Capitolo 4

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"É tardi! È tardissimo!! Merda non arriveró mai in tempo" pensai mentre riempivo il mio borsone.

Aveva una forma cilindrica e dentro ci misi un po' di tutto: cibo, acqua, un asciugamano e dei vestiti.

Puó sembrare che io abbia preso questa cosa troppo seriamente, ma ne va della mia reputazione, già rovinata dall' inatteso (ma non troppo) richiamo del preside.
Incredibile come i pettegolezzi girino in così poco tempo!

Non ebbi nemmeno il tempo di pettinarmi o lavarmi i denti per colpa di una piccola vocina stridula che mi urlava contro.

E no, non era la mia coscienza bensì mia madre.

Sul serio io le voglio bene e tutto, ma quando fa così diventa insopportabile. Dopotutto peró, questa é la normalità e se mia madre non facesse così non sarebbe appunto mia madre.

Scendemmo le scale di fretta (dove rischiai anche di inciampare) e subito ci dirigemmo verso un' auto rossa così pulita e luccicante a tal punto che pareva nuova di zecca.

Il tragitto non fu più lungo del solito, giusto il tempo di mettere un paio di canzoni di Ed Sheeran, coperte dall'altrettanto armoniosa voce di mia madre che mi sgridava per aver perso l'autobus.
Ma non c'é da stupirsi visto che lei mi manderebbe a scuola anche con 40 di febbrre.

Durante il percorso facemmo una brusca frenata perchè la macchina davanti alla nostra si era improvvisamente fermata.

La reazione della donna ( che io assolutamente non conosco, sia chiaro!)
non tardó ad arrivare.

Infatti mia madre aprì il finestrino e uscì la testa urlando << Muoviti! Non vedi che andiamo di fretta figlio di...>>

<<Mamma!>> intervenni io, fermandola. Poi aggiunsi<< Non vedi che il semaforo é rosso?!>>

<<Oh...>> esclamó lei.

Forse la reazione di mia madre é stata troppo esagerata, ma infondo lei é fatta così! E comunque lo stava facendo solo per il mio bene, più o meno...

Un piccolo sorriso mi nacque sul volto mentre guardai fuori dal finestrino. Poi scomparve quando mi accorsi che TUTTI, automobilisti e passanti, guardarono verso la nostra direzione e iniziarono a ridere a crepapelle.

"Che. Figura. Di. Merda."

Mi strinsi nelle spalle e in quel momento avrei voluto semplicemente sprofondare. O essere invisibile. O anche morire mi andava bene.

Subito dopo mi accorsi che tra tutti gli sguardi c'era anche quello di Drake proveniente dal marciapie. A ridere per lui una biondina aggrappata al suo braccio stile "koala".

Fortunatamente ripartimmo e tutti smisero di ridere. In lontananza potei finalmente scrutare la scuola.

               *****
<< Oddio mi sta salendo l'ansia>> esclamai nervosa. Le mie mani sudavano freddo, mentre le mie gambe non smettevano più di tremare.

<< Calmati!>> mormoró Clara in modo tranquillo.

"Grazie se non ci fossi stata tu adesso sarei probabilmente impazzita! Ora sto già molto meglio..." pensai ironica.

<<Facile dirlo, tu mica parteciperai alle selezioni>> fu invece l'unica cosa che riuscì a dire.

<<Tranquilla, ce la farai di sicuro devi solo credere in te stessa!>> esclamó Daisy.

Mancavano solo tre ragazze prima di me così ne approfittai per andare nello spogliatoio a cambiarmi.

Indossai una semplice maglietta a maniche corte bianca e dei pantaloncini blù.

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