Captilo 24

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Mi vesto indossando un vestito molto corto nero, scollato a cuore, con la giacca di pelle nera, sandali incrociati neri con il tacco alto

Mi vesto indossando un vestito molto corto nero, scollato a cuore, con la giacca di pelle nera, sandali incrociati neri con il tacco alto

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Lego i capelli in una coda alta. Mi trucco come al solito aggiungendo io rossetto rosso opaco sulle labbra.
Verso le 9.30 scendo giù. La festa è già iniziata. Mi avvicino ad i miei amici sedendomi con loro sul divano. Stanno parlando della vacanza nel cottage di Alex. Io non ascolto guardandomi intorno, all'entrata vedo tutti e tre i nostri ospiti. Mi alzo e lì raggiungo, non pensavo che Marcus venisse.
"Ciao, allora di la si balla, in cucina c'è da bere se volete acqua aprite il frigo, di sopra c'è la stanza degli ospiti se avente bisogno, e dietro le scale c'è il bagno. Li ci sono i ragazzi" glieli indico.
"E tu dove vai?" Marcus mi squadra, é il momento
"A pelare con te" afferro Marcus per mano e lo trascino fuori, Franklin ubriaco mi viene addosso
"Franklin già alle 9 e mezza sei ubriaco? C'è la rossa che ti riporta a casa?"
"Kety e Molly stanno arrivando, e poi non sono ubriaco" mi tocca il naso
"Vattene" lo spingo dentro casa ridendo.
"Non ci credo che frequenti gente così"
"Senti Marcus se tu al collage eri tra il gruppo degli sfigati che passava la serata a studiare ed i week-end con la madre non è colpa mia! Sono gli anni più belli della mia vita fammeli godere almeno questi" Lui mi guarda male ma non risponde.
"Che mi dovevi dire" si siede sul muretto. Ha una camicia bianca con le maniche arrotolate fino al gomito, i jeans neri e le vans.
"Hai visto papà qualche mese fa vero?" Alza un sopracciglio e poi sospira
"Micol, non è importante quelle che ha detto a mamma"
"Invece si! Perché Lui sta cercando me, ed io ero quella che veniva menata e voi quelli che guardavate" dico tutto quello che in questo periodo mi sono tenuta dentro.
"Non tirare fuori questa storia" io stringo i pugni.
"Io non ho mai tirato fuori questa storia, ed è il momento di affrontare la realtà dei fatti! Te e mamma guardavate e pingevate, io stessa non pingevo più, io sono quella la cui autostima è stata azzerata ma a piangere eravate voi! Sempre voi quelli che si lamentavano in giro e perché? Per stare al centro dell'attenzione anche su le disgrazie di tua sorella. Tu non hai la minima idea di cosa significa essere ferita così profondamente. E quindi si adesso tiro fuori questa storia perché per far sì che tutto smettesse è dovuto intervenire Tom! Te ne rendi conto, eri tu mio fratello non Lui. Gli anni passavano io venivo esclusa e tu al centro della attenzione perché il poverino con la sorella che voleva suicidarsi. Ed ora vieni qui con la pretesa di fare il geloso e di insultarmi! Dimmi se ti sembra una cosa giusta! Ho ottimi voti a scuola, mi sono finalmente fatta degli amici, ed un fidanzato a cui piaccio, per la prima volta piaccio a qualcuno, ho ricominciato anche a suonare. Ora dimmi cosa c'è di male?" Mi guarda senza parole, e dopo china la testa
"Scusami. So di aver sbagliato tutto con te, ed è per questo che adesso sto cercando di rimediare. Volgilo essere il fratello che non sono mai stato. Però devi venirmi incontro"
"Cosa le ha detto?" Incrocio le braccia sotto al petto.
"Che si era pentito di ciò che ti aveva fatto, e che lo faceva perché tu le ricordavi lei e che non sopportava il suo ricordo, ma che sarebbe venuto a cercarti, e sapeva che tu eri in America perché è grazie a uno di Boston che è uscito, e basta." Non ci credo, lei chi? E poi come ha potuto farmi questo?
"Lei chi?"
"Con questo ne devi parlare con mamma" sbuffo
"Grazie" mi volto, Lui mi afferra un polso
"Iniziamo da capo?" Mi volto e gli sorrido
"Sei mio fratello, non c'è bisogno neanche di chiederlo" mi lascia andare. Aron questa me la paghi. Entro in casa e vado da Alex, l'unico che sa sicuramente dove sta
"Sai dov'è Aron?" Lui alza un sopracciglio
"A che ti serve?"
"Non fare domande lo sai?"
"Si ma non te lo dico"
"Porca puttana se non me lo dici te trovo qualcuno da cui farmelo dire"
"Però vengo con te"
"No!"
"Allora niente" cazzo, mi tiro i capelli
"Va bene" cedo. Lui sorride, prende le chiavi della moto ed i nostri caschi mentre io aspetto alla moto. Saliamo e lui come sempre sfreccia tra le strade, raggiungiamo la solita discoteca. Entro senza calcolare il buttafuori
