Fu una notte strana.
Draco Malfoy ed Hermione Granger erano allo stesso tempo loro stessi e qualcun altro.
Mi spiego meglio.
Non erano mai stati loro stessi con qualcun altro come lo furono quella sera l'un con l'altro. E allo stesso tempo non erano mai stati più diversi dall'Hermione Granger e dal Draco Malfoy che noi tutti conosciamo.Arrivati nel dormitorio di Serpeverde, Draco, dopo essersi assicurato che non ci fosse nessuno in giro, fece strada ad Hermione verso la sua stanza.
Tiger e Goyle erano tornati a casa per le vacanze mentre Theodore e Blaise sarebbero sicuramente rimasti a dormire dalle ragazze, ma per precauzione decise di chiudere la porta a chiave: Nott aveva già avuto un mancamento vedendo Blaise mano nella mano con Ginny quella sera, figurarsi cosa sarebbe successo se avesse visto Hermione Granger, la sanguesporco, dormire nella loro camera... nel letto di Draco Malfoy per giunta... sì, sarebbe senza dubbio morto di crepacuore e non voleva averlo sulla coscienza, in fin dei conti, per quanto fosse una testa di cazzo, era pur sempre un suo amico.Una volta dentro Hermione si sentì subito più serena, il crepitio del fuoco già acceso nel camino le diede un'accogliente sensazione di casa che la fece sentire al sicuro.
La stanza era molto grande, i due imponenti letti a baldacchino erano l'uno di fronte all'altro; vicino ad ognuno, da una parte si trovava un enorme armadio e dall'altra un comodino e, sulla parete opposta alla porta, un'ampia finestra, coperta da drappeggianti tende verdi, illuminava due scrivanie inondate di libri, piume e pergamene; nei due angoli accanto alle finestre, da una parte una porta semichiusa conduceva al bagno, dall'altra il grande camino in pietra inondava l'ambiente di una luce soffusa che metteva in risalto le tonalità verdi dell'arredo.
Ci volle poco, però, perché tutto l'ardore, la tenacia e il coraggio di poco prima l'abbandonassero e, all'improvviso, si rese conto di essere nella tana della serpe... con La Serpe. Si girò di scatto a osservare Draco, come se solo in quel momento si fosse ricordata della presenza di un nemico alle sue spalle, e si chiese se non avesse fatto un errore ad abbassare la guardia davanti a lui.Dal canto suo, il principe delle Serpi era rimasto fermo con le spalle alla porta dopo averla chiusa, e mentre la osservava ambientarsi si rese conto che, per una volta in vita sua, non sapeva come comportarsi con una ragazza nella sua stanza. Ma sapeva benissimo quale fosse il problema: quella non era una ragazza, quella era Hermione Granger, tra tutte le ragazze nella scuola sicuramente l'ultima che avrebbe mai immaginato di trovarsi in camera, soprattutto dopo una serata come quella, e dopo tutto quello che aveva passato aveva anche paura di spaventarla.
Si era reso conto del cambiamento nel suo sguardo quando si era girata a cercarlo, come biasimarla d'altronde, non erano mai stati altro che nemici e in un momento in cui era così vulnerabile si era affidata ad una delle persone più ostili della sua vita.
Devo essere cauto.
"Granger stai bene...?" sussurrò; fece qualche passo verso di lei ma si fermò subito, vedendola indietreggiare titubante.
"Ehi, va tutto bene, ok? Non voglio farti niente! Mi hai detto di non lasciarti sola e non l'ho fatto, calmati..." continuò a parlarle ricominciando ad avvicinarsi con cautela. Arrivatole di fronte le porse una mano "...vieni? Ti faccio vedere dov'è il bagno, così puoi cambiarti e darti una sistemata. Ti do dei vestiti puliti."
Hermione era ancora indecisa se fidarsi o meno, ma era così stanca di lottare e di stare all'erta che il suo unico desiderio era quello di lasciarsi andare; lo guardò intensamente negli occhi e finalmente si rese conto, una volta per tutte, che non era lui il nemico quella sera.
Così decise di cedere, gli prese la mano e lo seguì.
Fu un contatto strano, la sua pelle era fredda e delicata e le sue dita la stringevano con una certa dolcezza, l'ennesimo gesto che da Draco Malfoy non si sarebbe aspettata, né quella sera, né mai."Ok, ecco, puoi aprire tutti i cassetti e usare quello che vuoi, ma se ti serve qualcos'altro chiamami. Vado a prenderti qualcosa da metterti, se vuoi puoi farti un bagno, ti riempio la vasca, ti va?"
In realtà stava facendo tutto solo, il nervosismo anche da parte sua era palese, aveva la testa altrove, il pensiero di Cormac che la toccava in quel modo ancora non lo aveva lasciato.
Hermione si era fatta trascinare in bagno e ora lo guardava darsi da fare da un angolino, studiandone i movimenti.
Quando Draco la lasciò da sola, per la prima volta notò la sua figura allo specchio: aveva il collo gonfio e il vestito strappato, qualche graffio e un po' di lividi sulle braccia; il giorno dopo sarebbe stata un'impresa coprire tutto, ma per ora non voleva pensarci. A momenti non si riconosceva, quell'ombra non poteva essere la stessa ragazza che le aveva rivolto un sorriso qualche ora prima nel suo sgargiante abito nuovo. D'improvviso passò però dal non riconoscersi al vedersi sporca e si rese conto di quanto davvero volesse lavarsi via Cormac e le sue orrende mani di dosso.
