Il migliore amico di mio fratello - Zayn Malik [COMPLETA]

48. QUALCOSA DI PIÙ FORTE

Zende's Pov

È strano come la tua vita possa cambiare da un momento all'altro in così poco tempo.

Sono già passati dieci giorni dal mio ritorno a casa, e ogni giorno provo ad andare avanti. Ma dimenticare è impossibile. Nella mia vita non c'è mai stato nulla di buono.

Non pensavo si potesse soffrire così tanto per amore, non lo credevo possibile, ma adesso eccomi qui, in questa casa enorme e ancora piena del suo profumo, cercando di auto-convincermi che la scelta di allontanarla e dimenticarla è stata la migliore che io potessi prendere per me, ma soprattutto per lei.

Non sono quello giusto per lei e non lo sarò mai.

Lei è una brava ragazza e io sono davvero molto lontano dall'essere il tipo perfetto che tutti i genitori sognano per la loro figlia.

Dovrò farmene una ragione, dovrò andare avanti mettendo da parte quello che continuo a provare per lei, e ricominciare a vivere la mia vita come sicuramente, starà già facendo Sharon con Andy.

Non sopporto quel ragazzo, non lo sopporto per il semplice motivo che da quando l'ho visto per la prima volta ho realizzato che io non riuscirò mai ad essere perfetto come lui.

Probabilmente metterò in vendita questo appartamento. Non posso più stare in questa casa senza di lei.

Tutto qui mi ricorda la sorella del mio migliore amico.

Un bussare insistente mi distoglie dai pensieri ed io, alzandomi dal divano, vado ad aprire.

«Vai via». Dico deciso una volta visto di chi si tratta. «Devo parlarti, fammi entrare Zende».
«Cosa non ti è chiaro? Io non voglio parlare con te, Andy». «Lo so e credimi, neanch'io vorrei, ma sento di averne bi-

sogno» Rido.

«Io sento invece il bisogno di chiuderti la porta in faccia».

Andy alza gli occhi al cielo e posando una mano sulla mia porta, la spinge fino ad entrare.

Sospiro, non ho ancora ripreso tutta la mia forza.

Richiudo la porta e appoggiandomi contro ad essa porto il mio sguardo sul mio nuovo "ospite".

«Allora? Che vuoi?».
«Parlare».
«E io ti ho già detto che non ne ho voglia. Cos'altro?». «Davvero mi chiedo come possano gli altri tollerarti più di

cinque minuti. Insomma, io sono appena arrivato e già non ti sopporto più».

«Non è un mio problema Andy, sei tu a essere venuto da me».

«Su questo ti do ragione Zende, ma sai, avrei fatto a meno di vederti...».

«Questa è la porta. Adesso che mi hai visto puoi anche an- dare». Indico il legno scuro dietro alle mie spalle. Vorrei solo capire dove vuole arrivare.