{𝕷𝖎𝖛 𝕿𝖞𝖑𝖊𝖗 𝖆𝖘 𝕷𝖆𝖚𝖗𝖊𝖓}
𝐋𝐀𝐔𝐑𝐄𝐍
( Liv Tyler )
Antiche storie narrano di una ragazza che si è messa nella merda pura solo per visitare un posto che ispirava alla sua vagina. Si racconta, ai più piccolini, di non seguire le sue norme, poiché si finisce con preservativi come bambini e polvere come biberon. La raccontano anche ai più grandi che stanno per avere la loro prima avventura e si chiedono perché questa storiella si intitoli "Lauren era americana". Del resto non c'entra nulla con la morale che adotta, eppure nessuno si è mai chiesto se magari era andata da qualche altra parte per farle ripetere in continuazione che era americana.
Non credo ci sia bisogno di dire che andò in Iran, tanto per cambiare aria. Accadde qualcosa di tremendo, poi fu salvata e poi cadde di nuovo nella fossa. Tutto normale, insomma. Era intelligente, però, devo ammetterlo, quindi se la cavò. Diciamo, anche qua."Signore, la prego, salvi prima loro e poi me." Gridò quando ci fu quel bombardamento. Niente di quello che vi ho narrato precedentemente era affermativo, nessun morto, in quel momento. Aveva il desiderio di salvare gli altri, perché la sua anima l'aveva persa quando è entrata in Iran e non le interessava più nulla, se non - ovviamente - il nostro Mark "Lauren".
"Perché vuoi salvare loro e non noi?" Chiede tra le sue braccia. Era un Mark più debole, sempre un maschilista coglione, ma con un cuore al posto della polvere bianca.
"Mark, fai l'uomo, fai l'eroe. Sarò con te sempre, su." Mica pensava che la tradiva esattamente 14,76 secondi dopo.
La vita alla fine gira per poi fermarsi, si ferma per poi continuare a girare. Non finisce mai e Lauren lo sapeva che doveva morire, prima o poi, lo sapeva come tutti. Mark, però, era a conoscenza di qualcosa più tremendo, ossia il suo odio per le donne, per tutte. E Lauren non si salvava mica. Non poteva, perché Mark era fatto così e non si poteva andare contro natura, lì, dovevi seguire gli ordini del cervello e fare quello che bisogna fare. Per questo motivo la fece scappare, illudendola che, in tutto quel casino, nessuna l'avrebbe vista per poi continuare a sparare proiettili di infamia e di cenere di una storiella da quattro soldi. Prese anche il coltello, ad un certo punto. Si portò, come premio, la sua testa e ne baciò le labbra un'ultima volta prima di esser condannato con il suo nome.
Quando lo seppero, appunto, fecero di tutto per distruggerlo, per frantumare quel sorriso da maniaco che quelle labbra perfettamente screpolate possedevano. Decisero di chiamarlo come lei, la prima volta, poi fu lui - il coglione - a metterlo come reale cognome perché doveva portare con dignità ed onore quel sangue puramente infetto.Antiche ore fa, il grande Mark "Lauren" racconta tutti i secondi che vi ho appena spiegato, con lo stesso ed identico sorriso che ebbe in quel posto. Eva, da donna quale è, sputa in quella faccia e marchia con una bic rossa quel capitolo come il momento della rivelazione, come l'istante di ribellione.
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Ecco spiegato perché Mark si fa chiamare Lauren. Ve lo aspettavate? Comunque, piccolo avviso, ultimi due capitoli e poi caput.
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𝐕𝐢𝐫𝐠𝐢𝐧 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐞𝐧
Ficción General[ C O M P L E T A ] Sosta sdraiato in un prato ormai rinsecchito, insieme alle solite foglie gialle ed alcune rosse. Fuma con avidità una piccola ed insignificante sigaretta in memoria dell'adorata terra. Osserva il cielo, alza le mani fin sopra i...