Draco rientrò per porgerle i vestiti ma, prima che potesse dire qualunque cosa, notò il suo sguardo triste mentre scrutava la sua immagine allo specchio. Hermione lo vide e si girò imbarazzata verso di lui, cercando di coprirsi i lembi di vestito strappato "scusa per prima e grazie..." aveva di nuovo gli occhi lucidi.
Draco con uno scatto le fu addosso, delicatamente le prese le guance e la strinse a sé "Devi smetterla di ringraziarmi Granger..." le sussurrò; Hermione si abbandonò completamente al petto del ragazzo e ricominciò a piangere mentre lui le accarezzava dolcemente la testa.
Stettero in quel modo abbracciati finché lei non si calmò e Draco allentò la presa "Cambiati ok? Ti aspetto di là, la vasca si è riempita, stai tranquilla, sono a due passi da te, basta una parola e sono qui" lei annuì mestamente, quindi le diede un bacio sulla fronte e poi uscì socchiudendole la porta.Dopo un tempo che parve infinito, Hermione uscì dalla vasca; stava decisamente meglio di prima ma, in compenso, passata l'adrenalina, le era caduta addosso tutta la stanchezza accumulata nel corso della serata.
Si infilò le lunghe calze di lana e l'enorme maglione che le aveva portato Draco (ovviamente rigorosamente dei colori verde e argento di Serpeverde) e quasi le venne da ridere guardandosi allo specchio con quegli indumenti insoliti e respirando l'inebriante profumo di menta che ne proveniva.
Pensa tu, se mi vedessero così i miei compagni!
Infine, dopo aver sistemato un po' il bagno, tornò nella camera principale, dove, con sua gran sorpresa, trovò Draco ad aspettarla addormentato da un lato del letto, uno spettacolo che non avrebbe mai creduto di poter vedere.
Per un momento si immobilizzò, indecisa sul da farsi, non voleva svegliarlo, era stato così gentile con lei quella sera, si avvicinò silenziosamente al letto e gli si sedette accanto per poi prendersi qualche minuto per osservarlo: aveva un'espressione beata ed era splendido; si era tolto giacca e cravatta e si era in parte sbottonato la camicia; la mano fasciata poggiata sulla pelle candida del petto, che si muoveva piano al ritmo del suo respiro; ciocche scompigliate di capelli, resi ancora più argentati dal riflesso della luna che proveniva dalla finestra, gli incorniciavano il viso liscio e perfetto, che sembrava quello di un angelo, con le lunghe ciglia dorate chiuse a celare quei pozzi profondi che ultimamente tanto spesso l'avevano rapita e le labbra schiuse e carnose, che sembrava la chiamassero.
Titubante avvicinò una mano per sfiorargli delicatamente la guancia, ma tanto bastò per fargli aprire gli occhi.Draco si ritrovò inaspettatamente la piccola mano di Hermione sul viso e fissò gli occhi nelle sue iridi dorate e incandescenti di desiderio; di scatto le afferrò il polso e la portò sotto di sé ribaltando le loro posizioni; lei, non aspettandosi quel movimento brusco, arrossì di colpo.
Ci fu un lungo momento di silenzio, carico di tensione, durante il quale non interruppero il contatto visivo, tanto profondo da farla sentire nuda.
Lentamente, Draco sprofondò tra i suoi capelli, sul cuscino, a pochi centimetri dal suo viso, "Granger..." fu un sussurro, seguito da un sospiro sommesso; Hermione girò la testa verso di lui, il polso ancora stretto dalla sua presa ferrea, istintivamente alzò l'altra mano e riprese ad accarezzarlo in volto, come fosse la cosa più normale del mondo.
Draco, ancora col corpo in tensione sopra di lei, la guardava rapito e non poté fare a meno di lasciarsi andare anche lui, poggiando delicatamente il suo petto su quello di lei, un contatto leggero che bastò a provocare brividi ad entrambi. Gli unici strati di tessuto che li dividevano erano ormai il maglione indossato da Hermione e la camicia di Draco semi sbottonata; i loro cuori sembravano impazziti ed entrambi se ne resero conto.
Approfittando della vicinanza, Hermione, senza pensarci troppo, si prese di coraggio e cominciò a lasciargli una scia di leggeri baci sul collo; Draco s'irrigidì di colpo, non aspettandosi nulla di simile, ma vedendola continuare assorta, alternando baci più profondi, si rilassò di nuovo, lasciandosi andare alle sue carezze.
Le liberò il polso, andando a posare entrambe le sue mani sui suoi sottili fianchi, ma non gli bastava, il profumo di vaniglia di cui ancora erano impregnati i suoi capelli si era mischiato a quello del bagnoschiuma alla menta che aveva usato per farsi il bagno e lo stava facendo impazzire. Aveva bisogno di sentire la sua pelle morbida più vicina, così, delicatamente le sollevò il maglione e cominciò ad accarezzarle una coscia; subito la sentì sussultare e si ritrasse a cercare di nuovo le sue iridi ambrate, in parte timoroso di aver corso troppo o di averla spaventata "Stai bene?"
"Sì, puoi continuare..."
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Dramione: Ghiaccio e Fuoco.
Fanfiction• Ghiaccio e Fuoco • Sole e Luna • Buio e Luce • Bianco e Nero • Serpeverde e Grifondoro • Hermione Granger e Draco Malfoy. Cosa succederebbe se due persone così profondamente diverse cominciassero a provare attrazione l'una per l'altra senza voler...