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La pioggia scendeva rumorosamente lungo il finestrino e restavo a fissare la porta di casa in attesa che il temporale potesse diminuire. Ad un certo punto mi alzai, aprendo l'ombrello corsi e in preda al panico cercai la chiave.

Stava in macchina, di nuovo e per l'ennesima volta dimenticavo qualcosa.

Un'altra corsa imbarazzante, cercando di non scivolare per poi cadere, presi l'oggetto desiderato e in pochi secondi andai ad aprire la porta.

-Amore?!- mi chiese una vocina proveniente dalla cucina.

-Sì, sono io.- risposi cercando di togliermi il giubbino inzuppato.

-Com'andata?-

-Bene, bene, se non per il fatto che questo temporale sta continuando da giorni.-

Non rispose, ci fu silenzio, e dopo aver posato l'ombrello andai ad indagare su quale profumo potesse essere così invitante da stuzzicarmi le narici e soprattutto lo stomaco.

Lei era intenta a cospargere di cannella l'esterno di una torta e quando se ne accorse della mia presenza, mi regalò un sorriso.  Si muoveva in cucina con grazia alternandosi intorno al tavolo e vicino al forno, mentre io restavo inerme ad osservare la scena. Il lavandino era pulito così come il resto della cucina, non v'era nessuna stoviglia fuori posto, la tavola era apparecchiata per due e poi c'era lei che regalava amore a tutto quel cibo che sicuramente avrebbe condiviso con me.

Mi sedetti a tavola e cercai di prendere un bicchiere poggiato a faccia in giù, ma la sua mano mi fermò e osservandole l'espressione mi fece ridere.

-Perché?- chiesi cercando di cominciare una conversazione.

-Devi aspettare anche me!- mi rispose seria.

-Posso?- le chiesi cercando di aiutarla indicando il forno che aveva appena finito di cuocere il pollo.

-Faccio io!- mi rispose cercando di sembrare dolce.

Posò la torta in frigo e andò a tirar fuori il pollo per poi spostarlo in mezzo al tavolo.

-Buon appetito!- disse contenta.

Presi qualche minuto di tempo in attesa che lei mi si sedesse di fronte e cominciai a riempire il piatto di quella pietanza squisita. Dopo aver preso un baccone la guardai sorprendendola a fissarmi in attesa di risposte.

-È ottimo, a dir poco eccellente.- le dissi dopo aver riempito di nuovo la bocca.

-Ti piace?- mi chiese con una faccia non del tutto soddisfatta.

-Certo, sai hai reso felice il mio stomaco, non vorrei dirtelo, ma stai cercando di viziarmi troppo!- le dissi tutto convinto.

-Non mi dispiace.- sorrise e cominciò a mangiare anche lei.

-Come mai?- domandai.

-Ho trovato una ricetta e mi sembrava soddisfacente.- rispose scrollando le spalle.

-Hai buon gusto anche nel selezionare le ricette.- le dissi cercando di farla sorridere e ci riuscii.

La notai, mangiava di buon gusto e solitamente le donne quando sono felici hanno fame, quindi deducevo dal suo comportamento che era felice.

-Com'è andata oggi?- mi domandò facendomi alzare lo sguardo e incrociai i suoi occhi verdi.

-Bene, tranquilla, come tutti i giorni.- le risposi sorridendo.

Annuì e si alzò dalla sedia posando il suo piatto nel lavandino. Si alzò sulle punta per prendere due piatti e li posò sul tavolo. Tirò fuori la torta e ne cominciò a tagliare due fette.

Era un quadrato perfetto sulla parte superiore mentre i lati erano rettangolari. Tutta ricoperta di marrone: cannella e cacao.

Semplice!

Così come era lei, ma lei beh...lei era complicata dentro, fin troppo a dirla in parole povere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 08, 2018 ⏰

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Un metro e quaranta di folliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora