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Corro.

Veloce; come non ho mai corso in vita mia. Ne vale della mia stessa vita.

Sono vicina. Mi ripeto.

Devo proteggerlo a tutti i costi, non posso perderlo, proprio non posso.

Un uomo mi afferra per la maglia e mi strattona di colpo

-Dammi l'amuleto!- ma io cerco di divincolarmi.

Dov'è?

La sua mano è sul mio collo.

Non riesco a respirare...

Scatto a sedere sul letto, sudata come se avessi corso per davvero. Ho il cuore a mille e la strana sensazione di sapere se la persona che cercavo di proteggere nel sogno sia al sicuro. Chi sia questa persona è un mistero. Guardo la sveglia, sono ancora le 5.30 del mattino. Sono notti che non riesco a dormire come si deve.

Siccome già so di non riuscire più a prendere sonno, mi alzo e vado a fare una doccia. Inizio a ripensare al sogno; è stato davvero realistico, come del resto tutti quelli da un mese a questa parte. Sto ancora cercando di capirlo. So che i sogni spesso sono indecifrabili ma qualcosa in questo mi spinge a pensare. Innanzi tutto la persona che dovevo proteggere, chi era? Ho molte persone cui tengo, i miei genitori, ad esempio. Sono due persone meravigliose. Mio padre è un archeologo e molto spesso è in giro per il mondo, e adesso che ho diciassette anni ho categoricamente ordinato a mia madre di seguirlo. Non perché non mi piaccia la sua compagnia o voglio tenerla lontana, ma i miei erano molto giovani quando hanno avuto me, e a mia madre mancava viaggiare con mio padre. Perciò una sera le ho fatto capire che potevo badare benissimo a me stessa e che non c'era nessun problema se mi lasciava sola per due o tre mesi. Dopo  molta fatica sono riuscita a convincerla, a patto di chiamarla al cellulare mattina e sera e di farmi vedere ogni tanto da zia Glenda. È un buon compromesso, anche perché a me piace stare in compagnia della zia. È la sorella più giovane di mia madre e le somiglia tantissimo. Stessi capelli mossi color rame, stessa altezza (non arrivano a un metro e settanta) e stessa bontà negli occhi. A lei confido tutto, so di potermi fidare e che non va a dire in giro per il mondo quello che le dico. Magari è qualcuno di loro la persona da proteggere. Scarto subito l'idea, sanno badare a loro stessi e nel peggiore dei casi loro dovrebbero proteggere me.

No. So che era un uomo; e se chiudo gli occhi, rivedo quegli occhi blu... ok sto letteralmente impazzendo. Non ci sono dubbi. Occhi blu, poi, sicuramente frutto della mia fantasia. E poi quell'amuleto che nel sogno cercavano ed io non volevo darglielo, lo nascondevo.. ma che senso ha? Mi squilla il cellulare, esco dalla doccia e rispondo.

-Pronto?-

- Buongiornooo! - strilla Elena, dall'altra parte del telefono.

- Ele, che urli! E poi perché chiami a quest'ora??- rispondo sbottata. Elena, la mia migliore amica. Le voglio un bene dell'anima ma a volte è troppo... troppo. Io al mattino voglio pace e tranquillità, non urla raggianti nelle orecchie!

- Emma, spero tu stia scherzando, sono le sette! Fra mezz'ora dobbiamo essere davanti scuola! Hai dimenticato che oggi ci portano al museo? - Oh, caspita.. me ne ero dimenticata.

- No! Certo che no. Infatti sono quasi pronta...-

come diavolo ho fatto a stare 2 ore in doccia?

- Disse quella ancora in accappatoio...-

ma come fa? Mi conosce troppo bene. Delle due io sono quella distratta, sempre in ritardo; lei è l'opposto.

- non è vero! - rispondo sorridendo.

- Si si come no. Chiudo, tu muoviti! Ciao!- riaggancia. Ha ragione, sono in ritardo, come al solito. Prendo dall'armadio le prime cose che mi passano tra le mani e le metto, asciugo in fretta e furia i capelli, un po' di mascara e sono pronta, o quasi. Mi guardo allo specchio e sono un disastro. I capelli stanno decisamente male, per cui li lego. Ook, forse stanno un pochino meglio. Vado in salotto prendendo al volo qualcosa da mangiare, la borsa e scappo. Arrivo con 5 minuti di ritardo mangiando i miei biscotti e mi dirigo verso Elena, che mi guarda con occhi furenti. - Dai, Ele, sono solo 5 minuti. - le dico appena la vedo, ridendo.

BLUE ESSENCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora