3. L'Esame

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Erano le 15:55. Ero in piedi davanti alla porta dell'alloggio del capitano Levi; ero in preda all'ansia, nervosa, agitata. "Coraggio, devo stare calma. In fondo, è solo una chiacchierata con l'uomo più sexy di questo dannato distretto, ed è anche capitano del Corpo di Ricerca... oh, ma cosa sto dicendo... devi stare calma, Chise, calma.". Feci un respiro profondo e bussai alla porta due volte: dopo circa cinque secondi, la porta si aprì, mostrando il capitano Levi che mi lanciò uno sguardo fulminante che mi fece rabbrividire; era ancora con la divisa. Mi misi in posizione per il saluto:   << Salve, capitano! >>. Il capitano Levi senza fiatare, ma limitandosi a scrutarmi da capo a piedi, mi fece entrare.

<< Devo accennarti un paio di cose. >>.

<< Sono in ascolto, capitano. >>.

<< Come già ti ho detto stamani, la tua tecnica da combattimento è particolare e singolare; ho notato anche le tue fughe notturne al campo di addestramento. >>.

<< Oh, n-no...quelle...beh...era per il modulo di movimento tridimensionale...i-io non...>>.

<< Non temere, si è visto che queste "fughe notturne" hanno dato i suoi frutti. Comunque, come dicevo, la tua tecnica è unica. Vorrai sapere cosa ho sussurrato oggi a pranzo al comandante Erwin. Bene, è per questo che ti ho convocata qui: ho intenzione di sottoporti a un esame. >>.

<< Eh? Che genere di esame? >>.

<< Voglio che tu entri a far parte dei responsabili del Corpo di Ricerca, e perciò devo sottoporti a un esame per vedere se davvero meriti quel posto. >>.

Rimasi senza parole. Io tra i responsabili del Corpo di Ricerca? Proprio io che combattevo solo per gioco fino a un anno prima? Proprio io che immaginavo solo lontanamente di entrare a far parte del Corpo di Ricerca? Da piccola non facevo altro che ripetere che sarei diventata responsabile del Corpo di Ricerca, anche se il mio vero sogno era quello di diventarne il comandante.

<< Oh... capisco. E come funziona questo esame? >>.

<< Lo faremo questa notte, da soli, al campo di addestramento. Alle undici verrai al campo; io sarò già lì ad aspettarti, quindi non tardare, altrimenti l'offerta sarà nulla. Prima di accettare di sottoporti a questo esame, però, devi rifletterci bene: il comandate vi ha già informati dei pericoli e dei rischi che corre chi si trova in prima linea, quindi responsabile di tutta la brigata; perciò, pensaci molto bene. Se per le 23:10 tu non sarai al campo, vuol dire che hai rifiutato l'offerta. È tutto chiaro? >>.

<< S-si, capitano, tutto chiaro, ci penserò. >>.

<< Bene, ora vai, Eren Jaeger ti starà aspettando. >>.

<< S-signore? >>.

<< Ho notato il tempo che trascorrete insieme, e lo sguardo che assume quando ti fissa lo conosco molto bene. >>.

<< N-NO! CAPITANO NON PENSI MALE, T-TRA ME E EREN NON C'E' ASSOLUTAMENTE NULLA! SIAMO SOLO AMICI D'INFANZIA! I-IO...NON...>>. Ero diventata completamente rossa in volto.

Il capitano Levi sogghignò, ritornando serio all'istante. << Puoi andare ai tuoi alloggi. >>.

Feci il saluto. << Grazie, capitano. Arrivederla. >>.

Uscii dall'alloggio, e rimasi in piedi immobile davanti alla porta, a ripensare le parole del capitano Levi riguardo la sua proposta; scesi i due scalini davanti la porta, e cominciai a correre verso il mio alloggio, al quale mi stavano aspettando Eren, Mikasa e Armin insieme ad altri compagni.

Quando entrai nell' alloggio, cadde un silenzio tombale e tutti gli sguardi caddero su di me. Armin ruppe quel silenzio con la sua voce innocente: << Ehi, Chise, bentornata. Allora cosa voleva il capitano da te? >>.

Quando stavo per iniziare a parlare, all'inizio esitai, ma poi dissi tutto ciò che mi riferì il capitano. Non finii nemmeno di parlare, che Eren si alzò di scatto, e iniziò ad urlare sbattendo le mani sul tavolo: << Aspetta! Non puoi andarci, Chise! Li conosci molto bene i rischi che corrono coloro che si trovano in prima linea, davanti a tutti i soldati! Non ci devi andare! >>.

<< Eren, calmati, ancora non ho deciso se andarci o no. >>.

<< Chise, è il tuo sogno entrare a far parte dei responsabili del Corpo di Ricerca, giusto? >>, chiese Mikasa con tono risoluto.

<< Si, lo è, ma anche il capitano Levi mi ha avvertita sui pericoli che potrei correre accettando la sua proposta. >>.

<< Io dico che dovresti farlo l'esame! In fondo, sei una ragazza di talento e brava nel combattimento. >>. La voce di Jean zittì tutti, attirando gli sguardi dei presenti. << Che avete da guardare?! >>

<< Ragazzi, vi prometto che ci penserò per bene. Ora voglio solo riposare. >>. Così lasciai la stanza piena di mormorii; salii in camera mia, e mi buttai sul letto, addormentandomi senza riuscire a togliermi dalla testa quel viso che mi guardava con il suo sguardo di ghiaccio.

Nel momento in cui mi risvegliai, guardai l'orologio e notai che erano le 22:30. "Ho davvero dormito per tutto questo tempo? Ho anche saltato la cena...". Hanje stava passando negli alloggi per assicurarsi che tutti stessero nelle proprie stanze; appena se ne andò, preparai la divisa e l'equipaggiamento che avrei messo per l'esame. "Sì, ho deciso, affronterò quest'esame, insieme al capitano Levi. Ce la farò.". Mi iniziai a vestire e indossai l'equipaggiamento; stavo per aprire la porta, quando mi accorsi di una presenza alle mie spalle: era Eren, in camicia da notte. << Allora hai deciso di andarci... >>.

Mi avvicinai a Eren e gli misi entrambe le mani sulle spalle. << Eren, andrà tutto bene, te lo prometto, e poi potrei anche non passare l'esame, lo sai quanto è severo il capitano con noi. >>.

<< Tu supererai l'esame grazie al tuo prodigioso talento, ne sono convinto. Non posso costringerti a cambiare idea, perciò non mi resta che augurarti buona fortuna, e mi raccomando, fai attenzione. >>.

Abbracciai Eren con tutte le mie forze. << Grazie, Eren. >>. Aspettai che Eren tornò nella sua stanza, per poi uscire ed avviarmi verso il campo sotto la luce fioca della luna piena.

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