Parte 3: La foresta di Blue Mountains

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Helen

Me ne ero andata... di nuovo...

Mi sentivo così male, ma sapevo che dovevo farlo.

Dovevo superare a piedi la foresta di Blue Mountains per poter smaterializzarmi, in modo tale da essere fuori dal territorio dei Khalstores.

Come avrebbe reagito la mia gente sapendo di una mia seconda fuga?

Eppure, ormai era fatta.

E con quale faccia sarei tornata dai Cullen?

Troppe domande affollavano il mio cervello, ma, ripeto, ormai era fatta.

Le Montagne Blu erano bellissime e molte leggende circolavano sulla loro magia.

Eppure, io mi sentivo così libera... leggera... potente.

Ero nata per essere Dama Blu, ormai lo sapevo, ma non sapevo tutto... o meglio, c'erano ancora così tante cose da scoprire... su di me, su quell'uomo della profezia.

Eccole lì, difronte a me: Le Blue Mountains.

La luna splendeva alta nel cielo, e il profilo blu delle montagne sull'orizzonte nero era da mozzare il fiato. In quel momento ebbi una visione:

Un uomo alto, muscoloso, moro, vestito di una tunica bianca era lì con me.

Guardavamo entrambi estasiati il profilo delle Montagne Blu.

I suoi muscoli quasi esplodevano sotto la leggera seta della tunica.

Non era un Lord Khalstore, nemmeno un sacerdote in preparazione, forse era stato iniziato a qualche Mistero della nostra tribù.

Mi prendeva la mano e mi accompagnava nella foresta.

Ma non vedevo il suo volto.

Una voce distorta mi sussurrava nelle orecchie:

"Lui, Helen, è il prescelto che passerà con te il resto delle ere di questo mondo. Lui è il Grande Spirito. Qualcosa di più di un compagno, un amante o un amico.

Lui sarà con te... per sempre."

La visione sparì...

Ero pervasa di un senso di smarrimento totale. Chi era quell'uomo?

Questa volta Karen non avrebbe potuto dirmi che la visione era falsa. Ero a un livello di preparazione talmente alto che sapevo bene che non avrei più avuto false visioni.

Ci misi due giorni ad attraversare le Montagne Blu e finalmente potei smaterializzarmi.

Era sera e la luna splendeva anche su Forks, decisi di smaterializzarmi un po' più lontano da casa Cullen per potermi godere l'arrivo ed essere preparata, per quanto possibile, a rivedere i miei cari.

Camminavo lungo il bosco e passai casa di Bells ed Edward, poi quella di Nessie e Luca e infine la vidi: Casa Cullen.

Era così bianca, pura... emanava quasi una luce propria... amavo quella casama non avevo il coraggio di entrare.

Urlai nella mia testa il nome di Edward, sapevo che mi avrebbe sentito e,infatti, rispose.

"Helen... perché non vuoi entrare?"

"Ed... quanto mi sei mancato... non ne ho il coraggio."

"Su, entra!"

Presi coraggio ed entrai.
Vidi i Cullen, tutti, compresi Luke e Nessie. Luci soffuse illuminavano la casanell'oscurità della notte di Forks.
Edward era qualche metro dietro il divano bianco. Corsi più veloce che potevo,scavalcai il divano e gli saltai addosso stringendolo più forte che potevo.

"Edward!" urlai cominciando a piangere.
Lui mi stringeva forte e avrebbe pianto a sua volta se avesse potuto.
Lo strinsi a me, il mio fratellino, quanto lo amavo, amavo tutti loro.
Tutti erano felici di vedermi.
Emmett mi strinse e mi fece volteggiare in giro per la stanza, mi tenevoaggrappata ai suoi muscoli e ridevo da morire.

"Emm, avanti fammi scendere!"

"Ancora un altro giro Helen. Dobbiamo recuperare gli anni persi."

Finito il teatrino con Emmett salutai tutti e, finalmente, abbracciai miofiglio.

"Luke."

"Mamma..."

"Ti trovo bene... tremendamente bene. Nessie... quanto sono felice di vedervi!"

"Ti ho vista arrivare Helen." Disse Alice dandomi un bacio sulla guancia.

"Sono così felice di vedervi. Non avete idea di quanto mi siete mancati, mispiace di essere sparita ma... non mi era permesso contattarvi troppo spesso."Dissi lacrimando.

"Vieni siediti cara, suppongo che tu sia molto abbattuta." Disse Esme.

"Sì, lo sono. Ma... c'è un motivo se sono scappata ancora."

Così ci sedemmo tutti e io raccontai la mia storia, di come Karen mi avessetenuta in una prigione dorata, di come fossi sottoposta a stretto controllo, dicome avessi scoperto la profezia completa e di come mi ero notevolmenterafforzata in soli pochi anni.

"Così... che ne è dei secoli di preparazione?" chiese Emmett

"Sono un caso particolare... non era mai successo prima ma... ormai ho praticamentecompletato la preparazione."

Gli altri erano attoniti.

"Così... presto sarai Dama Blu?" Chiese Luke

"No... o meglio... Karen è molto stanca...ma prima... devo scoprire cosa diavolosignifichi quella profezia"

"Perché non hai chiesto a Karen direttamente la soluzione?" chiese Emmett.

Ci girammo tutti verso Emmett, con facce contrariate e lui ebbe addirittura ilcoraggio di dire:

"Che ho detto?" soffocai una risata e dissi:

"Non mi ha detto più di ciò che già non sapessi. Karen sta andando fuori ditesta a causa mia... voleva addirittura che cominciassi ad avere figli, benché ilsuo compagno l'abbia fatta ragionare..."

"Figli?"

"Sì...Noi abbiamo un modo... 'non convenzionale' di... 'mandare avanti la tribù'. Mave ne parlerò un'altra volta."

Ci fu un silenzio imbarazzante per un po'... poi, finalmente, riuscii a domandareciò che avrei voluto sapere da quando avevo messo piede in casa.

"E... come sta Jacob?"

"Lui...è venuto qui l'altra sera." - Mi disse Bella – "Lo abbiamo invitato noi,non lo vedevamo da un po'"
"Ma...mi aveva promesso che si sarebbe preso cura di Luke e Ness!" dissi dispiaciuta

"Non ce l'abbiamo con lui, zia... sono sicura che non lo ha fatto perché gliricordava te..."

"Ho sbagliato tutto..." dissi cadendo disperata su una sedia

"Helen c'è un'altra cosa che devi sapere...riguarda Jake." Disse Alice

"Cosa? Che è successo?"

"Lui... ha avuto una storia con Leah."

Mi alzai di scatto, attonita. 


Il mio incubo si era avverato. 

The Twilight Saga: The Blue LadyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora