Ti vedo

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Era accaduto tutto in pochi secondi.
Il riflesso di una figura appena intravisto nel vetro della finestra, il sangue ancora caldo che scorreva giù per la gola e poi più nulla.
L'uomo era immobile. Con l'accetta insanguinata ancora in mano riprendeva fiato: era stato un lavoro faticoso.
La donna, si ripeteva, non doveva aver sentito nulla. Ed ora non rimaneva che liberarsi di ciò che era rimasto di lei.
Con i piedi che affondavano nella sabbia il baule sembrava ancora più pesante.
L'uomo si fermò per un momento a respirare quell'aria che sapeva di mare: era una notte serena.
Il treno arrivò sferragliando alla stazione in perfetto orario. L'uomo sorrise nel vedere che, quella notte, era l'unico passeggero.
Come era arrivato, il treno si rimise in moto accompagnato dal ritmico suono delle ruote sulle rotaie.
Ora dopo ora, stazione dopo stazione il baule diventava sempre più leggero e l'uomo si liberava, dal finestrino aperto, pezzo dopo pezzo, della prova più inconfutabile della sua colpevolezza mentre l'aria del mattino gli rinfrescava il viso.
Tutto era quasi finito quando il treno cominciò improvvisamente a riempirsi: erano i lavoratori che cominciavano la loro giornata.
L'uomo cominciò ad essere inquieto: il baule ancora non era vuoto, c'era ancora un ultimo pezzo da abbandonare nella campagna.
L'uomo prese una decisione. Scese dal treno. Doveva tornare al luogo dove tutto era cominciato: in quella solitaria casetta sulla spiaggia avrebbe potuto liberarsi definitivamente anche della sua ultima preoccupazione.
Era ormai quasi sera quando arrivò sulla spiaggia: l'odore salmastro impregnava l'aria e il cielo era limpido come la notte precedente.
Accendere il fuoco nel bel caminetto del salotto non fu difficile e l'uomo accennò di nuovo un sorriso nell'aprire il baule zuppo di sangue per l'ultima volta.
Sollevando la testa della donna, l'uomo si fermò per un attimo ad osservarne i tratti: con le palpebre serrate e la bocca serena, sembrava quasi che stesse dormendo.
La gettò nel fuoco: era tutto finito.
Voltandosi verso il caminetto per l'ultima volta, l'uomo vide quegli occhi spalancarsi: il volto di donna che fino a poco prima pareva addormentato ora fissava dalle fiamme con sguardo accusatore il suo assassino.
L'uomo fu preso dal terrore. Corse via come impazzito lungo la spiaggia in direzione del centro abitato, ma probabilmente di questo nemmeno si accorse. Le sue urla destarono dal sonno molta gente: si cominciarono a fare domane, si cercò di dare un significato alle parole convulse di quell'uomo che blaterava di sangue e vendetta.
Intanto, tra le fiamme, quel volto tornò sereno, e la donna poté, in fine, chiudere per sempre gli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 16, 2014 ⏰

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