"Sta di sotto, oggi c'è un importante incontro tra ragazzi" scendo di sotto, la gara è già finita e la gente è diminuita, lo vedo insieme a due ragazzi ed una ragazza al lato opposto della sala. Mi faccio spazio tra la gente e velocemente lo raggiungo, scanso i suoi amici ritrovandomelo faccia a faccia
"Ciao..." prima che possa finire la frase gli tiro un pugno che Lui ferma
"Che sei impazzita?" Gli tiro un calcio sugli stinchi
"Hai fatto uscire mio padre di prigione" sbraito ad alta voce, Lui ride maligno
"Piaciuto lo scherzetto?" Fa un ghigno, non ce la posso fare, gli tiro una ginocchiata tra le palle e lui cade a terra, gli tiro un calcio in pancia e lui si piega i due, sto per diragli un ennesimo colpo sul viso ma Alex mi blocca da dietro, gli tiro una gomitata liberandomi. Mi chino per parlare con Aron
"Sappi una cosa ti sei messo contro la persona sbagliata" gli sputo in faccia e faccio retro front. Un mio grande difetto essere vendicativa, e lo giuro su mio fratello che questa me la paga. Esco di corsa dalla discoteca, e appena fuori scivolo sul muro sedendomi per terra. Alex esce e cerca con lo sguardo fino a quando non mi vede.
"Lui ha liberato i miei demoni, io gliela faccio pagare" Alex mi guarda preoccupato
"Lui è pericoloso, fa parte di una gang veramente brutale, ha amici in tutta l'America"
"Non me ne frega nulla! Deve iniziare a capire che non è il capo del mondo e non può fare come vuole"
"Ti sei già messa nei casini con Dylan, cosa pensi di fare? Metterti contro anche a Aron, per completare il tutto dovesti umiliare Sam, per fortuna non lo consci, e spero non lo conoscerai mai"
"Tutta questa gente è tutto fumo, in sostanza non c'è niente, c'è Aron viene steso da una ragazza che è la metà di lui! Per scappare da Dylan ciò messo un giorno. E questo Sem sarà come loro"
"Siamo a due delle tre gang più pericolose d'America, devo iniziare a preoccuparmi?" Salgo in moto dietro di lui e raggiungiamo casa.
"Io non sto scherzando sono cose più grandi di te" io lo liquido con un segno di mano ed entro in casa. Alla prima persona che incontro con una sigaretta me chiedo una, iniziando a fumare, sono davvero tesa. Alex sparisce. Dopo non so quando il telefono mi squilla è Dennis, rispondo subito
"Dimmi che Alex sta scherzando" parla
prima che io possa dire ciao, ha chiamato Dennis? Deve essere davvero preoccupato.
"Dipende che ti ha detto?" Lo sento imprecare
"Non hai minacciato anche Aron! Non ti bastava Dylan!" Io sospiro
"Perché siete tanti spaventati?"
"Perché posso gestire una sola gang alla volta, sai quanto cazzo sono? E quanto sono pericolosi! Devi controllarti"
"Ha fatto uscire mio padre di prigione"
"Come scusa?" Chiede confuso
"Aron ha fatto uscire mio padre di prigione" urlo, dall'altro lato silenzio
"Ok hai fatto bene" dice poi, sorrido
"Cosa facciamo allora?"
"Mi devo organizzare, Alex prima aveva una gang sua a New York vedi cosa può fare, e tu per piacere stai attenta. Dirò a Rich di portarti la roba per proteggerti" io sorrido
"Grazie"
"Sei la mia migliore amica te lo devo"
"Senti ma perché tu sei considerato qualcuno dei piani alti?" Chiedo, io consci Dennis da ormai 7 anni, e sinceramente non lo vedo come un ragazzo straordinario.
"Già Tu consci solo il mio lato buono, io sono il capo di una gang conosciuta in quasi tutto il mondo, controllo il traffico d'armi, la droga, le gare clandestine come le tue, e cose del genere, molta gente mi vorrebbe morto sai"
Dennis capo delle illegalità mondiali? Ed ha sempre avuto tempo per me, questo ragazzo è il mio mito.
"Ci sentiamo, devo andare" attacca subito dopo. Torno in casa e mi siedo tra i miei amici, Alex mi guarda indagatore. Verso l'una i nostri fratelli vanno via.
"Ci vediamo a Natale" abbraccio Micol
"Mi raccomando non metterti nei casini" Tom mi spettina i capelli.
"Prometto che non ti farò trovare" Marcus mi sussurra. Quando vedo la macchina allontanarsi torno da i miei amici.
"Dobbiamo parlare" dico io
"Lizzy non adesso, sarà una notizia forte"Alex sospira
"Sai che non mi arrenderò e non puoi rimandare all'infinito questo discorso"
"Lo rimando a domani non all'infinito" sbuffo
"Va bene" i nostri amici ci guardano strano
"Dobbiamo preoccuparci?" Chiede Nick
"Si"
"No" diciamo all'unisono io e Alex.

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