Capitolo 21: Ti piaccio?

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Nika's POV

"Ormai sono passati giorni.
Sono passati i pianti, le urla, i dolori strazianti. Ora siamo tutti entrati nella fase del silenzio. Nessuno parla di quello. Nessuno osa aprire bocca e accennare uno dei tanti particolari di quel giorno. Ma non io. Non ho paura di essere triste. Non ho paura di provare dolore. Non ho paura di soffrire per le persone che amo.
Cercavo in tutti i modi di parlarne con qualcuno, ma nessuno voleva. Tutti avevano paura. Soffrire era la parola con cui nessuno voleva approcciarsi.
Così rimasi sola, nel mio angolino di mondo. Poi arriva lui: Jay. Per lui credo sia stato molto più doloroso. La conosceva già da prima di trasformarsi ed erano grandi amici.
È un ragazzo davvero coraggioso, tanto da parlarne con me. È così che non si dimentica, parlandone.
Come le storie che ci raccontano i nostri nonni seduti sulla loro poltrona e noi, loro nipoti, seduti tutti in cerchio sul morbido tappeto del salotto con accanto il fuoco che schioppetta. Ce le raccontavano per ricordare i loro tempi, belli e brutti che fossero. Ma una persona non è quello che è senza un passato, quindi non va dimenticato.
Così facciamo io e Jay: ricordiamo.
Non la abbandoneremo mai. Resterà nei nostri cuori e nei nostri ricordi felici e non."

Chiudo il mio diario e mi lascio cadere a peso morto sul letto di casa.
Osservo il soffitto, pensando a tutta la storia della mia vita. Non la voglio dimenticare, nemmeno il più minuscolo dettaglio deve sfuggirmi.
Ho solo paura di non essere me stessa se dimentico. Ma poi, la mente mi riporta a quel giorno. Quello all'aeroporto. Quello della caduta. Quello dell'incontro. L'incontro con Jayden Croes. È con lui che è partito tutto questo e, ad essere sincera, lo ringrazio. La mia vita è del tutto diversa da prima, ma per qualche ragione il mio cuore batte sempre tutti i giorni. La passione, la felicità, la voglia di vivere si sono risvegliati per quello scambio di sguardi imbarazzati.
Ma subito sul mio volto compare una nebbia nera fitta fitta.

《Nika? Tutto apposto?》

《Er..si,si. Non ti preoccupare Lydia》
Così acciuffo il giubbotto ed esco.
La brezza estiva del mattino mi avvolge in un gelido abbraccio di consolazione per qualcosa, che non è Amy.

Continuo a camminare senza una meta, ma sento una voce troppo familiare.
Mi nascondo dietro l'angolo di una casa dal colore verde mela.
"Mannaggia perchè ho messo 'Sto giubbotto rosso?" Ma ormai nulla da fare.
Scruto Ben che parla ad un gruppo di ragazzi e ragazze che credo siano del posto. Nonostante urli, non capisco molto ma solo parole come rabbia, attenzione, caccia e paletti.

Ma poi vedo Jay e il mio cuore batte inspiegabilmente più forte, quasi da riuscirlo a sentire con l'udito.
Sto per abbandonare il mio nascondiglio temporaneo per salutare, ma una ragazza fa ingresso fra la mandria di persone che si era radunata.
A prima vista avrei detto che fosse una ragazza di quelle che si credono fighe: tacco alto, ombelico in fuori, pantaloni tutti strappati, orecchini extra large tondi, capelli arcobalenici e cicca in bocca.
Poi ho capito che in realtà era una troia, ma forte.
Quando si è avvicinata a Jay ho temuto il peggio, ed è stato così: quella li si è avvicinata e ha appoggiato il suo lurido braccio destro sulla spalla del mio amico. Poi ha tirato in fuori il petto (che era già ingombrante di suo...) e ha messo in mostra il suo "davanzale". Fin qui me lo sarei aspettato, ma una freccia mi ha oltrepassato il cuore non appena ho notato Jay guardarla con un'espressione mai vista su di lui.
A quel punto non ci ho più visto e me ne sono andata sbuffando. A casa, ho preso subito il cellulare che avevo lasciato sul comodino, ho aperto la chat e gli ho scritto "stronzo".
Appena ho spento il cellulare ho capito in che guaio mi ero cacciata.
《Che ho combinato? Ma perchè gli ho scritto "stronzo"? Ma che mi è preso?!》
Infilo subito le mani nei capelli appena leggo sulla home del cellulare
"messaggio da Jay: ma ke ho fatto?".
Non ho risposto.

Passano i giorni.
Ho sempre cercato di evitare Jay. Non saprei proprio che dirgli.
Esco dall'ufficio di mia madre. Mi mancava, così sono stata da lei queste due notti. Avevo bisogno di compagnia materna.
Mia madre lavora proprio accanto a casa mia e ci metto di solito 5 minuti per tornare. Ma la fortuna non è dalla mia parte.
《NIKA!》
Stupida come sono mi volto.
Spalanco gli occhi. Oramai è vicino. Non ho via di fuga. Mi tocca affrontarlo.
Subito mi raggiunge col fiatone e, prima di parlare, si piega in due per riprendere fiato.
Io lo osservo in silenzio, cercando una scusa per spiegarli il motivo di quel messaggio.
《Nika》 dice rialzandosi 《perchè mi hai dato dello stronzo?》
Mi ricordo tutto di quel giorno. Così divento furiosa.
《 Cosa hai fatto? Cioè tu davvero mi stai chiedendo cosa hai fatto?! Chiedilo a quella troia a cui hai guardato il culo qualche giorno fa! E io che pensavo di piacerti!》

Subito mi tappo la bocca. Ho detto una cazzata. Vi prego ditemi che non l'ho detto davvero.

《Aspetta come? Nika? Mi stai per caso dicendo che ti piaccio?》
Afferra le mie mani delicatamente e se le avvicina al petto.
《Nika Mappione, io ti piaccio?》

Salvata dalla campanella. O in questo caso dalla suoneria della chiamata di mamma.
Afferro subito il cellulare senza pensarci e mi avvio verso casa, senza dir nulla.

Sei tutto ciò che mai avrei pensato di avere (Jayden Croes Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora