Capitolo 1

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Come ogni Sabato mattina, mi svegliai con le urla di Theresa che invadevano tutta la stanza.

-CASPIO THOMAS, ALZATI.SONO LE 07:30 E TRA 30 MINUTI DOBBIAMO ESSERE A SCUOLA.- urla vestendosi.

Theresa è la mia ragazza da circa 7 mesi.
È molto bella, ha gli occhi azzurri come il mare e i capelli lunghi e castani.

Ogni Venerdì sera viene a dormire da me, dopo aver guardato un film e mangiato un panino.
Lei è anche la mia migliore amica, posso dirle tutto senza essere giudicato.

-THOMAS, ALZA IL TUO CACCHIO DI CULO DA QUEL LETTO E VAI SUBITO A CAMBIARTI.-

Iniziai a ridere come un deficiente e questo la fa infuriare ancora di più.

-Ok, mi alzo.- Dico ancora ridendo.

-Oh Thomas ricorda di venirmi a prendere stasera alle 08:00.-

-Eh?Perché?- dico provando a ricordare cosa ci sarebbe stato quella sera.

-Non ricordi?La festa a casa di Gally.-

-Oh si, mi ero completamente dimenticato della festa.-

-Devo andare, ci vediamo dopo.- dice dandomi un bacio nella guancia e correndo di fretta rischiando pure di cadere.

A quella scena mi venne da ridere, e mi recai verso il bagno.
Dopo 20 minuti ero pronto: avevo messo una semplice maglia nera con un jeans dello stesso colore e con le mie amate Vans nere.
Indossai il giubbotto di pelle nero e pensando a quanto fossi bello in nero, presi lo zaino e mi incamminai verso la scuola.

Arrivato, decisi di avvicinarmi ai miei amici: Gally, Alby e Frypan.

-Ehii Thomas, oggi tutto nero eh?- dice guardandomi divertito Frypan.

-Eh si, oggi mi andava.- dico annoiato.

-Oh ma dai Thomas, svegliati.
Oggi ci sarà la festa più bella di sempre e tu sembri caduto in depressione.-

Dopo l'affermazione di Gally tutti si misero a ridere e, seccato, mi giro e me ne vado.

In classe, non feci altro che ascoltare musica con le cuffiette.
Non ero mai preso dalle lezioni, ma prendevo comunque voti buoni grazie alla memoria fotografica che mi ritrovavo.
Quel giorno però, il professore mi scoprì.

-Signor Thomas, non le piace la lezione?- dice togliendomi una cuffietta dell'orecchio sinistro.

-Non lo so, non vede che avevo le cuffie?- dico divertito.

-Bene, visto che non le interessa la lezione esca fuori.-

-Ok, ma posso riavere le cuffie?- Chiedo facendo una faccia buffa.

-No, non può riaverle fino alla fine della lezione.-

Abbassai lo sguardo e mi recai fuori dalla classe.

Appena uscito, mi strinsi subito nel giubbotto di pelle per il freddo.
Mi sedetti in una sedia vicino a una fila di armadietti.

Più guardavo quel posto, più mi faceva schifo.
Odiavo quella scuola, e la maggior parte delle persone che stavano lì dentro.
Erano tutti degli idioti che pensavano solo alle cose superficiali, alle frivolezze e che non avevano a cuore niente.

E la cosa più brutta, è che io sono proprio come loro.

Vorrei essere diverso, vorrei riuscire ad amare seriamente qualcuno.
Tipo la mia ragazza.
Lei mi piace si, ma non la amo, non ho mai amato nessuno.
Forse per il mio egoismo o per il mio orgoglio, non lo so.

Weakness. [Newtmas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora