Epilogue

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POV HARRY

Dieci anni, erano passati dieci anni dal nostro fidanzamento e da quella meravigliosa estate.

Ed io ero la persona più felice del mondo quella mattina.

Un uomo al mio fianco premuroso, dolce e sexy e due bambini bellissimi.

Io e Louis ci eravamo sposati 8 anni prima ed avevamo donato lo sperma, così tramite madri surrogate avevamo avuto due splendidi figli.

Andrew aveva 7 anni, i capelli lisci di Louis e due profonde pozze blu al posto degli occhi.

Hannah aveva 5 anni e lunghi capelli mossi ed occhi verdi.

Quando erano nati eravamo le due persone più felici al mondo.

Non ho mai visto Louis piangere così tanto come quando l'infermiera gli mise Hannah in braccio.

Non gli importava che di sangue non fosse figlia sua, diceva che gli ricordava il suo amore più grande. Non che con Andrew fosse diverso. Quella ragazzino era la copia sputata del padre in ogni senso e non passava un attimo che facesse qualche casino, naturalmente con Louis che lo copriva da me o che diventava suo complice.

Hannah invece era molto più calma, le piaceva colorare e disegnare. Passava ore intere seduta tra le sue bambole e pettinarle e cambiar loro i vestiti.

Quella mattina mi svegliai con un peso sullo stomaco e quando aprii gli occhi assonnato notai due occhioni blu guardarmi. Andrew non era mai stato un dormiglione, quindi molto spesso ce lo ritrovavamo alle 7 del mattino di domenica che cantava per casa.

Sbuffai e quando si accorse che ero sveglio cominciò ad urlare il mio nome e a saltare.

Vidi arrivare anche Hannah, che salì aiutata dal fratello e insieme cominciarono a saltare su Louis che steso accanto a me cercava ancora di dormire.

Lo vidi aprire un occhio e guardarmi.

Io alzai le spalle e gli sorrisi.

Louis si alzò di scatto e i due urlarono cadendo sul letto.

Si appiccicarono alle sue braccia come due scimmiette e lui cominciò a farli girare mentre loro ridevano come pazzi.

Uscirono dalla stanza e mi lasciarono con un sorriso divertito sul viso.

Nonostante il passare del tempo era sempre il solito Louis di cui mi ero innamorato tanti anni prima. premuroso, insicuro, dolce e anche tanto tanto sexy. Si diceva che dopo aver avuto figli le coppie entrassero in crisi con il sesso, invece per noi era tutto il contrario. Eravamo l'eccezione.

Mi alzai con calma e misi una felpa prima di scendere al piano di sotto.

Le due pesti erano già sedute a tavola con le posate pronte e Louis si stava destreggiando in cucina a preparare i pancake della domenica. Quello era l'unico cibo che il liscio era in grado di fare senza bruciare nulla.

Gli arrivai da dietro e lo abbracciai forte.

Lui si voltò verso di me e mi diede un veloce ma dolce bacio sulle labbra.

Rimasi così finché la colazione non fu pronta e non ci sedemmo tutti insieme a tavola.

- papà- disse Hannah guardandomi - Andrew deve dirvi una cosa. -

Vidi Andrew sbiancare alle parole della sorellina.

Oddio no! Che aveva fatto sta volta?

Andrew era un bambino molto intelligente, ma a volte fin troppo sveglio per la sua età. Ne combinava di tutti i colori.

Smise di mangiare e guardò Louis preoccupato.

Certo.. erano quelli i ruoli, io ero quello severo e Louis quello che aiutava.

Non sarebbe potuto essere altrimenti perché lui era solo capace di coccolarli e viziarli. Ma dopotutto non gli avevo mai detto nulla, perché sapevo che voleva dar loro ciò che lui non aveva avuto.

- avanti Andrew, parla. Mica ti mangiamo sai..- disse Louis incoraggiandolo.

- certo che però lei è perfida! Non sa mantenere i segreti.- cercò di sviare il discorso indicando la sorella.

Hannah intanto stava finendo di mangiare come se nulla fosse e non prestava minimamente attenzione al bambino seduto accanto a lei.

- Andrew.. parla. Ora.- disse ancora Louis

Lui abbassò lo sguardo - se vi dicessi che ieri Marc Roberts mi ha rubato la bici e allora io gli ho bucato le gomme per fargliela pagare?-

Vidi Louis cercar di trattenere le risate.

Toccava a me quindi - Andy.. se Marc Roberts ti ruba la bicicletta, tu lo vieni a dire a noi. Non devi vendicarti da solo. Ti sei scusato almeno?-

Lui scosse la testa - no perché quando è tornato la mia bici era tutta sporca e non l'ha nemmeno pulita. Quindi non si meritava le mie scuse.-

Io alzai un sopracciglio - Andrew dopo andiamo insieme a scusarci a casa dei Roberts e gli riparerai anche le gomme, ci siamo capiti?- gli dissi io.

Lui annuì sconfitto.

Mi alzai per mettere i piatti nel lavello e sentii Louis bisbigliare un "con cosa gli hai tagliato le gomme? Giusto per curiosità sai..".

Eccolo il mio figlio più piccolo, quello che non sarebbe mai cresciuto.



Quella sera avevamo deciso di organizzare una grigliata a casa nostra e avevamo invitato Liam e Zayn che avevano avuto una bellissima bambina di nome Allyson e aveva 3 anni, Niall e Josh che avevano deciso di girare il mondo insieme ed erano considerati gli zii più fighi perché portavano ogni volta degli splendidi e strani regali da ogni parte del mondo. A noi si era unita anche Gemma che si era fidanzata con James ed avevano un figlio di pochi mesi di nome William. Quando avevamo saputo il nome Louis era sbiancato. L'ossessione di mia sorella per lui non sarebbe mai passata, nonostante ora fosse pazzamente innamorata del marito.

Zayn aveva lasciato il mondo delle corse subito dopo l'incidente ed aveva dedicato la sua vita al disegno e a Liam, diventando un famoso tatuatore di Londra. Il suo fidanzato invece si era finalmente laureato in pediatria e lavorava in ospedale. Strana coppia i due insomma.

Niall e Josh semplicemente giravano il mondo suonando la chitarra e d'estate Niall continuava a correre in motogp, era diventato davvero molto bravo e io e Lou non ci perdevamo nessuna gara in televisione. Josh era diventato il suo meccanico ed era sempre al suo fianco.

Per quanto riguarda noi due, io avevo deciso di lasciare il mondo delle corse dopo la nascita dei nostri splendidi figli per dedicarmi completamente a loro, mentre Louis aveva avuto un incidente al ginocchio e non poteva più gareggiare. Tutto ciò però diventando prima l'unico pilota al mondo a vincere il campionato per cinque anni di seguito.

La sua passione per le moto però non si era interrotta, perché aveva preso una laurea in ingegneria meccanica e ora costruiva e disegnava moto da corsa insieme a James per le varie case.

Insomma la nostra vita era diventata perfetta, certo con alti e bassi, ma avevamo ottenuto esattamente ciò che volevamo.

Eravamo seduti attorno al tavolo in giardino.

I bambini che correvano felici e noi circondati dai nostri amici.

Ognuno di noi aveva trovato il proprio posto felice nel mondo



The final race // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora