1• Be Calm

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Volevo scappare da ciò che mi circondava, per anni, ho avuto questo punto fisso nella mia mente.
Volevo scappare come una preda a cui è stato scritto il proprio destino sulle fauci di qualcuno più forte.

Mi servivano soldi e, nella posizione in cui mi trovavo, chiederne ancora era molto sconcertante.

Mi fermo all'entrata della dimora frastornata da grosse colonne sostenute da leoni di pietra, un pensiero mi vaga per la testa, un pensiero stupido che in un breve lasso di tempo si affievolisce nella mia testa.
Salgo le enormi scale che mi guidano ad una porta socchiusa da cui provengono urla e sbuffi da una voce femminile.
Stringo i pugni nelle tasche dei miei jeans leggermente strappati, mi mordo il labbro ed entro non appena sento il mio nome.

Resto fermo all'ingresso, ammirando la donna seduta con aria al quanto strafottente, tengo ancora i pugni stretti nelle tasche e non riesco a sciogliere le dita.
Al lato della stanza, una ragazzina mi guarda e china il capo, la guardo a mia volta e riposo il mio sguardo sulla donna alla scrivania dai bellissimi capelli nero corvino.

"Rob, mio caro, avvicinati a me, all'istante!" mormora ciò quasi avidamente, non mi incude paura ma rabbia.
Ero un ragazzino, si, ma a nessuno avevo mai permesso di parlarmi in quel modo avido e superbo.

Mi avvicino sentendo le mie mani bagnarsi, le unghie mi perforavano la carne e sanguinavo.
Mi faccio baciare da un leggero fascio di luce artificiale e sotto gli occhi di entrambe le donne mi siedo.

"Rob, stai calmo" calca le parole picchiettando le dita sulla scrivania di puro legno. "Hai bisogno di soldi, lo so già e sei dalla persona che fa proprio al caso tuo." mi sorride meschina.

Non avevo ancora spicciato parola e la mia voce roca finalmente fuoriesce.

"Chi ti ha detto tutto ciò? Diana, non voglio guai." mi spingo di poco verso la scrivania con la sedia ricoperta da comodi cuscini.

La donna mi indica un ragazzo, alto e dai capelli castani, mi rivolto verso la donna con aria confusa.
Chi era quel tizio e come sapeva tutto di me?
Era forse una spia?

"Allora cosa devo fare per avere questi soldi?" sbuffo stravaccandomi sulla comoda poltroncina.
"Tu, Rob, sarai il mio fidato corriere personale con..."
Il mio cuore perde quasi un battito, forse due.
"Continua" ribatto con il fiato corto.
"Con Casey, Casey Cott." mi rimostra il ragazzo che, in quel breve lasso di tempo, aveva indossato un carinissimo giubotto di pelle marroncino "Lui ti mostrerà tutto ciò che devi fare per stare con noi senza guai, disobbedisci e ci finirai subito, nei guai peggiori della tua vita." afferma prima di farmi strattonare fuori da quel ragazzo, che dovevo ammettere era davvero carino.

"Lasciami assolutamente, Cott." urlo serrando la mascella ben formata. "Lasciami subito." urlo ancora calcando bene le parole e di corsa scendiamo le scale.

Mi molla uno schiaffo tra i capelli che coprivano il mio collo e sento la pelle bruciare per via dei suoi occhi puntati sul mio corpo.

"Dove andiamo? Parla." mi giro verso di lui facendo cadere sul mio viso qualche ciocca di capelli.

"Ora devi solo stare zitto." quasi sbraita per dirmi solo queste poche parole. "Andiamo a prendere ciò che ti farà fare soldi." afferma mostrando un leggero sorrisetto che lasciava intravedere le sue piccole fossette.

Ammetto che mi piaceva, era un ragazzo, all'apparenza, senza cuore anche se dovevo ammettere che il suo viso pulito e quasi dolce non portavano a capire che fosse cosi bastardo dentro.

Apre la portiera di una vecchia auto d'epoca, faccio lo stesso e la richiudo subito dopo essermi seduto.
Casey mette in moto e parte per le spoglie strade di quei maledetti boschi.

||Criminal Love.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora