Erano le 20:55. La festa era già finita siccome alle 21:30 dovevamo trovarci tutti nei nostri alloggi e stanze. Io ero in camera mia, avvolta nel caos. "E ora che indosso? Dovrei vestirmi elegante? Che trucco uso? Oh no, le scarpe dove sono? Ah, non capisco più nulla!"; stavo impazzendo, quando un angelo custode mi salvò la serata: era Hanje, comparsa sulla soglia della porta della mia stanza. << Hanje! >>. Cercai di nascondere i vestiti sotto il letto.
<< Chise, non c'è bisogno, so già tutto! >>; "Ah, giusto, in fondo mi ha dato lei la lettera." Hanje sorrise a trentadue denti. << Allora, come pensi di andare alla cena? Sono già le 21:10 e tu sei ancora in intimo! Vieni qui, ti do una mano con i capelli e il trucco. Intanto, vediamo un po'... metti questo vestito, e vediamo di trovare una bella acconciatura. >>. Il vestito era a sirena, lungo e tutto nero, con la scollatura a cuore. Hanje mi fece una crocchia con delle ciocche che scendevano dietro, e decidemmo che senza trucco era la scelta migliore. Erano le 21:30 in punto; Hanje mi diede un ultimo sguardo:
<< Wow, sei incantevole! >>.
<< Tutto grazie a te, Hanje, non saprei come ringraziarti! >>.
<< Oh, non c'è bisogno tesoro, ora scendi, credo che il capitano Levi sia arrivato! Buona fortuna! >>. Abbracciai Hanje con tutte le forze che avevo e mi avviai verso la porta. Appena fui in corrispondenza delle scale, vidi davanti all'ingresso il capitano Levi, elegantemente vestito in giacca e cravatta tutto di nero, e mentre scendevo le scale, lui mi guardava con quel suo sguardo agghiacciante, sempre serio come al solito. << Stai molto bene, Chise, e soprattutto auguri. >>.
<< La ringrazio, capitano. >>. "Oh mio dio. Mi aveva appena fatto dei complimenti? E stavo veramente uscendo con il capitano del Corpo di Ricerca Levi Ackerman? Ero davvero io colei che ha ricevuto il suo invito per una cena nei suoi alloggi, da soli? Sembra tutto un sogno.". Non riuscivo ancora a credere a quello che stava succedendo. Eravamo diretti verso i suoi alloggi.
<< Capitano... quella di oggi, la "questione da risolvere" che mi ha accennato, era una scusa per tutto questo? >>.
<< In realtà, no. >>. Guardai il capitano Levi incerta, per poi girarmi in avanti. Arrivammo ai suoi alloggi, e iniziammo a cenare ad un tavolo apparecchiato splendidamente; la cena, preparata da lui stesso, era stata uno spettacolo. Finita la cena, uscimmo per fare due passi al chiaro di luna. Erano le 23:40. Arrivammo ad un posto vicino ad un lago, che era illuminato dalla luce della luna, e delle lucciole volavano proprio accanto alla riva; rimanemmo in silenzio per qualche minuto, ad ammirare le stelle, quando lui ruppe quel silenzio. << Chise, devo dirti una cosa. >>. Dopo quella frase, cominciai a sudare e ad arrossire di nuovo, e il mio cuore accelerò drasticamente. << Ho passato una serata particolarmente piacevole; non passavo una serata così da quando mi sono arruolato nel Corpo di Ricerca, quindi, ti ringrazio davvero. >>. Lui stava fissando dritto nei miei occhi, ed io non potevo arrossire più di quanto già non lo ero, mentre le mani e le gambe mi tremavano; le sue mani avvolsero il mio viso, ed avvicinò il suo a pochi centimetri dal mio. "Sta davvero succedendo? Il capitano del Corpo di Ricerca Levi Ackerman, stava davvero per baciarmi? Un soggetto di molte fantasie di molte ragazze era davvero qui con me, a tre centimetri dal mio viso?". Le nostre labbra stavano per incrociarsi, quando il rumore improvviso di un'esplosione proveniente da vicino le mura ci fece sobbalzare: ci girammo di scatto nella stessa direzione, ovvero da dove provenne il boato, e notammo che una grande nube di polvere si stava alzando dalle mura e da terra, mentre un'onda d'urto ci travolse. Il capitano si alzò in piedi: << Cosa diavolo è successo lì fuori?! >>. Io mi alzai affianco a lui, notando così qualcuno che stava correndo verso di noi. << CAPITANO! CAPITANOOO! >>. Era Hanje, avvolta dal panico.
<< Quattrocchi, cosa diamine è successo?! >>.
<< CAPITANO LEVI...LE MURA...I GIGANTI... TUTTO DISTRUTTO...IO...NON...>>.
Levi prese Hanje per le spalle. << Quattrocchi, calmati e fammi capire cosa stai dicendo! >>.
<<...I GIGANTI SONO ENTRATI NELLE MURA! QUALCOSA O QUALCUNO HA APERTO UNA BRECCIA NEL MURO! >>.
Il capitano rivolse lo sguardo verso di me. << Chise, corri al tuo alloggio e indossa l'equipaggiamento, ci vediamo direttamente lì. >>.
<< Capitano, aspetti! >>.
<< Quattrocchi, vai con lei. Subito, correte! >>.
Il capitano Levi iniziò a correre via verso i suoi alloggi, così anche noi andammo verso il mio alloggio. Appena arrivai, tutti si stavano equipaggiando e si stavano avviando verso la breccia. Una volta pronta, io e Hanje partimmo all'istante alla ricerca del capitano, che già si era buttato nella mischia. Ci fermammo su un palazzo lì vicino, dal quale si vedeva l'enorme breccia che era stata aperta, e tutti i giganti che tentavano di entrare; << Oh mio dio, sono tantissimi! >>. Ad un certo punto, una scia di sangue si alzò in aria, seguita da un pezzo della nuca di un gigante, ovvero il loro punto debole; da dietro quel pezzo di carne sbucò il capitano Levi, che con tutto il suo fascino, atterrò di fronte a noi, sul palazzo: << Finalmente siete arrivate. Ci sono un classe 10 metri e altri due classe 14 metri. Voi occupatevi del 10 metri, io penserò a quei due. >>.
<< Ma... capitano Levi, non può andare contro due giganti da s... >>. Hanje mi zittì.
<< Chise, ricordi che ti dissi qualche giorno fa sul capitano Levi? Bene, stai tranquilla. >>.
Io e Hanje, così, ci occupammo del gigante, e una volta ucciso, ci girammo verso i due giganti con i quali stava combattendo Levi. I suoi movimenti erano così veloci, quasi impossibili da vedere, che nemmeno i giganti se lo aspettarono; così, i pezzi della nuca dei due mostri volarono e caddero sul tetto davanti a me ed Hanje, ed i giganti caddero a terra inerti. Il capitano Levi atterrò di fronte a noi due con estrema eleganza, ancora una volta, eseguendo una doppia capriola. Io ed Hanje eravamo incantate: << Forza, che avete da guardare tutte e due? Stanno entrando altri giganti, datevi una mossa! >>.
<< S-si, capitano! >>, urlammo io ed Hanje in coro. Infine, ci dirigemmo verso la breccia.
In città regnava il caos. Raggiungemmo il resto delle reclute occupate già nel combattimento, tra cui c'era anche il comandante Erwin: << Levi, finalmente sei arrivato. Dove sei stato? >>.
<< Scusami, Erwin, ero abbastanza occupato. >>. Si voltò verso di me, ed io, arrossendo, abbassai lo sguardo, per poi rialzarlo per cercare di capire meglio cosa si stessero dicendo i due.
<< Levi, raduna tutte le tue truppe, anche le reclute di quest'anno. Attireremo i giganti fuori dalle mura permettendo così ad Eren Jaeger di chiudere la breccia con quel masso enorme lì fuori. >>. Eren scoprì di avere il potere di trasformarsi in gigante circa 4 anni fa; all'inizio la cosa non fu presa bene dal governo, ma alla fine il Corpo Di Ricerca lo convinse a lasciarlo in vita per sfruttare il suo potere per difenderci in caso di emergenza come questo.
<< D'accordo. >>. Il capitano balzò giù dal palazzo con il modulo di movimento tridimensionale avviandosi verso il muro, richiamando tutte le reclute.
<< Chise, vai anche tu con il capitano. E Hanje, tu aiutami con i giganti da questa parte del distretto. >>.
<< Agli ordini, comandante! >>.
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Le Ali della Libertà
FanficChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...