Capitolo 1

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Sono le 7:16 del lunedì più brutto dell'anno e non ho ancora litigato con mia sorella.

Penso non sia mai capitato nei 18 anni che ci accomunano che la casa Garcia fosse così silenziosa la mattina del primo giorno di scuola.

Forse i miracoli esistono o forse è troppo presto per parlare siccome non ci siamo ancora incrociate.

Esco in punta di piedi dalla mia camera e mi dirigo verso il mio bagno,che sta proprio di fronte.

In fondo al corridoio specularmente alla mia camera c'è il regno di Victoria composto dal suo personale bagno, dalla sua cameretta e dalla sua cabina armadio.

Dovete sapere che mia sorella, Victoria, è una maniaca del perfezionismo o perlomeno è ciò che è diventata durante gli ultimi due anni, da quando nostro padre è morto in un incidente d'auto.

Perciò quando dico "Regno di Victoria" intendo veramente un luogo con le proprie leggi e giurisdizioni governato da quella maniaca di mia sorella: per esempio è assolutamente vietato entrare in quelle stanze senza il Suo permesso, è assolutamente vietato toccare qualsiasi oggetto e spostarlo dalla sua postazione senza il Suo permesso, è assolutamente vietato disturbarLa dalle nove di sera in poi... eccetera eccetera.

Il suo bagno fatto interamente di marmo rosa è immacolato, potevate tranquillamente pranzare su ogni superficie tirata a lucido, e ovviamente a parte mamma era severamente vietato l'ingresso a chiunque.


A questo punto penserete voi che io sia una sciattona, disordinata e puzzona rispetto a mia sorella, falso.

Sono molto ordinata anche io, ma non a quei livelli maniacali.

A differenza sua non possiedo una cabina armadio, ma nel seminterrato mamma mi ha permesso di allestire una piccola palestra dove posso allenarmi.

E al contrario del suo leggendario bagno il mio è piccolo e semplice,al posto di una vasca ho una doccia e accanto ad essa c'è uno scaffale pieno dei miei prodotti preferiti.

Mentre mi accingo a lavarmi la faccia sento la voce di Victoria in fondo al corridoio: la regina si è svegliata.

« Lolaaaaa, se mi fai il caffè ti porto a scuola io!» grida mentreentra nel suo bagno.

Il mio vero nome è Kristen, ma Victoria mi chiama Lola solo quando è di buonumore, è un soprannome che risale alla nostra infanzia e di cui vi racconterò un altro giorno.

È molto strano che si sia svegliata così felice, solitamente passa le mattine sbuffando e sbattendo le porte.

Decido di approfittare del suo buonumore perché non ho alcuna voglia di litigare il lunedì mattina.

«Va bene! Te lo faccio con il latte di mandorla?» chiedo una volta uscita dal bagno.

«Sì grazie!»

Perciò mi vesto velocemente e scendo al piano di sotto.

In salotto trovo mia madre a testa in giù sul tappetto.

Tutto normale, nostra madre è un'insegnante di yoga e passa le sue giornate fra la sua palestra, il giardino e il soggiorno; provando nuove posizioni e meditando.

«Buongiorno Mio Raggio di Sole!» mi saluta con la sua solitavoce rilassata.

«'Giorno mamma, vuoi un tè?»

«No, l'ho già bevuto, tua sorella si è già svegliata?»

«Sì, oggi è di buonumore... Segnati la data sul calendario »dico dalla cucina, mentre mi affaccendo per preparare la colazione.

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