Capodanno (Novella 1)

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Thomas' pov

Era un capodanno come tanti,
amici e musica.
Tanti sorrisi, ma anche tanti dubbi di ragazzi
feriti da un mondo troppo serio.
Ma eravamo tutti insieme e per una sera, contava solo questo.
Fu  lì fra quei sorrisi e quelle battute che lo conobbi per la prima volta.

Era il ragazzo di uno di quelli che di lì a poco
sarebbe diventato un mio grande amico.
Prima di parlare con lui l'ho osservato tanto,
ballava da solo.

Minho aveva messo Boombastic e lui non faceva altro che girare su se stesso con gli occhi chiusi e le braccia in alto.

Per almeno mezz'ora siamo stati soli in quella stanza.
Non credo sia vero ma,
mi è sempre piaciuto pensare che lo stesse facendo per me...

Ma era evidente che tutti e due, avevamo qualcosa da dirci.
Aveva i capelli corti, di un biondo che era naturale.
Indossava una maglia blu notte che gli scopriva la schiena, delle belle vene e un paio di Dr Martens neri col tacco.

Aveva lo sguardo innocente e dolce di un bimbo
ma si muoveva come un uomo.
Capii subito di essere innamorato di lui, completamente cotto.

Fu come incontrare il proprio destino e non sapere che dire, ma invece inaspettatamente fu lui a parlare.
Si sedette accanto a me, e mi chiese chi fossi.

Io gli risposi, visibilmente imbarazzato,
che ero amico di Frypan.
Arrossìi,
del resto confesso che il rispetto che nutro per gli uomini è pari al timore che ho per loro.

Poi, piano piano mi sono sciolto...
fra che lui era un gran chiacchierone, ed un paio di canne, abbiamo cominciato a parlare di qualsiasi cosa. Della scuola, di musica, della nostra vita.

Ma era evidente che tutti e due avevamo qualcosa da nascondere. La serata passava liscia come l'olio,
nonostante le ore se ne andassero come nuvole.
In un giorno di vento bastardo

Non riuscivamo a stancarci l'uno dell'altro

A un certo punto mi disse se mi andava di bere un po', io in quel periodo non bevevo affatto.
Ma credo che se quella sera mi avesse chiesto,
di mettermi nudo a quattro zampe
e di leccare il pavimento non ci avrei pensato due volte...
perciò l'ho seguito in cucina.

Ci siamo fatti un paio di whisky e cola, forse qualcosa di più,
e fu lì che capii che quando si trattava di bere
poteva battere chiunque.

Ma era evidente che tutti e due avevamo qualcuno da tradire.
Me lo ricordo seduto sul letto,
sul letto con la schiena appoggiata alla parete.

Ero sdraiato la testa sulle gambe, ricordo, potevo sentire il suo odore.
Mi accarezzava i capelli e mi parlava,
come si parla a un bambino da addormentare.

Ma era evidente che tutti e due, avevamo qualcosa da nascondere.
Mi diceva
"Sei bravo Thomas, sei bello, ti voglio bene...
ti voglio bene..."
e sopraffatto da un calore e una felicità, che non sapevo esistesse
mi addormentai così e quella rimarrà,
certamente la notte più bella della mia vita.

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