Parte 3 - croce

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-Croce-

Non c'era voluto molto tempo per fare i bagagli. Tutto stipato in due valigie ed un borsone che, adesso, attendevano, vicino all'ingresso di casa. Claudio aveva perso le chiavi dell'auto; arrivato a casa le aveva buttate sul tavolo e, adesso, non le poteva ritrovare.

Non voleva che Mario lo trovasse ancora lì, al ritorno dallo studio; per questo motivo aveva stipato le sue cose, alla rinfusa, nelle valigie che si erano chiuse a fatica e ora cercava, disperatamente, le chiavi per andare via.

Come sempre succede, la fretta non ti fa vedere l'ovvio; le chiavi sono semplicemente cadute sotto il tavolo. Claudio le raccoglie e, in fretta, va via.

Appena in tempo per evitare di incrociare Mario di ritorno dallo studio; ma proprio non sarebbe riuscito a sostenere il suo freddo sguardo di accusa!

Questa sera gli era sembrato di ritornare indietro nel tempo, quando gli ha confessato di essere andato in un bar per gay per essere certo della sua identità sessuale e lui lo aveva guardato schifato dicendogli quanto trovasse riprovevole il suo comportamento.

Per questo motivo non gli ha confessato le uscite con Diego; all'inizio aveva provato a coinvolgere Mario in qualche uscita per locali notturni, poi ha desistito.

Mario è refrattario a questo genere di divertimenti.

Si è detto che anche per lui va bene così.. che la routine quotidiana di Mario è quello che vuole per lui... ma non è così.

A volte sente il bisogno di non pensare a nulla, di stordirsi con la musica ad alto volume però ha continuato a non dire nulla a Mario perché ha avuto paura delle sue reazioni.

Sensibile è sulla differenza caratteriale... certamente l'avrebbe vissuta male.

Con il senno di poi forse avrebbe fatto meglio ad affrontare la sua riprovazione e non, adesso, il suo freddo disprezzo.

Se lo è sentito bruciare sulla pelle e si è sentito sporco, in colpa.

Il perché non lo comprende, le sue uscite sono state del tutto innocenti; iniziate per occupare il tempo lasciato libero da Mario, sempre occupato per lavoro, pian piano si sono trasformate in uscite rituali.

Qualcosa da bere e poi ballare sino allo sfinimento insieme agli amici di Diego; giovani professionisti che, come lui, desideravano staccare dalla routine quotidiana per ricaricare le batterie.

Rientrare nel suo appartamento, per fortuna lasciato libero dal precedente inquilino, gli fa sentire l'amaro sapore della sconfitta nella bocca.

"Non è possibile" si dice "Non ci credo che stia accadendo questo".

La mano corre al telefono e immediatamente le sue dita compongono, di volata, il numero di Mario ma lui rifiuta la chiamata e, poco dopo, spegne il cellulare.

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