Capitolo 5

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Oggi è stata una pessima giornata. Il motivo è abbastanza semplice, i corsi di ammissione all'università sono alle porte e quindi per poter studiare tutto il pomeriggio ho dovuto lavorare come una matta tutta la mattina.

Diciamo che questa è la scusa ufficiale, in realtà il mio malessere è un altro. È quasi una settimana che Eliza non viene più a lezione. La scuola ed i preparativi per la festa l'hanno completamente assorbita, non dando spazio a nient'altro. Mi spaventa a morte il fatto che la sua mancanza mi renda così triste ed intrattabile.

Credo che questo disagio, quest'inquietudine che provo, si sia accentuato quando abbiamo cominciato a conoscerci. Giorno dopo giorno il nostro rapporto formale è diventato più stretto, amichevole, confidenziale, avvicinandoci sempre di più, tessendo le basi della nostra amicizia. Questo almeno da parte sua, per quel che mi riguarda la cosa è decisamente più seria.

Prima di conoscerla veramente era tutto più semplice, l'ammiravo da lontano, immaginavo quanto speciale fosse, godendo del suo sorriso e della sua solarità. Ora non immagino più nulla, ora lo so, ho la conferma di quando lei sia una persona stupenda e meravigliosa e questo non fa altro che aumentare il mio amore per lei.

La letteratura e la poesia mi hanno sempre aiutato ad evadere dalla realtà, ma oggi non funzionano neanche loro. Tutto mi riporta a lei. E non so come diavolo fare per toglierla dalla mia testa. Spero solo che quando sarò all'università tutto sia più semplice... almeno me lo auguro.

"Allora sorellina, hai deciso cosa fare domani?".

Ci mancavi tu, Dichen! Adesso si che siamo apposto!

"Dichen, potresti essere più precisa? Oggi è stata una giornata stancante, tra il lavoro e i test per l'università, non ho proprio voglia di tirare ad indovinare...", sbuffo seccata, chiudendo malamente il libro di letteratura tra le mie mani.

"Caspita, qualcuno è di pessimo umore vedo?! Certo che, se ti riduci così dopo neanche una settimana, non oso immaginare quando andrai al college e non la vedrai per un anno intero", la sua ironia pungente va dritta al punto.

"Dichen, veramente, smettila di punzecchiarmi! Non è giornata...", taglio corto non avendo voglia di discutere oltre.

"Ok, ok, vengo al punto. Anche se fare la gnorri non ti servirà a molto. Domani c'è la festa in maschera per il compleanno della Duchessa, ci andrai vero? Lei stessa ti ha invitato, sarebbe terribilmente scortese non presentarsi...", puntualizza con quell'aria saccente che odio con tutta me stessa.

"Non mi interessa se sia scortese o meno... ovviamente, non ci andrò. Non mi sentirei a mio agio in mezzo a tutti quei nobili, sarei fuori posto e a ragion veduta... l'ultima volta che ho controllato ero sempre la figlia dello stalliere, nonché tua sorella...", sbuffo rimarcando l'ovvio.

"Sì, ma lei ti ha invitato, il che significa che ci tiene. E poi, stai sottovalutando il fatto che sia una festa in maschera. Pensaci Aly, per una sera potresti essere chiunque tu voglia. Non so... tipo ... Cenerentola. Io ci andrei se fossi al tuo posto. Poi, guarda, sono sicura che Maggie darebbe qualsiasi cosa per vederti addosso un abito da sera...", sento il suo tono sognante e sgrano gli occhi incredula.

'Mi rifiuto di credere che quelle parole siano uscite dalla bocca di mia sorella', penso tra me e me.

"Dichen, ma ti senti bene? Cenerentola? Da quando in qua sei così romantica? Perché non ci vai tu al mio posto? Sono sicura che nessuno si accorgerà della differenza...", la prendo in giro trattenendo a stento le risate, la sua espressione da falsa romantica è veramente ridicola.

"Ti giuro che se non dovessi aiutare Eli e Devon a servire champagne ci andrei di corsa, ho saputo da Maggie che viene anche la famiglia Granger. Il che significa che sarà presente anche Lindsey... sì... insomma... la Duchessa di Richmond", sussurra il suo nome con occhi sognanti.

Something Called LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora