta, la giacca di pelle. Lascio i spelli mossi e lunghi, solito trucco, gli stivaletti con un po' di tacco, neri. Afferro il telefono e nella cover infilo i soldi. Io e Steph scendiamo insieme. Troviamo Rose a fare colazione e chiacchiera con Micol e Kevin. Gli altri stanno sul divano, Tom e Nick sembravano amici da una vita ridono e scherzano insieme. James sta giocando alla play con Ethan che deve essere appena arrivato, mentre Marcus sembra teso a parlare con Alex.
"Ciao bellissime" ci saluta Ethan allungando il collo dietro al divano per guardarci, io mi chino in avanti e gli bacio la guancia.
"Vogliamo andare?" Io nostri fratelli si alzano. Steph si allunga verso Nick e gli statali un bacio, e la simpatia che Tom nutriva verso di lui svanisce dai suoi occhi, da immaginarlo. Io guardo Alex Lui si alza e mentre mi passa accanto in modo disinvolto mi sussurra.
"Non farti abbattere" mi sfiora la mano e va in cucina. Prendiamo la Maserati e dietro i mi siedo sopra Micol.
"Allora come va l'università?" Ci chiedono una volta seduti a pranzo.
"Tutto bene, i miei professori dicono che sono perfetta per la psicologia"
"Almeno hai trovato qualcosa da fare nella vita" dice Marcus io lo fulmino ma Lui non mi vede.
"A te Steph?"
"Tutto bene"
"Credo sia sotto inteso che quel ragazzo sia il tuo fidanzato" dice Tom
"No è uno sconosciuto" rido io
"Steph vi conoscete da quanto? Due mesi"
"Cosa significa, stiamo insieme da una settimana vediamo come procede, se mi dovesse fare del male tranquillo lo mando da te" Lui gli batte il cinque e lei ride.
"Te invece ti sei trovata qualcuno?" Chiede Micol
"No"
"Si" diciamo insieme io e Steph, i miei fratelli mi guardano male
"È complicato, ok?"
"Dimmi che è il biondo" dice Micol
"Di certo non è quello gay"
"Ma va" sorrido io
"È il moro" dice Steph
"Quello con i piercing e i tatuaggi sulle braccia, no te lo scordi" mi indica Marcus
"Che fai ti fermi all'apparenza? E poi scelgo da sola"
"Come hai scelto da sola di diventare una Troia, voglio dire ti sei vista stamattina" io mi alzo di scatto.
"Oh non sei nei panni di potermi giudicare, io del mio corpo faccio quello che voglio ci siamo capiti, e non mi faccio dire troia da una testa di cazzo come te" mi allontano dal tavolo ed esco, sedendomi sulla panchina accanto al ristorante.
"Ma chi si vede" il ragazzo delle gara si siede accanto a me
"Ciao..." già effettivamente non conosco il nome
"Aron, mi hanno detto che sei scappata da Dylan, lo prendevi in giro perché?" Io rido
"Per motivi giusti"
"Coraggiosa la ragazza"
"Pensavo lo avessi capito da tempo"
"Già in effetti" tira fuori dalla tasca delle sigarette
"Vuoi?"
"Non ho mai provato"
"Rilassa, e tu mi sembri arrabbiata" ne prendo una e me l'accende. Al primo tiro tossisco
"È normale" già al quarto la gola non mi brucia più e smetto di tossire. È vero i muscoli tesi sembrano rilassarsi
"Vedi" mi indica Lui.
"Ci vediamo, e ricordati che mi devi ancora un favore" finisce la sigaretta ed entra nel ristorante. Io mi fermo a finire la mia, mi piace.
"Adesso fumi anche?" Micol ride e si siede accanto a me
"Come mai di passaggio?"
"Adesso non possiamo neanche salutare le nostre sorelline?"
"Tra dieci giorni iniziano le vacanze di natale non dirmi cazzate"
"Ok li ho convinti a venire perché così tu possa parlare con Marcus prima di Natale, ripetiamo domani pomeriggio"
"Io ci parlo quando voglio, e stasera c'è una festa da noi se volete venire, non è il vostro genere ma potreste divertirvi"
"Va bene porto Tom, evitiamo Marcus" sorrido e finisco la sigaretta.
"Allora torniamo a casa?" Chiedono gli altri uscendo
"Si andiamo" dopo due ore di pranzo siamo nuovamente a casa. Entro in casa e sbatto la porta
"Lo consci Marcus è fatto così"
"Col cazzo, Lui adesso vuole anche dirmi che sono una puttana, non gli è bastato continuare a vantarsi del mio dolore fino ad un anno fa. Mi fa schifo" urlo contro Steph
"Va bene, stasera verranno alla festa"
"Sono felice per loro" salgo le scale entro in camera e sbatto la porta, prendo i cuscini e lo sbatto contro il muro
"Non può fare così porca puttana" urlo al nulla, afferro la lampada ma una mano mi ferma.
"Calmati" Alex mi sussurra all'orecchio, ogni traccia di rabbia esce del mio corpo, riposa la lampada sul comodino. E mi abbraccia da dietro
"Sai di non esserlo che ti importa" mi
Volto incontrando i suoi occhi ghiaccio.
"Io non lo sopporto proprio" Lui sorride
"Ho notato" si allunga verso di me e mi stampa un bacio.
"Sei bellissima quando ti arrabbi" mi da un altro bacio.
"Anzi Sei bellissima sempre" mi da un altro bacio
"Questo momento d'affetto a cosa è dovuto?"
"Non posso baciare la mia ragazza adesso?"
"La tua ragazza?" Alzo un sopracciglio
"Esattamente"
"Stai rinunciando al sesso con tutte le altre"
"Ne farò a meno" sorrido e lui mi bacia il sorriso.
"Adesso però mi devi spiegare una cosa" esce dalla stanza e rientra con il libro di pisoclogia. Passo il pomeriggio a spiegargliela, ma niente non la capisce proprio.
"Dovevi scegliere musica" dico io
"Lo so" sussurra Lui.

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