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La maniglia fa un rumure strano e la porta si apre.

Come cazzo ha fatto a rompere la maniglia!?

"Sei tu? Dannis? Sei gay?" Dice facendomi tirare su.

"Si...lo sono" mento.

"FROCIO DEL CAZZO!" si mette ad urlare e mi tira uno schiaffo in faccia.

"Questa è violenza su minore Robert!"

Mi tengo la guancia con le la mia mano e lo guardo dritto negli occhi.

"Ti sto punendo per quello che sei!!"

"Vorrei che tu non fossi mio fratello" dico piangendo.

"Mi avevi giurato che mi avresti sempre voluto bene, me lo avevo promesso, avevi detto che sarei stato sempre il tuo fratellino e che niente avrebbe cambiato questo, SEI UN BUGIARDO!!" continuo incazzato.

Lui mi fissa senza parlare, sembra indeciso su cosa fare, mi guarda e basta.

"Robert..." dico con un singhiozzo e lui sembra tornare alla realtà.

"Ti voglio comuqnue bene...anche se sei frocio e hai bisogno di curarti."

"Perché?! Io non sono pazzo non lo è nessuno" dico piangendo.

Lui mi abbraccia ma io mi stacco subito.

"Vai via, ti odio! Non ti voglio vedere! Mi fai schifo" dico sedendomi a terra e poetandomi le ginocchia al petto nascondendo la testa tra di esse.

"É una cosa che si può risolvere Dan..." dice accarezzandomi la testa.

"No...a me piacciono i ragazzi e niente risolverà questo..."

"Si, tranquillo ci sarà qualcuno che ti curerà"

"Non ho bisogno di essere curato!"

"Dan ti serve una mano"

"No che non mi serve! Mi piacciono i ragazzi e allora? Cosa cambia? Non sono sempre la stessa persona che ero 10 minuti fa? Non sono sempre tuo fratello? Non sono sempre il bambino che ti faceva ridere quando era piccolo? Non sono la stessa persona che hai giurato di proteggere da tutti quando sono morti mamma e papà? Non sono sempre Dennis? Cosa cambia scusa? Il fatto che ora sai che sono gay? Basta così poco per farsi odiare dalle persone che ami? Basta così poco per vedersi portare via la voglia di vivere?" Dico io calmandomi. L'ultimo riferimento è ad Austin perché quello che adesso mi sta dicendo Robert a lui non può dirlo, si ammazzerebbe per la disperazione.

"Io ti ho già detto che continuo a volerti bene, voglio solo curarti, rimani il mio fratellino" dice baciandomi la guancia.

"Essere gay è normale..."

"No, essere etero vuol dire essere normali e tu non lo sei affatto"

"Che ne sai tu? L'amore è l'amore, non puoi controllarlo!"

"Voglio curarti, voglio farti diventare normale"

"Non siamo più nel medioevo..."

"Dan.." inizia a dire lui ma lo blocco.

"Dan cosa? È vero! Anzi questa cosa è sempre esistita, esisteva dai tempi dei greci dei romani degli egiziani! Solo le persone omofobe non lo accettano! Non puoi dirmi che sono sbagliato perché mi piacciono i ragazzi e non le ragazze" dico serio.

"Dan lo dico per te, non è normale"

"Robert ma cos'è la normalità? Vestirsi eleganti? amare una donna e farsi una famiglia? Oppure vivere la vita come meglio si crede? Oppure restare soli? Dovresti saperlo la normalità è soggettiva, quello che è normale per te non lo è per me è viceversa, è questo che rende il mondo quello che è, i diversi modi di vedere il mondo e di accettarlo... mamma e papà ci hanno sempre detto di amare tutti incondizionatamente che nessuno è diverso, e allora perché tu mi dici che sono sbagliato? Quando sai benissimo che non è vero?" Domando calmo, se voglio che ragioni devo resterà calmo.

"Puoi essere tutto, ma non gay!" Dice lui.

"Io posso essere tutto, anche Gay! Devi ammettere che il tuo pensiero è sbagliato!"

"Non è sbagliato."

"Tu sei omofobo, tu sei sbagliato!"

"Cosa!? No!"

"Robert, ora cosa farai mi manderai via?"

"No...non ti manderò da nessuna parte, solo perchè forse il tuo discorso mi ha fatto ragionare..."

"Ora ti dico un altra cosa...io non sono gay..." dico, sapendo che è la cosa giusta da fare, ora che Robert ha avuto il suo sfogo pieno di insulti non corro il rischio che sia crudele anche con Austin

"CHE COSA!?" Dice sconvolto.

"Non sono gay ma questo non importa e sai perchè? Perché è una cosa superficiale. Posso esserlo o non esserlo, non cambia quello che sono, non cambia nulla, resto sempre Dennis, quel ragazzo casinaro che non ascolta nessuno e fa quello che gli dice la testa, non è il mio orientamento sessuale che decide chi sono io e tu devi capirlo cazzo!" Dico serio ma calmo.

"Forse hai ragione, ma se davvero non sei gay perché lo hai detto?" Domanda

"Davvero non ci arrivi? Tu saresti corso ad accusare gente a cazzo e avresti fatto star male tutti, io posso sopportarlo infondo non sono più un bambino e posso vivere con la consapevolezza di essere odiato per quello che sono ma gli altri no" dico semplicemente

"Dimmi chi è gay, giuro che non gli farò niente!"

"Me lo giuri?"

"Si, te lo giuro."

Faccio un lungo respiro, mi guardo in torno per qualche secondo e poi mi rimetto a guardarlo negli occhi.

"É Austin..."

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